BATON ROUGE, La. (29 marzo 2024) – Martedì il Senato della Louisiana ha approvato all’unanimità un disegno di legge che porrebbe fine alla cooperazione statale e locale con le regole e i mandati imposti da organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il senatore Thomas Pressly e due cosponsor hanno introdotto il Senate Bill 133(SB133) il 29 febbraio. La proposta di legge dichiara: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità, le Nazioni Unite e il Forum Economico Mondiale non avranno alcuna giurisdizione o potere all’interno dello Stato della Louisiana”.

Il disegno di legge compie poi un passo concreto per limitare il loro impatto nello Stato, impedendo la cooperazione statale e locale con le loro norme, regolamenti e mandati.

“Nessuna norma, regolamento, tassa, imposta, politica o mandato di qualsiasi tipo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, delle Nazioni Unite e del Forum Economico Mondiale potrà essere applicato o implementato dallo Stato della Louisiana o da qualsiasi agenzia, dipartimento, consiglio, commissione, suddivisione politica, entità governativa dello Stato, parrocchia, comune o qualsiasi altra entità politica”….

BASE GIURIDICA

Alcuni potrebbero obiettare che la Louisiana è obbligata ad applicare i mandati dell’OMS o dell’ONU a causa dei trattati, ma questo non regge a un esame legale.

La Corte Suprema ha sempre sostenuto che il governo federale non può requisire le risorse statali e locali per i propri scopi. Secondo la dottrina anti-commandamento, gli Stati sono entità sovrane e possono indirizzare le loro risorse come meglio credono. Ne consegue logicamente che nemmeno le organizzazioni internazionali possono requisire le risorse statali e locali. Anche se il governo degli Stati Uniti è obbligato a far rispettare un mandato delle Nazioni Unite basato su un trattato, non ne consegue che anche i governi statali e locali debbano farlo.

La dottrina anti-commandeering si basa principalmente su cinque casi della Corte Suprema che risalgono al 1842. Printz v. U.S. è la pietra miliare.

“A New York abbiamo stabilito che il Congresso non può obbligare gli Stati a emanare o applicare un programma normativo federale. Oggi riteniamo che il Congresso non possa aggirare tale divieto arruolando direttamente i funzionari degli Stati. Il Governo federale non può né emanare direttive che impongano agli Stati di affrontare particolari problemi, né comandare ai funzionari degli Stati, o a quelli delle loro suddivisioni politiche, di amministrare o applicare un programma normativo federale. Non importa se si tratta di una politica, e non è necessaria una valutazione caso per caso degli oneri o dei benefici; tali comandi sono fondamentalmente incompatibili con il nostro sistema costituzionale di doppia sovranità”.

Non è necessario alcun accertamento di costituzionalità per invocare la dottrina anticomandamento. I governi statali e locali possono rifiutarsi di applicare le leggi federali o di implementare i programmi federali, indipendentemente dal fatto che siano costituzionali o meno.

COSA SUCCEDE

L’SB133 passerà alla Camera per un ulteriore esame. È stata rinviata alla Commissione per la Camera e gli Affari governativi, dove dovrà essere ascoltata e approvata a maggioranza prima di avanzare nel processo legislativo.

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