Autore: Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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«Gli spray biologici e chimici sono invisibili, ma ai fini di questo film li rendiamo visibili».

Questo è il sottotitolo in un video inquietante che era stato prodotto dalla Marina degli Stati Uniti nel lontano 1952, negli anni della Guerra di Corea (1950-1953). Il file 428.MN.9170A è stato declassificato su NND 64044 dall’atto esecutivo 13526 firmato dal presidente Barack Obama il 29 dicembre 2009, per la regola dei 50 anni.

«Questo film mostrerà per prima cosa ciò che la Marina sta pianificando per l’occupazione offensiva con guerra biologica e chimica. La guerra biologica e chimica ha due obiettivi principali per ridurre la produzione di cibo del nemico distruggendo i suoi raccolti e i suoi animali da fattoria che producono cibo e per inabilitare le forze armate del nemico e quella parte della sua popolazione umana che li sostiene direttamente. La Marina si sta preparando a realizzare questi obiettivi con agenti sia biologici che chimici».

Il videoclip ha uno stile hollywoodiano perfetto per una propaganda minacciosa nel mezzo della guerra fredda internazionale. Dato che a quel tempo era importante mostrare i muscoli come adesso è importante esibire un “scontro conflittuale politicamente corretto e diplomatico per difendere la democrazia e la libertà” (lo sanno bene i parenti delle persone uccise in AfghanistanIraqLibiaSiriaYemenUcrainaVenezuela ).

«Il Dipartimento della Difesa ha assegnato la responsabilità primaria al Corpo chimico dell’esercito degli Stati Uniti sulla ricerca di base in agenti biologici e chimici e per la loro produzione nei quantitativi necessari ai servizi congiunti» dice il narratore.

Il video è molto interessante per capire il programma di bio-guerra dell’esercito americano. Infatti non è solo una coincidenza che, secondo il rapporto della Biological Weapons Convention 2015 pubblicato dal governo americano all’UNODA (Ufficio delle Nazioni Unite per il disarmo) a Ginevra, molti dei laboratori strategici del Pentagono sono gestiti dalla Marina.

Nel precedente rapporto Wuhangate – 7, sulle connessioni supreme con Wuhan Insitute of Virology, agenzia USAID sostenuta dalla CIA, Dipartimento di Sicurezza e quello della Difesa nazionale sulla misteriosa pandemia di SARS-CoV-2, abbiamo visto che molte ricerche sulla bio-difesa vengono proseguite dal Naval Medical Research Center (NMRC) di Fort Detrick, Frederick (Maryland), Naval Research Laboratory (NRL) a Washington, DC e Naval Surface Warfare Center-Dahlgren Division (CBR) Defence Laboratory a Dahlgren (Virginia).

Inoltre, dobbiamo ricordare l‘Unità di ricerca medica navale (NAMRU) in molti paesi stranieri come in Italia, nella stazione aerea navale di Sigonella, la base più importante dell’Agenzia di intelligence centrale nel Mar Mediterraneo. Ufficialmente tutti questi laboratori lavorano solo per prevenire eventuali minacce ma per farlo devono ovviamente sperimentare…

Ora i programmi di bio-difesa sono diventati segreti importanti dopo la Convenzione sulle Armi Biologiche (Biological Wepons Convention). Questo è un trattato legalmente vincolante che mette al bando le armi biologiche. Dopo essere stato discusso e negoziato nel forum sul disarmo delle Nazioni Unite a partire dal 1969, il BWC è stato aperto alla firma il 10 aprile 1972 ed è entrato in vigore il 26 marzo 1975. Attualmente conta 183 stati-partiti, tra cui la Palestina, e quattro firmatari (Egitto, Haiti, Somalia, Siria e Tanzania).

Ma solo nel 2015, durante l’amministrazione Barack Obama, il governo a stelle e strisce ha finanziato con $ 824 milioni gli studi sulle armi biologiche a 28 laboratori BLS di livello 2.3 o 4 operanti a livello nazionale. Senza considerare finanziamenti sconosciuti per gli altri 25 laboratori in tutto il mondo.

Dieci stati non hanno né firmato né ratificato il BWC (Ciad, Comore, Gibuti, Eritrea, Israele, Kiribati, Micronesia, Namibia, Sudan del Sud e Tuvalu). Nel lontano 1952, invece, la guerra biologica era un importante strumento di propaganda all’interno dell’esercito degli Stati Uniti, come evidenziato il video degno scoperto e pubblicato su YouTube da Gospa News grazie al suggerimento di un lettore Mark L.

Non stupisce che la nazione voluta e costituita dai Sionisti Askenaziti intorno a Tel Aviv non abbia aderito al trattato visto che possiede uno degli arsenali più potenti del mondo come abbiamo dimostrato in molteplici reportages sulla Lobby delle Armi. 

«La Marina pertanto si occupa principalmente della consegna di questi agenti nelle aree prescelte per la contaminazione e la dispersione degli agenti nella forma e concentrazione tale da raggiungere gli obiettivi desiderati che la Marina può attaccare. Fino a quando la Marina comanda i mari, può sferrare un attacco biologico o chimico ovunque sui tre quarti della superficie terrestre che è coperta dall’acqua e il caccia delle sue portaerei può colpire centinaia di miglia nell’entroterra da qualsiasi costa e attaccare una grande porzione di popolazione nemica, centri marittimi e industriali» proclama ancora il filmato US Navy.

«La Marina può consegnare e disperdere questi agenti in tre modi dall’aria, dalla superficie e da sotto la superficie. La consegna e la dispersione da parte della marina dell’agente sono iniziati con i test effettuati nel 1950 un sistema di irrorazione piuttosto grezzo fu installato sul mio strato che nel settembre di quell’anno navigò segretamente in California e spruzzò circa 50 galloni di simulante biologico lungo la rotta da due a cinque miglia al largo».

«Nel giro di un’ora erano stati portati a terra dal vento. Test di campionamento hanno indicato che erano state contaminate circa 48 miglia quadrate di area densamente popolata: se fosse stato usato un agente infettivo nello spray, ci sarebbero state 210 mila vittime. Questi esperimenti riusciti sono stati selezionati per un test su larga scala sulla costa sud-orientale degli Stati Uniti».

Ma da allora molto tempo è passato: oggi l’US Army come molti altri eserciti della Nato possono utilizzare anche altri assai più sofisticati strumenti di dispersione pressochè invisibili come il nano-drone Black Hornet, un minuscolo elicottero di 10 centimetri normalmente utilizzato per ricognizione ma perfettamente in grado di portare microscopici carichi biologici o virali.

Ha una funzione analoga il più avveniristico prototipo della sconcertante Cyber-Libellula chiamata CyberEye perchè anch’essa usata come spia. Un insetto vero e vivo teleguidato coi flash di luce grazie ad una modifica genetica che lo ha rese più sensibile e a un recettore inserito nel midollo spinale. Fantascienza? Nemmeno un po’… Il primo progetto della CIA risale al 1970 e proprio l’agenzia d’intelligence americana è sospettata da fonti di controspionaggio di aver usato questi nano-droni per spargere i virus della pandemia…

Redazione Gospa News

FONTE


Vedi anche

1952:THIS NEWLY DECLASSIFIED VIDEO OF THE US TESTING CHEMICAL WEAPONS IS INSANE

 

 

 

 

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