Di Salvo Barbagallo
Le “notizie” si apprendono spesso dai giornali specializzati in quanto (altrettanto spesso) sfuggono ai grandi mezzi d’informazione. Così, grazie al magazine Difesa Online apprendiamo che il quinto satellite della rete mondiale MUOS è stato posto in orbita il mese scorso ed è già operativo.
Franco Iacch (appunto su Difesa Online) scrive: La costellazione MUOS è adesso completa e pienamente operativa. Lo Space and Naval Warfare Systems Command comunica che anche il satellite MUOS-5 della Marina, unità di riserva, è pienamente operativo in orbita geostazionaria a 22.000 miglia sopra le Hawaii. Il MUOS-5 è stato lanciato il 24 giugno scorso (…).Ogni satellite si interfaccia costantemente con due delle quattro stazioni di terra, così da ridurre un’improvvisa interruzione di trasmissione causata dalla possibile perdita del segnale da e verso lo spazio. La prima stazione sorge presso l’Australian Defence Satellite Communications Station, a Kojarena, circa 30 km a est di Geraldto. La seconda nella SATCOM Facility, Northwest, Chesapeake nel Sud-Est della Virginia, mentre la terza è nelle Hawaii. Il quarto sito che ospita il sistema di comunicazione più sofisticato al mondo, si trova a Niscemi, in Sicilia, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella. Costruita nella riserva della Sughereta, l’impianto sorge nella stessa zona dove sono attive le 46 antenne del Naval Radio Transmitter, costruite nel 1991 (…).La costellazione MUOS è pienamente operativa e già interfacciata con i sottomarini sottomarini nucleari in pattugliamento deterrente /…).
Su questo giornale ci siamo occupati spesso del “Caso MUOS”, sostenendo che nessun intervento “esterno” agli USA, magistratura italiana compresa, sarà in grado di bloccarne l’attività. Non è soltanto per una questione “economica” nel senso di “investimento” da parte statunitense su strutture belliche poste in territorio “straniero”, se pure “alleato” (decine di miliardi di dollari spesi dalla US Navy), ma in quanto la “stazione” di Niscemi è indispensabile per il perfetto e sincronizzato funzionamento dell’intero complesso MUOS. Quindi, im poche parole “povere”, Niscemi non può scomparire dalla scena come se nulla fosse. Poi, cosa fondamentale, i Trattati bilaterali USA-Italia non consentono al nostro governo nazionale di sottrarsi agli obblighi sottoscritti. La magistratura italiana, è solo questione di “tempi”, sarà posta nelle condizioni di “fermo stabile e definitivo” per “ragion di Stato”. È inevitabile.
Noi rimandiamo a quanto scritto poco più di un mese addietro… ma anche prima. Negli anni…E restiamo convinti che il MUOS di Niscemi sia già perfettamente in azione… Fosse anche e solo da quando è stato posto in orbita l’ultimo satellite della “costellazione” made in USA!
FONTE http://www.lavocedellisola.it/2016/07/non-diteci-muos-niscemi-non-funzione/
Muos, Riesame rinvia decisione sul dissequestro
Chiesto di acquisire la relazione dei periti del Cga
Di Salvo Catalano
CRONACA Per sapere se le parabole della base Usa di Niscemi resteranno o meno sotto sequestro bisognerà aspettare il 21 luglio. Il giudice ha richiesto di inserire nel fascicolo il documento redatto dai verificatori a gennaio
Tappa interlocutoria per il futuro del Muos di Niscemi. Oggi il tribunale del Riesame di Catania era chiamato ad esprimersi sul sequestro delle parabole della base statunitense. Il giudice non si è, tuttavia, ancora espresso, rinviando la decisione al 21 luglio. Nel frattempo ha chiesto l’acquisizione di un documento: la relazione del collegio dei periti nominati dal Consiglio di giustizia amministrativa, chiamati a valutare il rischio legato alle emissioni elettromagnetiche. In aula oggi erano presenti il procuratore capo di Caltagirone, Giuseppe Verzera, cioè colui che ha chiesto e ottenuto di apporre i sigilli al Muos, ormai sotto sequestro dall’aprile del 2015; e l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza del ministero della Difesa. Era stata proprio l’Avvocatura a impugnare il decreto del tribunale di Caltagirone che aveva rigettato l’istanza di dissequestro.
Oggi la richiesta del Tribunale del Riesame è arrivata in parte inaspettata e lascia aperti molteplici scenari. Il Riesame, in particolare, ha chiesto di acquisire la prima relazione del collegio dei verificatori, prodotta a gennaio. Poco dopo il Cga ordinò ai periti una nuova verifica, ma accendendo per la prima volta le parabole del Muos. I tecnici conclusero che le emissioni non superano i limiti disposti dalla normativa italiana.
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