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TERZA PARTE 

Bambini transumanisti?

Di WHITNEY WEBB 

Traduzione a cura di Nogeoingegneria 

Il secondo programma che sarà portato avanti da Wellcome Leap si chiama “The First 1000 Days: Promoting Healthy Brain Networks”, che è abbreviato come 1KD dall’organizzazione. È probabilmente il programma più inquietante perché cerca di utilizzare i bambini piccoli, in particolare i neonati dai tre mesi ai bambini di tre anni, come cavie. Il programma è supervisionato da Holly Baines, che in precedenza è stata responsabile dello sviluppo della strategia per il Wellcome Trust prima di entrare in Wellcome Leap come leader del programma 1KD.

1KD si concentra sullo sviluppo di “modi oggettivi e scalabili per valutare la salute cognitiva di un bambino” monitorando lo sviluppo del cervello e la funzione di neonati e bambini, permettendo ai professionisti a ” “Stratificare il rischio dei bambini (risk-stratify children)”e “prevedere le risposte agli interventi” nei cervelli in via di sviluppo.

La descrizione del programma nota che, fino a questo punto della storia, “la nostra finestra principale verso il cervello in via di sviluppo sono state le tecniche di neuroimaging e i modelli animali, che possono aiutare a identificare i biomarcatori quantitativi della salute della rete [neurale] e caratterizzare le differenze nel network alla base dei comportamenti”. Si sostiene poi che i progressi della tecnologia “stanno aprendo ulteriori possibilità nei giovani neonati”.

La descrizione del programma continua dicendo, che le reti neurali artificiali, che sono una forma di IA, “hanno dimostrato la possibilità di modellare il processo di rifinitura della rete e l’acquisizione di comportamenti complessi in modo molto simile a un cervello in via di sviluppo”, mentre i miglioramenti nell’apprendimento automatico (machine learning), un altro sottosistema dell’IA, possono ora essere utilizzati per estrarre “segnali significativi” dal cervello di neonati e bambini piccoli. Questi algoritmi possono poi essere utilizzati anche per sviluppare “interventi” per i bambini che, secondo altri algoritmi, sono in pericolo di avere una funzione cerebrale sottosviluppata.

Il documento prosegue notando la promessa di “sensori mobili a basso costo, indossabili e sistemi domestici” nel “fornire una nuova opportunità per valutare l’influenza e la dipendenza dello sviluppo del cervello dalle interazioni fisiche e sociali naturali”. In altre parole, questo programma cerca di utilizzare “continue registrazioni visive e audio in casa” e dispositivi indossabili dai bambini per raccogliere milioni e milioni di punti data (data point).

Wellcome Leap descrive questi dispositivi da indossare come “distintivi elettronici relativamente discreti e scalabili che raccolgono dati visivi, uditivi e di movimento, nonché caratteristiche interattive (come ad esempio la partecipazione al turno, il ritmo e i tempi di reazione)”. Altrove nel documento c’è un invito a sviluppare “sensori indossabili che valutano le misure fisiologiche predittive della salute del cervello (ad esempio, l’attività elettrodermica, la frequenza respiratoria e la frequenza cardiaca) e la tecnologia wireless indossabile di EEG o eye-tracking” per l’uso in neonati e bambini di tre anni e meno.

Analogamente ad altri programmi Wellcome Leap, questa tecnologia viene sviluppata con l’intenzione di renderla parte integrante nel mondo della scienza medica entro i prossimi cinque-dieci anni, il che significa che questo sistema – anche se inquadrato come un modo per monitorare il funzionamento del cervello dei bambini per migliorare i risultati cognitivi – è una ricetta per la sorveglianza totale di neonati e bambini molto piccoli, nonché un mezzo per alterare il funzionamento del loro cervello a seconda degli algoritmi e i programmatori di Leap.

1DK ha due obiettivi principali in programma. Il primo è quello di “sviluppare un modello completamente integrato e strumenti di misurazione quantitativa dello sviluppo della rete nei primi 1000 giorni [di vita], sufficiente a prevedere la formazione EF [funzione esecutiva] prima del primo compleanno di un bambino”. Tale modello, si legge nella descrizione, “dovrebbe prevedere i contributi della nutrizione, il microbioma e il genoma” nella formazione del cervello così come gli effetti di “interazioni sociali e sensomotorie [o la loro mancanza] nei processi di formazione della rete” e i risultati di EF.

Il secondo obiettivo rende chiaro che l’adozione diffusa di tali tecnologie di monitoraggio neurologico nei bambini piccoli e nei neonati è il gioco finale per 1DK. Si precisa che il programma prevede di “creare metodi scalabili per ottimizzare la promozione, la prevenzione, lo screening e gli interventi terapeutici per migliorare l’EF di almeno il 20% nell’80% dei bambini prima del compimento dei 3 anni”.

In linea con i legami eugenetici del Wellcome Trust (discussi più in dettaglio nella Parte 2), la 1DK di Wellcome Leap afferma che “di interesse sono i miglioramenti che portano l’EF sottosviluppata a quella normativa o l’EF normativa a quella ben sviluppata in tutta la popolazione per ottenere il più ampio impatto”. Uno degli obiettivi del 1DK non è quindi curare la malattia o affrontare una “sfida pubblica di salute globale”, ma invece sperimentare l’aumento cognitivo dei bambini utilizzando mezzi sviluppati dagli algoritmi AI e dalla tecnologia invasiva basata sulla sorveglianza.

Un altro aspetto inquietante del programma è il piano per sviluppare “un assembloide cerebrale 3D in vitro che imita la formazione temporale” di un cervello in via di sviluppo simile ai modelli elaborati osservando lo sviluppo del cervello di neonati e bambini.

Più avanti, la descrizione del programma definisce questo un modello “in-silico” del cervello di un bambino, qualcosa di ovvio interesse per i transumanisti che vedono tale sviluppo come precursore della cosiddetta singolarità. Oltre a ciò, sembra che questo modello in-silico e quindi sintetico del cervello sia progettato per essere usato come il “modello” sul quale i cervelli di neonati e bambini sono modellati dagli “interventi terapeutici” di cui si parla in altre parti della descrizione del programma.

Dovrebbe essere chiaro quanto sia sinistro che un’organizzazione che riunisce i peggiori impulsi da “scienziato pazzo”, sia del mondo delle ONG che della ricerca militare, stia pianificando apertamente la conduzione di tali esperimenti sul cervello di neonati e bambini, considerandoli come set di dati e i loro cervelli come qualcosa da ” ripulire ” con l'”intelligenza” delle macchine. 

 Permettere a questo programma di avanzare senza ostacoli, senza che il pubblico possa opporsi, significherebbe permettere a un programma pericoloso che prende di mira i membri più giovani e vulnerabili della società di avanzare potenzialmente fino a un punto in cui sarà difficile da fermare.

Una “macchina del tempo del tessuto”

Il terzo e penultimo programma ad unirsi alla formazione Wellcome Leap si chiama Delta Tissue, abbreviato dall’organizzazione in ΔT. Delta Tissue mira a creare una piattaforma che monitorizza i cambiamenti nella funzione e nelle interazioni uomo-tessuto in tempo reale, apparentemente per “spiegare lo stato di una malattia in ogni persona e prevedere meglio come quella malattia progredirebbe”. Riferendosi a questa piattaforma come una “macchina del tempo del tessuto”, Wellcome Leap vede Delta Tissue come in grado di prevedere l’insorgenza della malattia prima che si verifichi, consentendo anche interventi medici che “sono mirati al singolo individuo”.

Ben prima dell’era COVID, la medicina di precisione o la medicina “mirata o adattata all’individuo” è stata un codice per i trattamenti basati sui dati genetici dei pazienti e/o per i trattamenti che alterano la funzione degli acidi nucleici (ad esempio, DNA e RNA). Il governo degli Stati Uniti, in particolare, definisce la “medicina di precisione” come “un approccio emergente per il trattamento e la prevenzione delle malattie che tiene conto della variabilità individuale dei geni, dell’ambiente e dello stile di vita di ogni persona”. Allo stesso modo, un documento del 2018 pubblicato su Technology nota che, in oncologia, “la medicina di precisione e personalizzata . . . favorisce lo sviluppo di trattamenti specializzati per ogni specifico sottotipo di cancro, basato sulla misurazione e la manipolazione dei dati chiave genetici e omici del paziente (trascrittomica, metabolomica, proteomica, ecc.)”.

Per quanto riguarda il COVID-19 e il lancio del vaccino, la tecnologia del vaccino mRNA utilizzata dalle aziende finanziate da DARPA, Moderna e Pfizer, è stata commercializzata come un trattamento di medicina di precisione ed è stata ampiamente definita come “terapie geniche” nei rapporti dei media. Sono state anche promosse pesantemente come un metodo rivoluzionario di trattamento del cancro, e non sorprende che il programma Delta Tissue a Wellcome Leap avrebbe usato una giustificazione simile per sviluppare un programma che mira a offrire terapie geniche su misura per le persone prima dell’insorgenza di una malattia. 

Questa piattaforma Delta Tissue lavora per combinare “le ultime tecnologie di classificazione delle cellule e dei tessuti con i recenti progressi nel machine learning”, cioè l’IA. Date le connessioni di Wellcome Leap con l’esercito americano, vale la pena notare che il Pentagono e Google, entrambi ex datori di lavoro del CEO di Wellcome Leap Regina Dugan e del COO Ken Gabriel, stanno lavorando insieme dallo scorso settembre all’uso dell’AI per prevedere le malattie negli esseri umani, concentrandosi prima sul cancro per poi arrivare al COVID-19 e ad ogni malattia che si trova nel mezzo. Il programma Delta Tissue sembra avere ambizioni correlate, in quanto la descrizione del programma chiarisce che il programma alla fine mira a utilizzare la sua piattaforma per una serie di tumori e malattie infettive.

L’obiettivo ultimo di questo programma Wellcome Leap è “sradicare le malattie che causano tanta sofferenza in tutto il mondo”. Ha intenzione di farlo attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, che tuttavia non sono mai accurati al 100% nella loro capacità predittiva, come pure con trattamenti di gene-editing, molti dei quali sono nuovi e non sono stati ben testati. Quest’ultimo punto è importante dato che uno dei principali metodi per l’editing genico negli esseri umani, in numerosi studi è stato riscontrato che CRISPR provoca notevoli danni al DNA, danni che sono in gran parte irreparabili (vedi qui, qui e qui). Sembra plausibile che una persona inserita in un tale percorso di trattamento medico hi-tech continuerà ad avere bisogno di una serie infinita di trattamenti di gene-editing e forse altri trattamenti hi-tech invasivi per mitigare e gestire gli effetti dello splitting genico maldestro.

Sorveglianza totale per trattare la “depressione”

Il programma più recente di Wellcome Leap, lanciato proprio in questi giorni, si chiama “Multi-Channel Psych: Revealing Mechanisms of Anhedonia” ed è ufficialmente focalizzato sulla creazione di trattamenti “complessi e biologici” per la depressione.

Quelli dietro Wellcome Leap inquadrano il problema che intendono affrontare con questo programma come segue:

“Abbiamo capito che le connessioni sinaptiche servono come strumento di comunicazione neurale, e che rafforzare o indebolire queste connessioni può facilitare l’apprendimento di nuove strategie comportamentali e modi di guardare il mondo. Attraverso studi su modelli animali e umani, abbiamo scoperto che gli stati emotivi sono codificati in complessi modelli di attività della rete neurale, e che cambiare direttamente questi modelli attraverso la stimolazione cerebrale può cambiare l’umore. Sappiamo anche che l’interruzione di queste reti delicatamente calibrate può portare a malattie neuropsichiatriche”. (enfasi aggiunta)

Aggiungono che i “trattamenti a base biologica” per la depressione “non vengono abbinati alla biologia degli esseri umani sui quali vengono adoperati” e che quindi i trattamenti per la depressione devono essere concepiti su misura “per la biologia specifica” dei singoli pazienti. Essi affermano chiaramente che ciò che deve essere preso in considerazione per apportare tali modifiche personali al trattamento è quello di ottenere “un facile accesso al substrato biologico della depressione, cioè il cervello”.

La descrizione del programma di Wellcome Leap nota che questo sforzo si concentrerà specificamente sull’anedonia, definita come “una disfunzione del sistema di ricompensa basato sullo sforzo” e come un “sintomo chiave della depressione e di altre malattie neuropsichiatriche”. Soprattutto, nella parte finale del documento, Wellcome Leap afferma:

“Mentre ci sono molte definizioni di anedonia, noi siamo meno interessati a indagare la riduzione del piacere consumistico, l’esperienza generale del piacere o l’incapacità di provare piacere. Piuttosto, come per la descrizione di cui sopra, daremo la priorità alle indagini sull’anedonia in relazione alle alterazioni del sistema di ricompensa basato sullo sforzo, ad esempio una ridotta motivazione a completare i compiti e una diminuita capacità di applicare lo sforzo per raggiungere un obiettivo”.

In altre parole, Wellcome Leap è interessato solo a trattare gli aspetti della depressione che interferiscono con la capacità di lavorare di un individuo, non a migliorare la qualità o il piacere della vita di un individuo.

Leap nota, a proposito dei suoi obiettivi, che cerca di sviluppare modelli per come i pazienti rispondono ai trattamenti che includono “nuove o esistenti modifiche del comportamento, psicoterapia, farmaci e opzioni di neurostimolazione” catturando nel contempo “genoma, fenoma [la somma dei tratti fenotipici di un individuo], connettività della rete [neurale], metaboloma [la somma dei tratti metabolici di un individuo], microbioma, livelli di plasticità di elaborazione di ricompensa,” tra gli altri

Una delle principali aree di ricerca incluse nel programma cerca di “sviluppare nuovi strumenti di misurazione scalabili per una quantificazione affidabile e ad alta densità dell’umore (sia soggettivamente riportato che oggettivamente quantificato attraverso la biometria come la voce, l’espressione facciale, ecc.), il sonno, il movimento, il funzionamento del sistema di ricompensa, i livelli di sforzo/motivazione/energia, l’interazione sociale, l’assunzione di calorie e l’uscita del sistema HPA in situazioni reali”. L’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene) è menzionato in tutto il documento, e questo è significativo perché è un sistema di feedback sia negativo che positivo che regola i meccanismi delle reazioni allo stress, l’immunità e anche la fertilità nel corpo umano. Quest’ultimo è particolarmente importante visti i legami del Wellcome Trust con il movimento eugenetico britannico. Vale anche la pena notare che alcuni wearables disponibili in commercio, come l’Halo di Amazon, già quantificano l’umore, il sonno e il movimento.

Gli autori del programma si spingono ancora oltre in termini di ciò che vogliono monitorare in tempo reale, affermando:

“Incoraggiamo specificamente lo sviluppo di una tecnologia non invasiva per interrogare direttamente lo stato del cervello umano”. Gli esempi includono “un equivalente spinale non invasivo,” “sonde comportamentali o biomarcatori di plasticità neurale,” e ” monitoraggio neurale a sessione singola che definisca uno stato cerebrale predittivo del trattamento.”

In altre parole, questo programma Wellcome Leap e i suoi autori cercano di sviluppare una tecnologia “non invasiva” e, probabilmente, indossabile in grado di monitorare l’umore di un individuo, le espressioni facciali, le interazioni sociali, lo sforzo e la motivazione, e potenzialmente anche i pensieri al fine di “interrogare direttamente lo stato del cervello umano”. Pensare che un tale dispositivo rimarrebbe solo nel regno della ricerca è ingenuo, soprattutto se si considera che i luminari del WEF hanno apertamente parlato alle riunioni di Davos di come i governi prevedono di utilizzare tale tecnologia ampiamente sulle loro popolazioni come un mezzo per colpire preventivamente il potenziale dissenso e inaugurare un’era di “dittature digitali”.

La focalizzazione sul trattamento dei soli aspetti della depressione che interferiscono con il lavoro di una persona suggerisce ulteriormente che tale tecnologia, una volta sviluppata, verrebbe utilizzata per garantire un comportamento da “lavoratore perfetto” nelle industrie in cui i lavoratori umani vengono rapidamente sostituiti da AI e macchine, il che significa che i governanti possono essere più selettivi su quali persone continuano ad essere impiegate e quali no. Come altri programmi Wellcome Leap, se completati, i frutti del programma Multi-Channel Psych saranno probabilmente utilizzati per garantire una popolazione di docili automi i cui movimenti e pensieri sono pesantemente sorvegliati e monitorati.

L’ultimo salto per una vecchia agenda

Wellcome Leap non è una piccola impresa, e i suoi dirigenti hanno i finanziamenti, l’influenza e le connessioni per rendere i loro sogni realtà. La leadership dell’organizzazione include la forza decisiva dietro la spinta della Silicon Valley a commercializzare la tecnologia transumanista (Regina Dugan), l'”architetto” dell’industria MEMS (Ken Gabriel), e il ” sovrano” della fiorente industria del sequenziamento dei geni (Jay Flatley). Usufruisce inoltre del finanziamento della più grande fondazione di ricerca medica del mondo, il Wellcome Trust, che è anche una delle forze principali nel plasmare la ricerca genetica e biotecnologica e la politica sanitaria a livello globale. 

Un’inchiesta del Sunday Times del 1994 sul Trust ha evidenziato che “attraverso le sovvenzioni e le sponsorizzazioni del [Wellcome Trust], agenzie governative, università, ospedali e scienziati sono influenzati in tutto il mondo. Il trust distribuisce più soldi alle istituzioni che persino il Medical Research Council del governo britannico“.

Poi constata che:

“Negli uffici al primo piano dell’edificio, si prendono decisioni che influenzano la vita e la salute su scale paragonabili a guerre minori. Nella sala conferenze, al piano superiore rispetto alla strada, e nella sala riunioni, nel seminterrato, vengono emesse sentenze in materia di biotecnologia e genetica che contribuiranno a plasmare la razza umana”.

Poco è cambiato per quanto riguarda l’influenza del Trust da quando è stato pubblicato quell’articolo. Semmai, la sua influenza sui percorsi di ricerca e sulle decisioni che “daranno forma alla razza umana” sarà cresciuta. I suoi funzionari ex-DARPA, che hanno trascorso la loro carriera a promuovere la tecnologia transumanista sia nel settore pubblico che privato, hanno obiettivi che si sovrappongono a quelli di Wellcome Leap. I progetti commerciali di Dugan e Gabriel nella Silicon Valley rivelano che Leap è guidato da coloro che hanno a lungo cercato di far avanzare la stessa tecnologia per il profitto e per la sorveglianza. Questo affievolisce drasticamente la rivendicazione di Wellcome Leap di perseguire ora tali tecnologie solo per migliorare la “salute globale”.

Infatti, come ha dimostrato questo rapporto, la maggior parte di queste tecnologie inaugurerebbe un’era profondamente inquietante di sorveglianza di massa sulle attività esterne e interne degli esseri umani, compresi i bambini piccoli e i neonati, creando allo stesso tempo una nuova era di medicina basata in gran parte su terapie di gene-editing, i cui rischi sono notevoli e costantemente minimizzati dai suoi promotori.

Nel momento in cui si comprende l’intimo legame che è esistito da tempo tra eugenetica e transumanesimo, Wellcome Leap e le sue ambizioni assumono un senso perfetto. In un recente articolo scritto da John Klyczek per Unlimited Hangout, è stato notato che il primo direttore generale dell’UNESCO ed ex presidente della UK Eugenics Society era Julian Huxley, che ha coniato il termine “transumanesimo” nel suo libro del 1957 New Bottles for New Wine. Come scrisse Klyczek, Huxley sosteneva che “gli obiettivi eugenetici di ingegneria biologica dell’evoluzione umana dovrebbero essere perfezionati attraverso tecnologie transumaniste, che combinano i metodi eugenetici dell’ingegneria genetica con la neurotecnologia che fonde umani e macchine in un nuovo organismo”.

Ancora prima, nel 1946, Huxley notò nella sua visione per l’UNESCO che era essenziale che “il problema eugenetico sia esaminato con la massima cura e che la mente pubblica sia informata delle questioni in gioco in modo che gran parte di ciò che ora non è pensabile possa almeno diventare pensabile”, una dichiarazione stupefacente fatta pochissimo tempo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Grazie in buona parte al Wellcome Trust e alla sua influenza sia sulla politica che sulla ricerca medica nel corso di diversi decenni, il sogno di Huxley di riabilitare la scienza eugenetica nell’era post-seconda guerra mondiale potrebbe presto diventare realtà. Non sorprende che il Wellcome Trust ospiti l’archivio dell’ex Eugenics Society guidata da Huxley e vanta ancora stretti legami con il suo successore, il Galton Institute.

La domanda fondamentale è: continueremo a lasciarci manipolare affinché il transumanesimo e l’eugenetica siano apertamente portati avanti e normalizzati, anche attraverso iniziative come quelle di Wellcome Leap che cercano di usare bambini e neonati come soggetti di test per realizzare la loro visione orrenda dell’umanità? Se slogan pubblicitari e campagne mediatiche sapientemente elaborati che dipingono visioni di utopie come “un mondo senza malattie” sono tutto ciò che serve per convincerci a consegnare il nostro futuro e quello dei nostri figli a militari, dirigenti aziendali ed eugenisti, allora non rimarrà molto della nostra umanità.

FINE TERZA PARTE, PRIMA PARTESECONDA PARTE

Nota dell’autrice: ha contribuito Johnny Vedmore a questo rapporto.

Foto in evidenza: Antonio Cabrera per Unlimited Hangout

https://unlimitedhangout.com/2021/06/investigative-reports/a-leap-toward-humanitys-destruction/

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