Alla base dell’eccezionale impennata del nichel, schizzato ieri oltre i 100mila dollari alla tonnellata (+250% in sole due sedute) e le cui contrattazioni sono state sospese alla Borsa dei metalli di Londra (Lme), ci sarebbero due spiegazioni: l’attività del gruppo cinese Tsingshan, il maggior produttore al mondo di nichel, e dei suoi broker che hanno subito perdite miliardarie a causa delle massicce posizioni ribassiste costruite sui future del metallo, ma soprattutto i timori che la Russia, primo produttore al mondo di nichel, non possa più esportare a causa di nuove sanzioni. VEDI QUI

La Cina avverte gli Usa: non create una Nato in Asia. Borse a terra: Il conflitto in Ucraina e la paura di una recessione mondiale causata dai prezzi delle materie prime incontenibili stanno tenendo i mercati in modalità riskoff. Il disavanzo in Giappone è più che raddoppiato a febbraio rispetto al mese precedente. Deloitte esce dalla Russia dove ha 3.000 persone VEDI QUI

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I veicoli elettrici si basano su metalli come il nichel e il litio, estratti in paesi come la Russia e la Cina che non condividono gli interessi occidentali. La lezione del gas non è sufficiente per chi vuole una transizione velocissima verso il verde?

Le guerre raramente vanno come previsto e invariabilmente comportano danni economici collaterali che sorprendono gli ignari. Questa è la storia del caos di questa settimana del mercato del nichel, un metallo cruciale usato tra l’altro nelle batterie dei veicoli elettrici.

Il London Metal Exchange martedì 8 ha sospeso le negoziazioni sul nichel, dopo che lunedì 7 il prezzo è salito del 66%, a più di 100 mila dollari a tonnellata. E’  la prima volta che la LME sospende la seduta di negoziazione di un metallo, l’ultima volta era stato al tempo del crollo del cartello internazionale dello stagno nel 1985. La Russia è uno dei principali produttori di nichel, e i trader sono preoccupati per le carenze del metallo provocate dalle sanzioni statunitensi ed europee. I trader che vendono allo scoperto e che successivamente coprono le loro posizioni hanno contribuito al forte rialzo dei prezzi.

Inevitabilmente, tali bruschi movimenti di prezzo hanno colto alcuni trader e società sul lato sbagliato del mercato. Uno dei più colpiti sembra essere Tsingshan Holding Group, un gigantesco produttore cinese di nichel. I media cinesi hanno riferito martedì 8 che Tsingshan ha conseguito perdite di valore per 8 miliardi di dollari sui suoi contratti di nichel. Tsingshan è un’azienda privata, e il suo fondatore ha detto che non ha problemi operativi. Ma i creditori dell’azienda guarderanno più da vicino la vicenda.

La vicenda del nichel è anche un avvertimento alla lobby del cambiamento climatico, che vuole una transizione determinata verso l’energia verde. I veicoli elettrici si basano su metalli come il nichel e il litio, che sono estratti in paesi come la Russia e la Cina che non condividono gli interessi americani. La Russia produce circa il 7% della fornitura globale di nichel.

Se pensate che il Cremlino abbia potere sull’Europa per il gas naturale, immaginate il potere che avrebbe sulla produzione globale di vetture elettriche. Eppure, i climatologi bloccano l’estrazione di nichel e altri minerali negli Stati Uniti ad ogni occasione. Non possono allo stesso tempo limitare la produzione statunitense e avere il futuro verde che vogliono, come sta scoprendo l’Europa dopo essersi resa ostaggio dell’energia russa.

La lobby del clima deve crescere e affrontare la dura realtà così com’è, non la fantasia free-energy dei suoi sogni. (ndr e non è certo free energy )

FONTE https://www.milanofinanza.it/news/il-caos-sul-mercato-del-nichel-e-un-avvertimento-per-la-lobby-del-cambiamento-climatico-202203091814092757

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