La seguente affermazione del Prof. Adriano Mazzarella, pubblicata nel 2007, è molto breve ma comunque particolarmente significativa. Fornisce indicazioni concrete per approfondire potenziali tecniche di guerra meteorologica.

La guerra meteorologica consiste nell’uso di tecniche di modificazione atmosferica per scopi militari. 

Guerre meteorologiche, l’inquietante realtà

Il primo tentativo di guerra meteorologica fu messo in opera dagli americaninella seconda guerra mondiale, durante il bombardamento delle città tedesche di Amburgo e Dresda: in seguito agli incendi provocati dalle bombe al fosforo, le intense correnti ascendenti di aria rovente determinarono un fortissimo richiamo di venti dalle zone circostanti che raggiunsero la velocità di 200 km/h causando effetti rovinosi (ndr vedi note*).
Durante il conflitto vietnamita, gli americani con il progetto “
Popeye” tentarono con oltre 2.500 missioni aeree di inseminare le nubi con ioduro d’argento al fine di incrementare le piogge nelle zone dove passavano i rifornimenti ai vietcong.

Secondo Ohmura, direttore dell’Istituto di ricerca climatologia di Zurigo, la guerra meteorologica potrebbe articolarsi con scenari di volta in volta differenti

  • deflagrazioni nella stratosfera di ordigni contenenti biossido di carbonio e metano in grado di produrre una coltre di particelle finissime che riesce ad oscurare il Sole e ad indurre la morte per congelamento del nemico a terra
  • impieghi di armi laser indirizzate sul deserto per surriscaldare l’aria e provocare devastanti tempeste di sabbia (ndr vedi note** );
  • esplosioni di miscele speciali sotto la superficie del mare per causare un maremoto con onde alte trenta metri in grado di annientare qualsiasi unità navale e porti nemici, per centinaia di chilometri; 
  • armi a microonde per creare un fittissimo pulviscolo e una cortina per mettere fuori uso le apparecchiature radar.

(Tratto da Il Napoli, 24 novembre 2007)


Prof. Adriano Mazzarella
Responsabile Osservatorio Meteorologico Università degli Studi di Napoli Federico II

Per informazioni:
www.meteo.unina.it

FONTE http://www.unina.it/-/1327713-guerre-meteorologiche-l-inquietante-realta CURRICULUM 

NOTE

*La grande quantità di bombe incendiarie sganciate su un’area relativamente limitata e ricca di fabbricati addensati e infiammabili e la mancanza di vento naturale sulla zona, portarono alla formazione di una corrente ascensionale di aria calda di inaudita potenza e temperatura. L’aria surriscaldata, a temperature dai 600 fino a 1.000 gradi, saliva verso il cielo e l’aria fredda circostante si precipitava a colmare il vuoto lasciato a livello del suolo, surriscaldandosi a sua volta. Il fenomeno si esaurì in tre ore, durante le quali si generarono venti diretti verso il centro dell’immane fornace a velocità fino a 300 km/ora…VEDI  https://www.storiologia.it/aviazione2/dresda.htm

** Aumentano le tempeste di sabbia  Sabbia del Sahara nei cieli d’Europa 

 Il prof. Adriano Mazzarella a GEO SCIENZA:

VIDEO: Esperimenti sulla pressione atmosferica  (1)

https://www.facebook.com/watch/?v=882889798461157

VIDEO: Esperimenti sulla pressione atmosferica (2)

https://www.facebook.com/watch/?v=2646474812501

Adriano Mazzarella, laureato in Fisica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è professore associato di Climatologia presso la Facoltà di Scienze della medesima università. È responsabile dello storico Osservatorio Meteorologico Federiciano e autore di oltre 100 lavori scientifici su riviste internazionali specializzate nel settore della climatologia. Si interessa da sempre di problemi connessi all’attuale riscaldamento del pianeta e, diversamente dalla corrente scientifica predominante, ne sostiene le cause naturali.

 

NATO E GUERRA METEOROLOGICA

LA MANIPOLAZIONE METEOROLOGICA PUÒ ESSERE USATA COME STRATEGIA DI GUERRA

 

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