Il piano dell’Unione Europea noto come “Chat Control” prevede l’introduzione di un obbligo per le piattaforme di messaggistica come WhatsApp, Signal e Telegram di scansionare tutti i messaggi privati, comprese foto e video, sugli apparecchi degli utenti prima che vengano criptati, utilizzando una tecnologia chiamata “client-side scanning”.
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L’Unione Europea sta riprendendo un controverso piano che potrebbe trasformare i servizi di messaggistica privata in strumenti di sorveglianza, con la possibile scansione di ogni messaggio privato prima dell’invio.
Da oltre tre anni si dibatte se obbligare i fornitori di servizi a controllare ogni messaggio degli utenti alla ricerca di contenuti illegali, segnalando eventuali sospetti alle forze dell’ordine. La Commissione Europea spinge per una scansione universale, mentre il Parlamento Europeo ritiene che i controlli dovrebbero riguardare solo i messaggi non criptati di persone già sotto sospetto. I tentativi di accordo sono falliti più volte, con la Polonia come ultima presidenza a non raggiungere un’intesa.
A luglio la presidenza del Consiglio UE è passata alla Danimarca, che ha rimesso la questione della scansione delle chat in cima all’agenda legislativa, presentando subito una nuova bozza di regolamento. Un documento trapelato da una riunione a porte chiuse mostra che la proposta danese segue da vicino quelle precedenti di Belgio e Ungheria, senza concessioni per le conversazioni criptate. Una versione più morbida della Polonia, che avrebbe reso la scansione volontaria e non avrebbe toccato le chat criptate, è stata abbandonata.
Durante il dibattito di luglio, 20 su 27 paesi UE hanno espresso riserve sostanziali, con la Germania che ha definito chiaro “l’umore familiare” di diffidenza. Italia, Spagna e Ungheria sono favorevoli alla scansione obbligatoria fin dall’inizio. La Francia potrebbe decidere le sorti del piano, essendo necessario il blocco da parte di almeno quattro paesi che rappresentino il 35% della popolazione UE; Parigi si è spostata da un sostegno incerto a un “potenziale appoggio alla proposta.”
Altri paesi restano cauti o contrari: il Belgio riconosce la scansione delle chat criptate come “argomento difficile a livello nazionale”; l’Estonia segnala un conflitto tra autorità di sicurezza e protezione dati; Austria e Paesi Bassi sono contrari a scansione obbligatoria e indebolimento della crittografia; Lussemburgo e Slovenia dichiarano di non essere ancora convinti.
La Polonia avverte che la proposta indebolisce la sicurezza informatica e apre a “attacchi esterni,” definendo insignificanti i requisiti di consenso perché “non è volontario.” La Germania si oppone alla scansione criptata da due anni ma non ha ancora confermato la posizione del nuovo governo.
Il Servizio Legale del Consiglio UE ha concluso da tempo che il piano viola i diritti fondamentali, sottolineando che “i problemi centrali di accesso alle comunicazioni di potenzialmente tutti gli utenti restano invariati” e che “la scansione lato client viola i diritti umani indipendentemente dalla tecnologia utilizzata.”
Nonostante gli avvertimenti di tecnologi, giuristi e attivisti per la privacy, la decisione sembra ora più politica che basata su evidenze. La Danimarca ha già distribuito una seconda bozza leggermente rivista, con trattative previste per il 12 settembre e speranze di approvazione finale entro il 14 ottobre.
Patrick Breyer, ex europarlamentare dei Pirati tedeschi, afferma che i governi che si erano opposti al controllo delle chat l’anno precedente stanno ora cedendo “anche se il piano 2025 è ancora più estremo.”
Se Francia e Germania appoggeranno la proposta danese, l’Europa potrebbe assistere presto alla più grande ispezione governativa obbligatoria di comunicazioni private nella sua storia, condotta direttamente sui dispositivi delle persone prima che la crittografia possa proteggerle. Per molti, sarebbe la fine della messaggistica veramente privata nell’UE. FONTE https://reclaimthenet.org/eu-revives-plan-to-ban-private-messaging
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