Su flightradar è stato individuato un fenomeno nuovo, non sono segnalati soltanto aerei in volo, ma ‘mongolfiere’ (palloncini) in quota. E’ partito in segreto ( non troppo) il progetto Scopex?

 

UNA GARA NEI CIELI

Questi pallonicini appartengono al  Project Loon , progettato per portare l’accesso a Internet in regioni remote non servite dall’infrastruttura tradizionale. I palloncini di elio contengono apparecchiature che collegano i palloncini tra loro, stazioni di ripetizione a terra e Internet. Sono inoltre dotati di un ricevitore ADS-B, che li rende visibili su Flightradar24. I palloni galleggiano nella stratosfera guadagnando e perdendo quota per trovare i giusti schemi del vento per portarli dove è necessario. Fluttuano sopra i sistemi meteorologici e il traffico aereo commerciale, in genere tra 55.000 e 70.000 piedi.

Loon (nata nel 2011) ha come obiettivo quello di portare la connettività internet in zone disagiate (o finora totalmente prive di connettività) tramite l’utilizzo di palloni aerostatici. Questi palloni, grandi come un campo da tennis e che possono durare fino a 100 giorni in aria, fungono praticamente da antenne che “sparano” la connettività LTE nella zona sotto di loro.

Migliaia di palloni aerostatici a 20 chilometri di altezza per collegare a Internet i quasi cinque miliardi di persone che ancora non hanno la possibilità di accedervi. E’ questo il ” Project Loon”, che in inglese significa pazzo, di Google per combattere il digital divide mondiale

Loon utilizza palloni aerostatici del diametro di circa 15 metri (quando sono completamente gonfi in quota) realizzati con una plastica molto sottile, di appena 0,077 millimetri di spessore. Dovrebbe consentire un accesso a Internet paragonabile al 3G o ancora piu’ veloce. Ogni pallone ha dei pannelli solari che forniscono l’energia elettrica all’apparecchiatura elettronica, che comprende radio, antenne, un computer di volo e un sistema di controllo dell’altitudine. ”Usando solo il vento e l’energia solare – spiega Cassidy – possiamo muovere i palloni su e giù per le correnti dei venti nelle quali vogliamo che viaggino. Questa soluzione ci ha portato però a un nuovo problema, come gestire una flotta di palloni che viaggiano intorno al mondo, in modo che ciascuno di essi si trovi nella zona in cui vogliamo che sia al momento giusto. Stiamo risolvendo questo problema con alcuni algoritmi complessi e molta potenza di calcolo”. Vedi qui 

A un anno dal lancio del progetto Loon sono stati sperimentati i primi palloni aerostatici di Google in Brasile

Nel 2017 Loon è riuscita, in meno di un mese, a portare la connettività LTE agli abitanti di Porto Rico colpiti dagli uragani Irma e Maria.

In questi giorni Loon ha portato in 48 ore connettività LTE sulle zone del Perù colpite dal terremoto.

Il flightradar vi permette di individuare la copertura attuale  https://www.flightradar24.com/blog/keep-your-eye-on-the-hbal-tracking-project-loon-balloons/

Il progetto Loon non è il solo a competere per un nuovo mercato: nel 2014 Facebook ha acquistato una società che produce droni a energia solare così da poter avviare il proprio progetto per un Internet aerotrasportato.

Google non manca in questo settore. Ha testato la connessione 5G su droni solari. Vorrebbe creare  una flotta composta da migliaia di droni, capace di portare internet superveloce (l’atteso 5G) in tutto il mondo. È l’idea che ronza nella mente di Google, che aveva ottenuto il permesso di condurre dei test dalla Federal Communications Commission.  Leggi qui


VEDI ANCHE 

ESPERIMENTO DI PERTURBAZIONE STRATOSFERICA CONTROLLATA (SCOPEX)

L’INTERA POPOLAZIONE GLOBALE DI 8 MILIARDI DI PERSONE SARÀ ONLINE ENTRO IL 2022

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.