Traduzione a cura di Marina Mazzoli per NoGeoingegneria
A meno di sei mesi dalla conferenza di Parigi 2015 COP21, dove vedremo la presenza di migliaia di delegati e osservatori sotto gli auspici delle Nazioni Unite, si sta surriscaldando il clima. La geoingegneria/ingegneria climatica non è inclusa nell’agenda. A Cambridge (Climate Science2015 – Engineering the Climate ) sono stati interpellati i ‘grandi’ assenti dell’evento. “Le decisioni saranno prese altrove, non a Parigi 2015” è stata la risposta (un resoconto prossimamente). La COP21 su suolo francese sarà uno spettacolo di intrattenimento: L’ultima chance a Parigi.
Anno dopo anno, con un tam tam crescente le conferenze sul clima, tenutesi a Copenhagen, Cancun, Lima, Durban, Doha, Varsavia, Lima, sono state un fallimento dietro l’altro. Un caso? Un risultato premeditato? L’ accordo sul cambiamento climatico vincolante per tutti i paesi resterà una chimera? Finita la Conferenza di Parigi 2015 cosa succederà?
A dicembre la risposta.
La lettera aperta che segue è stata scritta nel 2007. Proposte e suggerimenti per una versione aggiornata?
LETTERA APERTA
Caro Scienziato del Clima e/o dell’Atmosfera,
L’ acceso dibattito sul riscaldamento globale sembra essersi raffreddato, poiché, dopo una revisione di rilevanti fattori – tra cui ‘l’aumento delle concentrazioni atmosferiche di gas a effetto serra’; ‘le modifiche globali alla superficie terrestre, come la deforestazione’ e le isole di calore urbano’; ‘ l’aumento delle concentrazioni atmosferiche degli aerosol’ (1); e anche alcune idee che vanno oltre, come i raggi cosmici e le variazioni nell’attività del sole (2) – sembra sia stato raggiunto il consenso che l’ aumento dell’anidride carbonica, del metano, e le emissioni di ossido di azoto siano un fattore decisivo primario (3).
È opinione di questo autore che tale consenso sia prematuro, per il fatto che non sono state presentate tutte le prove.
Alcune nazioni avanzate sono state, da qualche tempo, volutamente manomesse a livello atmosferico.
Mezzo secolo fa il metodo di scelta fu l’ uso delle armi atomiche (4), ma da allora l’ arsenale si è molto sofisticato, fino a includere ‘l’iniezione di vapori chimici e il riscaldamento, o la carica, tramite radiazione elettromagnetica o fasci di particelle’. In una revisione di questo tema ad opera dell’US Air Force, nel 1996, fu sottolineato che ‘molte tecniche per modificare l’alta atmosfera sono state dimostrate sperimentalmente con successo ‘ (5).
L’ estratto degli atti di un convegno del 1990 tenuto sul tema della ‘Modifica Ionosferica e Suo Potenziale per Migliorare o Peggiorare le Prestazioni dei Sistemi Militari’ ha rimarcato che purtroppo ‘l’interesse [nell’atmosfera superiore] si è focalizzato sull’identificare e quantificare le limitazioni che essa impone ai sistemi [militari], piuttosto che sui modi in cui potrebbe essere alterata, o controllata’ (Ed .: tutti i corsivi in questo documento sono miei).
Tuttavia, gli autori continuano a dire che ‘Una varietà di tecniche di modificazione [atmosferica], sia di terra che spaziali, sono in fase di studio per aumentare o diminuire la ionizzazione esistente o per creare plasma artificiali indipendenti. Queste tecniche comprendono onde radio ad alta potenza, laser, fasci di particelle, e rilasci chimici’ (6).
La revisione dell’ Air Force di cui sopra si riferiva al citato ‘plasma artificiale indipendente’ come la ‘creazione di una ionosfera artificiale’. Uno dei documenti presentati alla conferenza del 1990 – focalizzato su ‘Ricerca teorica e sperimentale riguardo la creazione, il mantenimento e il controllo di strati artificiali di ionizzazione in un range che va da 50 a 90 km di altitudine’ – illustra l’utilizzo di ‘specchi ionosferici artificiali’ (AIM) nei termini di ‘uno specifico approccio tecnico, all’uso di onde RF [Radiofrequenza] di terra a potenza molto alta, per disintegrare l’atmosfera’ (7).
Rileviamo uno scopo dichiarato, relativo alla creazione di una ionosfera artificiale, nel brevetto per gli specchi ionosferici artificiali (8), che recita:
In passato, la tecnica di usare la ionosfera come uno specchio per riflettere le onde radio, o l’energia RF, ha dato ai Radioamatori la possibilità di inviare trasmissioni su lunghe distanze. Questa tecnica ha anche fornito ai sistemi radar la capacità di guardare ‘oltre l’orizzonte’. Variazioni e fluttuazioni nella ionosfera, tuttavia, possono rendere incerta l’efficacia di tali comunicazioni. Così, la desiderabilità di creare nell’atmosfera strati di plasma controllabili … è stata ammessa.
Il brevetto descrive chiaramente i mezzi con cui vengono create le ionosfere artificiali:
3. Un’ apparecchiatura per generare un AIM comprendente:
(A) un’ antenna riscaldante ad allineamento di fase focalizzata ad una certa altitudine per provocare una ionizzazione a valanga di un’area da creare nell’atmosfera
Non ci sono molte ‘antenne riscaldanti ad allineamento di fase’ nel mondo, e quelle poche hanno attirato qualche polemica – forse sapete di cosa sto parlando – quindi non ho intenzione di menzionarle qui per nome.
Se vi ricordate, dalla revisione Air Force che ho citato sopra, la modifica atmosferica è stata raggiunta per mezzo di ‘ iniezione di vapori chimici e del riscaldamento o carica tramite radiazioni elettromagnetiche o fasci di particelle’. Ho speso già una parola sul ‘riscaldamento o la carica tramite radiazione elettromagnetica’, e ora vorrei citare brevemente la rilevante ‘iniezione di vapori chimici’.
Un articolo del 1990 della Stanford University dal titolo ‘Panoramica della Modificazione Ionosferica da Piattaforme Spaziali’ discute dei ‘metodi non elettromagnetici per la modificazione … della ionosfera terrestre’ (9).
L’ abstract prosegue:
Di questi [metodi], il meglio compreso consiste nell’iniezione diretta di vapori chimici nel mezzo ambiente. … La modifica alla ionosfera può andare avanti per ore dalle iniezioni [di bario]. Sono stati rilasciati anche altri vapori, compreso il vapore acqueo, l’Esafluoruro di Zolfo [SF 6] e altri gas più nocivi, secondo sforzi riusciti per alterare la chimica della ionosfera.
Oltre all’ articolo della Stanford, uno studio del 1979 dell’Università dell’Alaska intitolato ‘Rilasci Chimici nella Ionosfera’ riportava che ‘Lo sviluppo della tecnica di rilascio del bario termite attiva l’osservazione sia dei moti neutri che ionici, quest’ultimo porta invece direttamente alla determinazione dei campi elettrici ionosferici’ (10).
A questo punto lo scettico dentro di voi potrebbe obiettare che questi rilasci sono stati effettuati nell’ alta atmosfera, nello spazio vicino, dove, a quanto pare, non c’è molto effetto sui processi di determinazione del clima della bassa atmosfera. Tuttavia, data l’esistenza di una ionosfera artificiale tra 50 e 90 km di altitudine, sembra probabile che il bario e gli altri rilasci chimici dovrebbero trovarsi piuttosto vicino a casa, con l’ obiettivo di ‘alterare la chimica’ e ‘determinare i campi elettrici’ della citata ionosfera artificiale.
Infine vorrei porre alcune domande ovvie, per le quali io non sono qualificato a rispondere, ma su cui forse si può essere in grado di fare luce.
1. Qual è l’ effetto di una ionosfera artificiale sul clima e sul tempo?
2. Qual è l’ effetto dei deliberati rilasci chimici di bario e ‘di gas più nocivi‘ nell’ atmosfera, sul clima e sul tempo?
3. Qual è l’ effetto delle ‘radiazioni e dei flussi di particelle elettromagnetiche’, sul clima e sul tempo?
4. Tali effetti sono probabilmente trascurabili – cioè, immeritevoli di studio – per lo studio del clima e del tempo?
5. Se tali effetti sono, di fatto, non trascurabili, allora perché questi fattori non sono stati esaminati o affrontati?
Saluti,
Marcus Karr
Cittadino preoccupato degli Stati Uniti.
Lavori citati:
1. Attribution of Recent Climate Change
2. Khabibullo Ismailovich Abdusamatov
6. Conference Proceedings on Ionospheric Modification and Its Potential to Enhance orDegrade the Performance of Military Systems Held in Bergen, Norway on 28-31 May 1990; Advisory Group For Aerospace Research And Development Neuilly-Sur-Seine (France)
http://oai.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=ADA239823
7. Artificial Ionospheric Mirrors (AIM). A: Concept and issues; Kossey, Paul A., et. al; AGARD, Ionospheric Modification and its Potential to Enhance or Degrade the Performance of Military Systems pg. 11; 1990
http://adsabs.harvard.edu/abs/1990imip.agarS….K
8. Patent No. 5041834, issued 1991
http://www.google.com/patents?vid=USPAT5041834
9. Overview of Ionospheric Modification from Space Platforms; Banks, Peter; 1990
http://oai.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=ADP006512
10. Chemical Releases in the Ionosphere; Davis T N; Rep. Prog. Phys.; 1979
http://www.iop.org/EJ/abstract/0034-4885/42/9/003
cacia di tali comunicazioni. Così, la desiderabilità di creare nell’atmosfera strati di plasma controllabili … è stata ammessa.
Il brevetto descrive chiaramente i mezzi con cui vengono create le ionosfere artificiali:
3. Un’ apparecchiatura per generare un AIM comprendente:
(A) un’ antenna riscaldante ad allineamento di fase focalizzata ad una certa altitudine per provocare una ionizzazione a valanga di un’area da creare nell’atmosfera
Non ci sono molte ‘antenne riscaldanti ad allineamento di fase’ nel mondo, e quelle poche hanno attirato qualche polemica – forse sapete di cosa sto parlando – quindi non ho intenzione di menzionarle qui per nome.
Se vi ricordate, dalla revisione Air Force che ho citato sopra, la modifica atmosferica è stata raggiunta per mezzo di ‘ iniezione di vapori chimici e del riscaldamento o carica tramite radiazioni elettromagnetiche o fasci di particelle’. Ho speso già una parola sul ‘riscaldamento o la carica tramite radiazione elettromagnetica’, e ora vorrei citare brevemente la rilevante ‘iniezione di vapori chimici’.
Un articolo del 1990 della Stanford University dal titolo ‘Panoramica della Modificazione Ionosferica da Piattaforme Spaziali’ discute dei ‘metodi non elettromagnetici per la modificazione … della ionosfera terrestre’ (9).
L’ abstract prosegue:
Di questi [metodi], il meglio compreso consiste nell’iniezione diretta di vapori chimici nel mezzo ambiente. … La modifica alla ionosfera può andare avanti per ore dalle iniezioni [di bario]. Sono stati rilasciati anche altri vapori, compreso il vapore acqueo, l’Esafluoruro di Zolfo [SF 6] e altri gas più nocivi, secondo sforzi riusciti per alterare la chimica della ionosfera.
Oltre all’ articolo della Stanford, uno studio del 1979 dell’Università dell’Alaska intitolato ‘Rilasci Chimici nella Ionosfera’ riportava che ‘Lo sviluppo della tecnica di rilascio del bario termite attiva l’osservazione sia dei moti neutri che ionici, quest’ultimo porta invece direttamente alla determinazione dei campi elettrici ionosferici’ (10).
A questo punto lo scettico dentro di voi potrebbe obiettare che questi rilasci sono stati effettuati nell’ alta atmosfera, nello spazio vicino, dove, a quanto pare, non c’è molto effetto sui processi di determinazione del clima della bassa atmosfera. Tuttavia, data l’esistenza di una ionosfera artificiale tra 50 e 90 km di altitudine, sembra probabile che il bario e gli altri rilasci chimici dovrebbero trovarsi piuttosto vicino a casa, con l’ obiettivo di ‘alterare la chimica’ e ‘determinare i campi elettrici’ della citata ionosfera artificiale.
Infine vorrei porre alcune domande ovvie, per le quali io non sono qualificato a rispondere, ma su cui forse si può essere in grado di fare luce.
1. Qual è l’ effetto di una ionosfera artificiale sul clima e sul tempo?
2. Qual è l’ effetto dei deliberati rilasci chimici di bario e ‘di gas più nocivi‘ nell’ atmosfera, sul clima e sul tempo?
3. Qual è l’ effetto delle ‘radiazioni e dei flussi di particelle elettromagnetiche’, sul clima e sul tempo?
4. Tali effetti sono probabilmente trascurabili – cioè, immeritevoli di studio – per lo studio del clima e del tempo?
5. Se tali effetti sono, di fatto, non trascurabili, allora perché questi fattori non sono stati esaminati o affrontati?
Saluti,
Marcus Karr
Cittadino preoccupato degli Stati Uniti.
Lavori citati:
1. Attribution of Recent Climate Change
2. Khabibullo Ismailovich Abdusamatov
6. Conference Proceedings on Ionospheric Modification and Its Potential to Enhance orDegrade the Performance of Military Systems Held in Bergen, Norway on 28-31 May 1990; Advisory Group For Aerospace Research And Development Neuilly-Sur-Seine (France)
http://oai.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=ADA239823
7. Artificial Ionospheric Mirrors (AIM). A: Concept and issues; Kossey, Paul A., et. al; AGARD, Ionospheric Modification and its Potential to Enhance or Degrade the Performance of Military Systems pg. 11; 1990
http://adsabs.harvard.edu/abs/1990imip.agarS….K
8. Patent No. 5041834, issued 1991
http://www.google.com/patents?vid=USPAT5041834
9. Overview of Ionospheric Modification from Space Platforms; Banks, Peter; 1990
http://oai.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=ADP006512
10. Chemical Releases in the Ionosphere; Davis T N; Rep. Prog. Phys.; 1979
http://www.iop.org/EJ/abstract/0034-4885/42/9/003
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