“Ho le prove che il Coronavirus è stato prodotto in laboratorio”.


“Ho lavorato nel laboratorio che si occupa di coronavirus presso l’Università di Hong Kong”, aveva detto ai microfoni di Fox Li-Meng Yan, aggiungendo: “Con la mia esperienza, posso dire che questo virus è stato creato in laboratorio e che è stato diffuso nel mondo per fare un simile danno”.

Di Fabio Giuseppe Carlo Carisi

Occhiali da perfetta studiosa, faccino da ragazzina come tante asiatiche, occhi un po’ persi nel vuoto come chi sta cercando di stare a galla in un oceano di cospirazioni ben più grandi della sua esile persona. Li-Meng Yan, la virologa cinese fuggita dalla Cina negli Stati Uniti d’America per raccontare la sua storia sulla pandemia da Covid-19 è il “whistleblower” perfetto per svelare una verità intrisa di misteri ed omissioni: così gravi da poter sembrare bugie.

Soprattutto quando fa tutto ciò sotto la protezione dell’agenzia americana Federal Bureau of Investigations che la tutela come testimone sotto copertura per indagare sulle sue rivelazioni ma al tempo stesso le concede il lusso di rilasciare interviste ai più importanti media del mondo affinchè sostenga una dichiarazione perentoria sul virus: “Esso viene dal laboratorio di Wuhan”.

Ovviamente, proprio come l’ex direttore del controspionaggio britannico Richard Dearlove, il primo uomo di peso dell’intelligence mondiale a sostenere che il nuovo ceppo di Coronavirus fosse stato realizzato in laboratorio, scarica tutte le colpe sulla Cina ignorando il fatto che su questo tipo agente patogeno siano stati fatti esperimenti per la creazione di supervirus SARS (del titpo 2003) infettati con l’HIV, quello che può scatenare l’AIDS, già nel 2004.

Ma soprattutto omette di dire che essi furono prima finanziati dalla Commissione Europea come finora rivelato solo da Gospa News, poi dall’agenzia governativa americana USAID braccio operativo della Central Intelligence Agency che ha supportato le ricerche pericolosissime nei laboratori di Chapel Hill della North Carolina University, negli Stati Uniti d’America che ora proteggono la cinesina….

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https://www.gospanews.net/2020/09/14/wuhan-gates-20-covid-19-creato-in-laboratorio-virologa-di-hong-kong-protetta-dalfbi-accusa-la-cina-ma-scorda-le-colpe-usa/

La strana storia del laboratorio di Wuhan

«Prima di capire se sia stato un virus artefatto o un virus scappato, bisogna capire cosa sia il laboratorio di Wuhan», ha affermato Fracassi.

Da quello che ha raccontato il giornalista hanno costruito il laboratorio sotto un forte impulso del presidente francese Jacques Chirac. Anche l’inaugurazione fu anomala perché fu presieduta da Emmanuel Macron e non da Xi Jinping. Nel 2014 Obama annunciò una moratoria internazionale sulla ricerca sul coronavirus a causa di una fuoriuscita del virus da un laboratorio statunitense.

Nel 2017 Anthony Fauci ha invece convocato una riunione alla Casa Bianca in cui ha annunciato la ripresa delle ricerche sul coronavirus ma non in suolo americano, bensì nel laboratorio cinese di Wuhan.

«Wuhan è diventato un laboratorio voluto dalla Francia, con scienziati francesi, diretto da scienziati cinesi, finanziato e partecipato da scienziati americani. Una storia complicata», ha detto Fracassi.

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