Sappiamo che Leviathan è un’area del Mediterraneo che si trova di fronte alla Striscia di Gaza, ma è rivendicata da Israele, come il resto della Palestina storica.
Israele chiude il campo del gas del Leviatano in mezzo al conflitto con l’Iran, soffocando l’offerta all’Egitto
Il ministero dell’Energia israeliano ha ordinato a Chevron di chiudere il giacimento di gas del Leviatano tra le crescenti minacce regionali a seguito degli attacchi contro l’Iran.
L’Egitto, dipendente dal gas israeliano durante il picco della domanda, ora si trova ad affrontare una crisi di offerta e potrebbe rivolgersi a costose importazioni di GNL di emergenza.
L’interruzione ha sollevato l’allarme globale, aumentando i prezzi del gas europei e evidenziando le vulnerabilità nei corridoi energetici del Mediterraneo orientale.
Israele ha ordinato la chiusura del suo massiccio giacimento di gas del Leviatano, tagliando una linea di rifornimento critica all’Egitto proprio mentre le tensioni regionali con l’Iran scoppiano in un conflitto aperto.
Chevron, l’operatore di Leviathan, ha confermato la sospensione venerdì dopo che il ministero dell’Energia israeliano ha emesso l’ordine, citando crescenti minacce alla sicurezza. Energean Plc ha anche sospeso la produzione dai suoi beni israeliani. Lo spegnimento del Leviatano sta già avendo un impatto sui flussi di gas verso l’Egitto, secondo fonti di Bloomberg vicine alla rete di gasdotti.
L’Egitto, di fronte al picco della domanda estiva e a un crescente deficit di gas interno, ora si trova di fronte alla prospettiva di acquisti di GNL di emergenza prima del previsto, serrando un mercato globale del gas già fragile. I prezzi europei del gas sono aumentati fino al 6,6% venerdì sulle notizie.
Il campo del Leviatano, situato nel bacino del Levante, è il più grande asset energetico di Israele con 22,9 trilioni di piedi cubi di gas recuperabile e aveva esportato volumi record in Egitto: 981 milioni di piedi cubi al giorno nel 2024, un’impennata del 18% su anno. L’Egitto, con il calo della produzione interna e le ambizioni di esportazione di GNL, si era sempre più appoggiato alle importazioni israeliane per colmare il divario.
Il campo di Tamar di Chevron rimane operativo e il campo di Karish di Energean continua a servire la domanda interna israeliana. Ma se gli arresti persistono, la capacità di esportazione di GNL in Egitto – e la propria rete elettrica – potrebbe essere tesa e anche l’accesso della Giordania al gas è a rischio.
Il tempismo è sorprendente. Solo pochi mesi fa, gli operatori di Leviathan hanno annunciato l’intenzione di espandere la capacità da 12 a 21 miliardi di metri cubi, con gli occhi sull’Europa come cliente chiave. Ora, il campo è offline mentre Israele si prepara alla rappresaglia dopo aver lanciato attacchi sulle infrastrutture nucleari iraniane.
Per l’Egitto, le implicazioni sono immediate. Per i commercianti globali di gas, la situazione sottolinea la fragilità delle rotte di approvvigionamento del East Med in un punto di infiammabilità geopolitico.
Chevron ha dichiarato che il suo personale e le sue infrastrutture rimangono al sicuro. Ma il gas non scorre e il bilancio energetico regionale si è spostato da un giorno all’altro.
Scritto da Julianne Geiger per Oilprice.com
FONTE https://oilprice.com/Energy/Energy-General/Israel-Shuts-Leviathan-Gas-Field-Amid-Iran-Conflict-Choking-Supply-to-Egypt.html
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