È particolarmente interessante che la NATO – perlomeno per quanto ne so – partecipi per la prima volta ai giochi di pianificazione delle pandemie finanziati dagli organizzatori della pandemia Covid. Sul sito web della Johns Hopkins University si può leggere della simulazione con la NATO:
Progetti in corso
Aumentare la resilienza della NATO alle minacce biologiche
Area d’intervento:
Sicurezza sanitaria globale
Minacce biologiche intenzionali
Il Centro mira a rafforzare la sicurezza sanitaria globale preparando la NATO agli attacchi biologici. Il progetto Boosting NATO Resilience to Biological Threats esaminerà innanzitutto l’attuale preparazione della NATO alle minacce biologiche. Successivamente, il team preparerà e condurrà una serie di esercitazioni di scenari da tavolo per la leadership della NATO, con l’obiettivo di simulare la gestione della risposta alle epidemie e promuovere la riflessione sugli attuali livelli di preparazione della NATO alle minacce biologiche. Infine, il team continuerà a impegnarsi con la NATO per rafforzare la preparazione contro le minacce biologiche.
Le esercitazioni di scenario a tavolino sono il fulcro del progetto e si basano su una serie di minacce e preoccupazioni riconosciute a livello internazionale per quanto riguarda la sicurezza sanitaria globale. Tra questi, il bioterrorismo, la protezione dei civili e delle forze militari, lo stoccaggio di contromisure mediche, la comunicazione del rischio, la chiusura delle frontiere e le malattie infettive emergenti.
In definitiva, il team del progetto lavorerà per integrare i requisiti di resilienza per le minacce biologiche nell’ambito dei regolamenti di base della NATO per quanto riguarda la preparazione civile. Questi requisiti di resilienza dovrebbero spaziare da obiettivi tradizionalmente orientati alla salute pubblica, come la disponibilità di sistemi di sorveglianza, rilevamento e risposta rapida alle minacce di malattie infettive, a obiettivi più legati alla difesa, come la capacità di attribuzione in caso di attacco biologico.
Capogruppo del progetto: Gigi Gronvall, PhD
Gruppo di progetto: Carolina I. Andrada; Thomas V. Inglesby, MD; Amesh Adalja, MD; Elena Martin, MPH; Lucia Mullen, MPH; Marc Trotochaud, MPH
Partner: Daniel Hamilton, PhD; Jason Moyer, MA – Scuola di studi internazionali avanzati (SAIS) Johns Hopkins
Progetto sostenuto da: Fondazione Open Philanthropy
FONTE https://www.centerforhealthsecurity.org/our-work/Center-projects/boosting-NATO-resilience.html
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NATO PDF
Le ricerce nei biolaboratori statunitensi all’estero sono sinonimi di minaccia biologica? (G. Sano)
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