Polvere intelligente diabolica sparsa ovunque come confetti” , le ultime parole di Julian Assange prima che la sua connessione a Internet fosse definitivamente interrotta
Ed effettivamente lo
 SMART DUST E’ IN ARRIVO: I SENSORI CHE TRACCIANO TUTTO, OVUNQUE

Assange parlava di questo scenario? “ Presto condiremo (we will salt) gli oceani, la terra e il cielo con un numero incalcolabile di sensori invisibili agli occhi, ma visibili l’uno all’altro e ad una varietà di dispositivi di raccolta dati. I vasti flussi di dati sempre più accurati si combinano e interagiscono per produrre cache sempre più significativi di conoscenza”.  ESTER DYSON

A cosa serve l’inseminazione di terra, oceani e cieli con nanosensori e la creazione di ‘cache di conoscenza’? In connessione con 5G, AI, IOT creano la base di funzionamento per lo scenario raccapricciante,  descritto nel documento di Dennis Bushnell (NASA):

Nel contesto di un nuovo scenario ibrido naturale-artificiale, l’essere umano appare inutilmente ingombrante, pesante, vulnerabile, lento fisicamente e mentalmente, insomma ha un valore aggiunto rapidamente decrescente al negativo (pag 66). Al contrario i robot stanno dimostrando di aver superato le capacità umane in tutti gli ambiti di applicazione, sono più reattivi, più letali, più efficaci e necessitano di minore logistica. Inoltre i micro robot possono sfruttare animali e piante come piattaforme d’azione, o addirittura sfruttarli come deposito munizioni (pag 73).” Leggi qui2025 THE FUTURE OF WAR-  GUERRA FUTURA

Le reti 5G ( si parla già di 6G e 7G) consentiranno di aumentare di 100 volte le velocità di connessione attuali con latenze bassissime, dunque i computer saranno in grado di connettersi e comunicare in maniera immediata e efficiente. Questo consentirà di rendere intelligente tutta la rete e non solo il singolo computer. Macchine ‘intelligenti’ sono in grado di comunicare tra di loro, si scambiano dati e interagiscono senza nessun intervento umano. Anche i mini droni entrano in questo scenario, già capaci di operare collettivamente, condividendo scelte e decisioni, esattamente come uno sciame di insetti.

 Nel 2015 mille, tra esperti di intelligenza artificiale, hanno firmato una lettera congiunta in cui si invitava a prestare particolare attenzione per quanto riguarda lo sviluppo di armi autonome, arrivando addirittura a chiederne il divieto. La lettera, presentata a Buenos Aires durante la ventiquattresima Conferenza Congiunta Internazionale sull’Intelligenza Artificiale è stata cofirmata tra gli altri da Stephen Hawking, Elon Musk, Steve Wozniak e Demis Hassabis  cofondatore di Google DeepMind. Vedi qui :  Lethal autonomous weapons (o le armi che nessuno vuole) 

 

Qualcuno invece vuole questi armi! 

RUSSIA E STATI UNITI TENTANO DI LEGITTIMARE LE ARMI LETALI AUTONOME (I “KILLER ROBOTS”)

La Russia e gli Stati Uniti stanno continuando la loro battaglia persa contro l’ormai inevitabile Trattato internazionale riguardante le armi letali autonome (LAWS), i cosiddetti “killer robots”.

La maggior parte degli Stati che partecipano ai colloqui diplomatici sui sistemi letali di armi autonome hanno infatti espresso il proprio forte desiderio di negoziare un nuovo Trattato per rispondere alle crescenti preoccupazioni su questa tipologia di armi. Alla riunione di Ginevra della Convenzione sulle armi convenzionali (CCW) di questa settimana la Giordania è entrata a far parte dell’elenco di 29 Stati che esortano a vietare i robot killer, al fine di mantenere il controllo umano sull’uso letale della forza. Gli Stati appartenenti alla CCW hanno discusso delle preoccupazioni sollevate dai “Killer Robots” già in otto incontri alle Nazioni Unite a Ginevra a partire dal 2014.

Alla riunione prevista per l’Agosto 2019 i diplomatici degli Stati hanno discusso fino alle ore notturne senza però riuscire a concordare un documento finale significativo, il che si traduce in semplici scambi di parole e nessuna azione normativa concreta. Nella sessione appena conclusa la CCW si è allontanata ancora di più da uno strumento giuridicamente vincolante o da qualsiasi risultato credibile per il priprio lavoro. Russia e Stati Uniti hanno ripetutamente respinto qualsiasi riferimento nel rapporto finale della riunione sulla necessità di un “controllo umano” sull’uso della forza. Entrambi i Paesi stanno investendo fondi significativi per sviluppare sistemi di armi con un controllo umano decrescente sulle funzioni critiche di selezione e coinvolgimento degli obiettivi. Cioè con un controllo umano decrescente sulle decisioni di vita o di morte.

Durante la negoziazione del rapporto finale la Russia ha affermato che è “prematuro” discutere i potenziali pericoli dei sistemi di armi autonome letali “fino a quando non vengano prodotti”. Ha anche sostenuto che l’autonomia non è una caratteristica o un aspetto centrale delle LAWS.

Le molte preoccupazioni di natura morale, etica, legale, operativa, tecnica, di proliferazione, di stabilità internazionale  sollevate dai “Killer Robots” si stanno moltiplicando anziché diminuire e al di fuori delle stanze delle Nazioni Unite continua a crescere il sostegno ad un percorso che ha come obiettivo un Trattato di divieto. Il 9 luglio, l’assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha adottato una dichiarazione che sollecita i 57 Stati membri dell’OSCE a “sostenere i negoziati internazionali per vietare armi autonome letali”. Migliaia di scout hanno partecipato al 24° World Scout Jamboree in West Virginia il ​​mese scorso, visitando una mostra della Campagna Stop Killer Robots e ponendosi domande determinate da sincera preoccupazione.

Questa settimana l’ONG olandese PAX ha pubblicato un sondaggio su 50 aziende tecnologiche in 12 Paesi che analizza le attività e politiche attuali in relazione al potenziale sviluppo di sistemi di armi autonome letali. Il Rapporto rileva come Google sia all’avanguardia in questo senso poiché si è impegnata a non “progettare o distribuire” Intelligenza Artificiale utilizzabile per la realizzazione di armi e sta mettendo in atto adeguate garanzie. Un numero crescente di lavoratori impegnati in campi tecnologici si rifiuta di lavorare su progetti che potrebbero aprire la strada a una “guerra autonoma” e in tal senso si uniscono a oltre 4.500 esperti di intelligenza artificiale che hanno richiesto un nuovo Trattato per vietare letali sistemi di armi autonome in varie lettere aperte a partire dal 2015.

La Campagna internazionale “Stop Killer Robots” (di cui in Italia fanno parte Rete Italiana per il Disarmo e USPID) è quasi raddoppiata nell’ultimo anno, raggiungendo ad oggi un totale di 113 organizzazioni non governative in 57 diversi Paesi. Il prossimo 15 novembre 2019 la riunione annuale della CCW deciderà se accettare le raccomandazioni in vista del proseguimento del proprio lavoro su questo tema. Se la CCW non potrà o riuscirà a produrre un risultato credibile dovranno essere perseguiti percorsi alternativi per evitare concretamente un futuro di guerra e violenza decise e condotte da sistemi autonomi e non controllati dall’uomo.

FONTE https://www.disarmo.org/rete/a/46764.html

Appello per la messa al bando delle armi completamente autonome

 

 

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