I NUOVI SIGNORI DELLA GUERRA – Novara 9.11.18
I NUOVI SIGNORI DELLA GUERRA E LA SOCIETA’ MILITARIZZATA
VENERDI’ 9 novembre 2018 ore 21
quartiere Sacro Cuore piazza sacro cuore, 5 NOVARA
INCONTRO – DIBATTITO
Intervengono
ROSSANA DE SIMONE – Peace Link – Oltre la guerra commerciale e militare
La sfida fra le grandi potenze mondiali per la supremazia tecnologica
ANTONIO MAZZEO – Giornalista pacifista antimilitarista – Che si torni a disobbedire a ogni guerra
Il rifiuto di ogni forma di militarizzazione della Scuola del Sapere e della Società
Promuove Movimento No F35
Aderiscono: Associazione Culturale Stella Alpina, Associazione per la pace di Novara, Associazione “Scuola è futuro. Per la scuola della Costituzione”, Circolo Zabriskie Point Novara, Idee di Futuro, Laboratorio per la Pace di Galliate, Medicina Democratica, Rete Salute Novara, Adl Varese, USB
Contro tutte le logiche di guerra e i sistemi di arma
A 100 anni dalla fine della 1° guerra mondiale, a 63 anni dalla 2°, dopo la guerra fredda alimentata dal terrore nucleare con la possibilità di distruzione immediata e totale di tutto il pianeta, dopo tutti i conflitti dal 1945 fino all’invasione americana dell’Iraq che ha dato origine alla “3° guerra mondiale a pezzi” (Siria, Yemen ecc) oggi si preparano le guerre del futuro.
Le guerre sono generate dai conflitti di potenza, dalle decisioni di occupare nuovi territori per impadronirsi delle materie prime e delle fonti energetiche,producono profitti per il complesso militare- industriale, milioni di morti e feriti, territori e Paesi distrutti, milioni di profughi, ingiustizia sociale, miseria, fame, terrorismo. Oggi sarebbe ragionevole dire basta.
Non è così; lo sviluppo tecnologico, la nuova geografia dei poteri e il nuovo business (le “sette sorelle oggi sono Google, Apple, Amazon, Yahoo, Facebook, Microsoft, Alibaba) pongono alla società un allarme sui rischi del capitalismo digitale.
La terza rivoluzione nella guerra moderna sarà difficile da fermare. Il vaso di Pandora sarà difficile da chiudere se verrà aperto.
Sciami di droni, veicoli autonomi, riconoscimento facciale e piattaforme di sorveglianza automatizzate per sopprimere il dissenso o per operazioni di polizia predittiva, attacchi hacker automatizzati, sintesi vocali per imitazioni, informazioni ricavate dai social media, inquinamento di dati, sono alcuni esempi applicativi; permetteranno di combattere la guerra più velocemente e con una scala più grande che mai. Hanno il potenziale per essere armi del terrore.
Questa è una guerra su più fronti quello esterno e quello interno: le questioni sociali affrontate in termini di ordine pubblico, repressione del dissenso, restrizione della democrazia in molti paesi, i migranti, vittime delle “nostre guerre”, usati dalla politica per alimentare voti, xenofobia e razzismo.
La guerra alimenta la cultura della guerra: sono ormai centinaia le esperienze didattiche delle forze armate nelle scuole con attività di ‘relazione’ tra forze armate e studenti volte a ‘cooptare’ anche i minori in ambito bellico-militare. Sono numerosi i progetti di ricerca attivi nelle Università Italiane con il complesso Militare Industriale.
Con questa iniziativa vogliamo anche esprimere la nostra solidarietà a Antonio Mazzeo contro cui la dirigente scolastica ha avviato nel mese di giugno un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell’esercito nella scuola.
CONTRO TUTTE LE GUERRE CONTRO LE FABBRICHE DI ARMI, CONTRO LA COSTRUZIONE E USO DEGLI F35 CACCIABOMBARDIERI NUCLEARI CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ
ABOLIRE LA GUERRA UNICA SPERANZA PER L’UMANITA’
FONTE http://www.forumcontrolaguerra.org/2018/10/18/i-nuovi-signori-della-guerra-novara-9-11-18/
Secondo Rosalie Bertell
è il militarismo ad essere diventato un peso cruciale e devastante per il pianeta e per la società. Inquinamento, disastri ambientali e contributi stanziati per la ricerca militare sono frutto di una visione di valori distorta, in nome della ‘sicurezza’ . La Bertell conia un nuovo concetto di sicurezza, che definisce con il termine di “sicurezza ecologica” e porta in primo piano la cura del pianeta e dei suoi abitanti. Propone che il ruolo dell’esercito sia di protezione e difesa in forma nonviolenta, assistenza in caso di crisi ecologiche ed impegno in missioni di pace attraverso la diplomazia e il dialogo. Occorrono forti investimenti di risorse finanziarie e umane in tale direzione. Per poter invertire la rotta è necessario sensibilizzare tutti, a tutti i livelli, a questa nuova visione.
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