“La prossima guerra potrebbe essere combattuta da aerei senza uomini a bordo… Prendete tutto ciò che avete imparato sull’aviazione in guerra, gettatelo dalla finestra e mettetevi al lavoro sull’aviazione di domani”. – Generale H. H. ‘Hap’ Arnold, USAAF, VJ Day, 1945
Gli aerei di ultima generazione hanno a bordo tutti i sistemi automatizzati. Servono ancora i piloti? I moderni piloti non sanno più pilotare l’aereo su cui volano. D’altronde ci volano senza pilotarlo.
«Sembra una barzelletta, ma è proprio così. L’allarme non arriva dal solito passeggero in crisi di nervi, bensì dalla massima autorità in fatto di sicurezza e regolazione del volo, la FAA americana. La Federal Aviation Administration ha emesso il 4 gennaio una circolare di allerta destinata alle linee aeree (Safety Alert for Operators): “Una recente analisi di dati dei voli mette in evidenza l’aumento degli errori di pilotaggio manuale”, è scritto nel documento. “I moderni aerei vengono sempre più pilotati con i sistemi di volo automatici, che consentono più precisione e carichi di lavoro ridotti. Tuttavia – osserva la FAA – l’uso continuo dell’autopilota non gioca in favore della capacità di pilotare manualmente l’aeroplano”. ….» (1).
I piloti non pilotano l’aereo, al loro posto viene azionato un pilota automatico (o autopilota), dispositivo meccanico/elettronico che può guidare un veicolo da solo, senza assistenza da parte di un essere umano. L’autopilota è un programma (software) che controlla l’aereo. Tranne il decollo l’aereo può fare tutto grazie all’autopilota.
«Il software legge la posizione e l’orientamento corrente dell’aeroplano e controlla un sistema fly-by-wire che lo guida. In un tale sistema, oltre ai controlli classici di volo, molti autopiloti controlleranno anche la spinta per ottimizzare la velocità (automanetta), e sposteranno il carburante da un serbatoio all’altro per bilanciare l’aeroplano e mantenerlo in assetto ottimale», spiega Wikipedia.
Come reagireste se vi dicessero che chi guida l’aereo su cui vi trovate in realtà non esiste o, meglio, c’è ma non è sull’aereo? Vi affidereste con fiducia ad un aereo-drone pilotato da un’entità esterna?
Questa ipotesi coinvolge già sette compagnie europee aerospaziali (AOS, BAE Systems, Cassidian, Cobham, QinetiQ, Rolls-Royce and Thales) e sono in corso voli sperimentali senza passeggeri a bordo.
Come spiega The Economist, queste prospettive prevedono che la presenza umana venga del tutto rimossa. Il controllo avviene da terra.
E’ solo fiction? Non lo è!
I passeggeri dei voli di linea non lo sanno, MA
….esiste un dispositivo di bordo noto come Boeing Uninterruptible Autopilot (BUAP), già presente sui velivoli Boeing dal 1995. Questa informazione è stata divulgata, a quanto pare, solo nel marzo 2007, a seguito di una causa. La modifica fu segnalata a FAA, NTSB e ALPA (Associazione dei piloti di linea). … Boeing avrebbe dichiarato che entro il 2009 tutti i suoi aerei avrebbero avuto i BUAP, rendendo impossibile dirottare manualmente dall’interno l’aeroplano, ma rendendone possibile il controllo teleguidato dai militari (2).
Di conseguenza: la possibilità di comando remoto non è un’opzione futuristica, ma realtà sui jet della Boeing.
Field McConnell, pilota della Delta veterano di volo per 35 anni, nel 2006 durante una sua testimonianza dinanzi ad un tribunale degli Stati Uniti ha rivelato l’esistenza illegale di tali sistemi sui Boeing (3).
Dopo gli attacchi dell’undici settembre il presidente W. Bush chiese la creazione di sistemi di controllo remoto su aerei di linea. Fatto sta, i sistemi di gestione di volo dei modelli della Boeing erano in grado di assistere a distanza l’intero volo attraverso le sue funzioni di pilota automatico molto prima del 11/9. Le dichiarazioni di Bush erano un tantino in ritardo rispetto ad una tecnologia già installata.
Dal punto di vista storico fu la Sperry Corporation ad avere il primo brevetto di pilota automatico nel 1916 . La Boeing pubblicò nel 1954 un brevetto per controllare un aereo di linea, il “Composite Aircraft”.
Il brevetto è qui: http://www.google.com/patents/US2883125.
La Honeywell presentò il suo primo brevetto di pilota automatico nel 1956, iniziando così la corsa per il futuro della tecnologia UAV.
Boeing e Honeywell sono protagonisti nella tecnologia UAV per applicazioni civili e militari. Hanno sviluppato brevetti per il Dipartimento della Difesa per oltre 40 anni, tra cui il sistema BHAUP.
Il sistema di pilota automatico continuativo della Boeing è stato discusso in una trasmissione della CNN: ‘The Situation Room’ con Lupo Blizter.
Qui la trascrizione http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/1410/12/csr.01.html
Un ex-pilota di linea (oggi consulente sulla sicurezza informatica) ha fatto una rivelazione sorprendente. Secondo le sue affermazioni, non sarebbero soltanto servizi segreti e forze militari a poter prendere il comando di un aereo. Basta uno smartphone con programmi diffusi (quindi neanche segreti) e conoscenze hacker per intromettersi nel sistema elettronico di un velivolo, racconta Hugo Teso, durante la conferenza “Hack In The Box” (4).
L’Alenia Aeronautica nel 2008 ha comunicato…
“di essere coinvolta nello sviluppo di un nuovo sistema di controllo satellitare capace di comandare autonomamente un aereo, senza necessità di avere piloti a bordo. Già nel 2030 voleranno aerei passeggeri comandati non da un pilota a bordo, ma da un sofisticato sistema di guida satellitare”, ha sottolineato Franco Galasso, Direttore Operazioni di Superjet International, la joint-venture italo-russa (51% Alenia Aeronautica e 49% Sukhoi). “La tecnologia è già pronta, quello che ancora manca è un quadro normativo internazionale che permetta queste applicazioni anche nell’aviazione civile e un accurato programma di test, sperimentazioni e certificazioni in grado di assicurare la massima sicurezza e affidabilità (…) siamo all’avanguardia a livello internazionale, pronti a cogliere tutte le opportunità che promette l’estensione al settore civile dei sistemi autonomi di guida satellitare per gli aerei”, ha dichiarato Marcello Spagnulo, della Direzione Coordinamento Attività Spaziali di Finmeccanica (5).
L’ultimo vero problema pare sia quello di convincere i passeggeri ad accettare la nuova realtà di aerei con pilota automatico e remoto. Facile da fare, secondo Maria Cummings del MIT: “Se si viaggia da Boston a Los Angeles a solo 50 dollari, la gente impazzirà per salire a bordo” (6). Presto i cieli pulluleranno ufficialmente di droni di tutti i tipi, aerei di linea inclusi. Ma come illustrato, i piloti già adesso possono fare sogni tranquilli mentre si spostano, mani automatiche portano il velivolo a destinazione e mani umane ma remote potrebbero regolare i dettagli.
Il quadro normativo manca, ma il coordinamento di attività spaziali proseguono senza ostacoli.
ANNOTAZIONE
Hollywood prefigura sempre quello che ci attende e anche su questo tema ha avuto le sue intuizioni.
Il pilota automatico presentato al grande pubblico in versione humour, fu oggetto di risate e stupore nel 1980. Il film AIRPLAINE (L’aereo più pazzo del mondo, per l’Italia) era un remake di un film precedente del 1957 (Zero Hour), ed è un esempio di psyop (operazione psicologica) che mostra il nuovo in arrivo.
Fonti e approfondimenti:
(1) http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1076774/allarme-nei-cieli-usa-i-piloti-vanno-troppo-in-automatico-e-non-sanno-piu-pilotare.shtml
(2) http://it.wikipedia.org/wiki/Pilota_automatico
(3) http://www.presidentialfield.com/tags/boeing-uninterruptible-autopilot
(4) http://en.wikipedia.org/wiki/Boeing_Honeywell_Uninterruptible_Autopilot
(6) http://www.apogeonline.com/webzine/2008/04/08/22/200804082201
(7) Maria Cummings (MIT) http://thedailyshow.cc.com/videos/87aevs/exclusive—missy-cummings-extended-interview-pt–1
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