Sono quasi passati cinquant’anni dall’uscita de Il cacciatore di androidi (il libro che ispirò Blade Runner), e una parte di quel futuro sta diventando presente – ma la realtà è più sfumata di quanto si potesse immaginare.

Essere androidi oggi è questione di gradi, non di contrasti tra poli in opposizione reciproca. Lo prova la sperimentazione condotta in Svezia dalla società Epicenter, un’impresa che sostiene la fondazione e lo sviluppo delle startup in uno degli hub tecnologici più importanti di Stoccolma.

L’azienda ha offerto ai suoi duemila dipendenti la possibilità di farsi impiantare tra pollice e indice (attraverso una semplice iniezione) un microchip grande quanto un chicco di riso. Si tratta di un chip RfiD (radio frequency identification) in vetro biocompatibile – in tutto e per tutto simile a quelli che vengono impiantati sui cani – che contiene tutti i dati identificativi del lavoratore e che comunica con i dispositivi elettronici dell’azienda abilitati a leggerlo.

Basta un microchip per trasformare un essere umano in un cyborg, o comunque in un simbionte in grado di stabilire un nuovo livello di comunicazione con le macchine. Un’empatia che lo strato biologico del nostro modo tradizionale di abitare il mondo non sarebbe in grado di stabilire con l’ambiente di lavoro, con gli esseri tra cui trascorriamo gran parte della nostra esistenza: le porte, le stampanti, i computer, i cellulari dell’ufficio…

Articolo integrale qui http://www.pagina99.it/2017/04/22/androidi-uomini-cyborg-chip-epicenter-svezia/

Due aziende nel Belgio e negli USA hanno impiantato tag NFC(Near Field Communication). Una pratica che sta per arrivare presto ovunque.

Ray Kurzweil direttore ingegneristico di Google e pioniere delle tecnologie del riconoscimento ottico dei caratteri ha previsto che entro il 2040 – una ventina d’anni, non un secolo – l’intelligenza artificiale supererà quella umana e s’aprirà una partita tra uomini e cyborg.

Il seguente articolo lascia immaginare dove siamo oggi (tradotto nel 2009)

I microchip RFID e il digitale terrestre

Written by Cristina Bassi

Patrick Redmond, professore universitario che poi passo’ 31 anni in IBM, rivela e conferma pericoli dei Dispositivi di Identificazione di Radio Frequenze (Radio Frequency Identification Devices), l’ RFID


Riproposta di un vecchio articolo che avevo tradotto nel 2009…sintetizzato da questo “orwelliano” articolo:
http://www.michaeljournal.org/newtechno.htm

L’articolo è a firma di Patrick Redmond, che si laureò in Storia alla università di Londra nel 1972. Insegnò poi alla università delle West Indies in Trinidad, quindi alla università di  Adhadu Bello in Kano, Nigeria prima di entrare in IBM, dove lavorò per 31 anni prima di andare in pensione. Durante la sua carriera in IBM svolse una serie di lavori, tra cui dal 1992 al 2007 ai laboratori della IBM di Toronto, poi nell’assistenza alle vendite. Ha scritto 2 libri e numerosi articoli. Nel seguito una sintesi della presentazione che fece a Toronto, il 13 aprile 2008.

“Ciò che vi presenterò ora è una introduzione a 3 tecnologie che stanno diventando sempre più importanti

La prima sono i chips RFID, la seconda la modificazione genetica, e la terza la biologia sintetica. Questo vi darà un’idea di cosa sta accadendo e di dove sta andando la scienza. Iniziamo con i RFID chips: Cosa sono?
Dispositivi di Identificazione di Radio Frequenze 
(Radio Frequency Identification Devices). Un RFID è un microchip con un’antenna attaccata. Il microchip contiene informazioni immagazzinate che possono essere trasmesse ad un lettore e quindi ad un computer. Un RFID può essere passivo, semi-passivo o attivo. Quelli attivi hanno una fonte di energia interna come una batteria. Questo fa in modo che “l’etichetta” rimandi I segnali al lettore. Quindi se ho su di me un RFID che ha una batteria, posso semplicemente mandare un segnale a un lettore, ovunque esso sia.
Questi dispositivi possono ricevere e immagazzinare dati e possono essere letti ad una distanza maggiore che quelli passivi.
Le batterie attuali nei dispositivi RFID possono durare oltre cento anni, perchè possono autogenerarsi energia.
La banda “ultralarga” (Ultrawideband UWB) fa si che il “tag” (etichette –lettore) che mette in funzione la piccola batteria del RFID, sia sensibile in ampissime aree. Per esempio, la GE Aircraft Engines in Ohio ha installato 5 lettori nella fabbrica e questi coprono  oltre 30.000 piedi quadrati, cosi da poter monitorare ogni cosa all’interno di quell’aerea e questo solo con i 5 lettori. I lettori possono trasmettere ai computers sia via telefono che internet  ed usano anche i satelliti.
Per esempio, la Digital Angel ha firmato contratti con I providers satellitari per trasmettere i propri dati per i fari di segnalazione del personale militare (PLBs). Entro il 2009 hanno pianificato di avere un sistema permanente GL che permetterà loro di individuare localizzazione e dettagli di ogni segnalazione.A volte i naviganti li usano, quando si perdono nel mare, cosi possono essere rintracciati. 

Qualunque cosa abbia un tag (etichetta) RFID può essere rintracciato da un lettore o computer

Un esempio di una simile trasmissione è un chip venduto da Zarlink, che viene innestato nella persona: rintraccia problemi e se uno viene identificato, si allerta il medico che usa un link RF a due vie per interrogare ed aggiustare il dispositivo innestato.
I dispositivi RFID semi passivi hanno una fonte interna di energia che permette loro di monitorare condizioni ambientali, come temperatura e shock, ma hanno bisogno energia RF dal lettore per poter rispondere.
I dispositivi RFID passivi non hanno una fonte di energia ma usano un segnale inviato da uno scanner per dare energia al circuito del microchip perché ritrasmetta le informazioni immagazzinate. Questo tipo di dispositivi sta diventando molto piccolo
Alcuni anni fa la Hitachi produceva un chip (chiamato mu chip) che aveva la misura della punta di una matita: se con la matita fate un punto sulla carta avrete la misura di come era grande il chip…Nel 2007 la Hitachi uscì sul mercato  con un chip che era persino più piccolo: lo chiamarono “polvere di RFID”, esattamente con il talco che possiamo mettere ad un bambino.


La Somark Innovations, nel Gennaio 2007, annunciò un inchiostro RFID invisibile, che può essere applicato sul bestiame,i primi tagli di carne, personale militare e può essere letto attraverso l’aria.
Mi sono portato un paio di chips “grandi” e questo in particolare l’ho avuto dalla Gillette fusion blades. Mi sono portato una delle lame e potete vedere che su un lato c’è come un codice a barre e se lo aprite potete vedere parti di un chip RFID sul retro.
Queste chips sono molto piccole e possono essere messe sul retro delle etichette. Cosi non sono visibili come i badges o le carte magnetiche; potrebbero persino essere messi negli occhi di una persona, tanto sono piccoli.
Perchè queste chips sia utili, devono avere uno specifico nr di serie  e per questo la MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha cominciato a sviluppare alcuni standards. Sia chiama AutoID Center.
Diciamo quindi che in questa sala ci sono tre o cinque persone che indossano lo stesso cappello bianco ma ognuna di loro ha in esso un chip con un diverso numero. Potrebbo differenziare tutto anche se state tutti vestendo gli stessi abiti. Non ha nessuna importanza perchè ogni cosa ha un proprio numero esclusivo.
MIT ha anche la EPC Global: se andate su Google e digitate EPC Global, troverete il sito e vi daranno istruzioni su come applicare ed ottenere queste chips….dunque se volete mettere chips alla vostra famiglia, parenti, azienda o altro che vogliate, potete farlo.
Le chips “attive” hanno il vantaggio che possono monitorare “articoli” o persone a lunghe distanze. I soldati possono avere queste chips attive, per poter essere rintracciati via satellite ovunque sia sul campo di battaglia.
Quelle passive sono sufficienti solo se siete interessati a monitorare brevi distanze. Per esempio in un container via mare dalla Cina, ogni scatola ed ogni articolo dentro la scatola può avere dentro  una chip. Usano le chips per fare l’inventario per essere in grado di monitorare quali articoli stanno andando e dove , se sono sul camion etc…
I dispositive RFID sono un aiuto economico alle aziende, perchè riducono perdite e furti, ma anche rendono efficiente l’inventario, riducono perdite di tempo etc.
Stiamo cominciando a vedere chips inserite in carte di credito passaporti , patenti, tessere sanitarie  e molte altre cose. L’American Express li ha sulle sue “blue cards”. Tutto ciò annuncia piani per collocare dei lettori che monitorino le persone nei magazzini, per osservare I movimenti dei client ed osservare iI loro comportamento.
Nel 2006, la IBM ricevette una approvazione per un brevetto  di una invenzione chiamata, “Identification and tracking of persons using RFID-tagged items.” = identificazione e monitoraggio di persone che usano articoli a cui è connesso un RFID
Gli studenti della University of Washington, sia la facoltà che lo staff, sono monitorati quando si muovono nell’area
Solo la settimana scorsa (
2008 ndt) la polizia di Londra annunciò che stava mettendo chips RFID su tutti i 31 000 poliziotti i Londra. E’ stato pubblicato dal Daily Mail.
Nella Cina del Sud stanno 
innestando lettori di RFID nella città di Shenzhen, per monitorare i movimenti dei cittadini. Tutti hanno una carta di identificazione (carta magnetica) con una chip cosi possono identificare la persona e dove si trova nella città, questo in ogni momento.
Dato l’aumento nell’uso delle chips RFID, questo richiederà una maggior quota di spettro UBF. Come conseguenza, per esempio, gli USA nel 2009 stanno bloccando l’uso dello spettro UBF della frequenza VHF: tutto diventerà digitale.
Anzichè l’antenna sul tetto userete una scatola nera. (ndr ormai si sua) La ragione per cui lo fanno è che
la frequenza analogica  UBF e VHF sono usate per le chips, quindi non vogliono sovraccaricare le chips con segnali televisivi, perché questi ultimi ricevono queste frequenze.
Un mio amico del Quebec (Canada francese ndt) dice che le sue mucche hanno un microchip innestato sotto pelle. Tutti gli animali della fattoria devono avere le chips e dice che non può più uccidere quante mucche vuole: gli è stato dato un limite di due mucche da poter uccidere ed usare solo per la fattoria. Tutte le altre dovevano essere vendute ad aziende particolari  che potevano controllare le mucche ed ottenere da loro cibo. Dunque ne poteva uccidere solo due e le altre doveva darle alla catena dei supermercati.
Ora c’è la “moda” di mettere le chips alle persone. I media dicono “perchè non farlo con i bambini per ragioni di sicurezza?”. “Perché non mettere chips ai malati?… se qualcuno ha un infarto possiamo leggere il segnale e mandare in soccorso qualcuno”…
la catena dei “chippati umani” si estende: i militari per sapere dove sono e soccorrerli, i criminali per controllarli, impiegati ed operai per controllare le loro prestazioni etc etc…
Il Baja Beach Club in Barcellona usa “chippare gli umani”: un reporter della BBC disse di essere andato al club e di aver ricevuto la chip: “è come sentire un ago che entra nel braccio, poi viene sfregato con un antisettico e si inserisce la chip”.Siccome era molto piccola , ha detto che non ha fatto molto male; dunque l’aveva dentro di sè e qualsiasi cosa ordinasse, bastava che muovesse il suo braccio per poter pagare: il lettore sul bar leggeva il segnale e siccome sulla chip c’era l’informazione del suo conto corrente, si poteva dedurre l’importo dal  suo conto.
Nigel Gilbert della Royal Academy of Engineering ha detto che entro il 2011 sarà possible andare su Google e scoprire in ogni momento dove si trova una persona, questo dalla sua chip su abiti, machine, cellulari e dentro il corpo stesso.
Nel 2006, LifeScience.com ha ditto che ricercatori europei hanno sviluppato neurochips: neurostimolatori che possono alleviare dolore e diminuire gli effetti debilitanti del Parkinson. Ci sono stimolatori gastrici che possono trattare obesità, farci sentire sazi cosi da non cercare più cibo: servirà solo mettere una chip nel cervello, che manderà segnali.
Un’altra interessante applicazione è quella di una chip al silicone, innestata, che “imita”
l’ippocampo:l’area del cervello che crea ricordi. Una specie di “protesi di cervello artificiale” che potrebbe sostituire la sua controparte biologica, consentendo a chi soffre di perdita di memoria, di riottenere la capacità di memorizzare il nuovo. E’ stata sviluppata dal Prof. Berger al Center for Neural Engineering at the University of Southern California.
Applied Digital Solutions ha un Verichip compatibile con I tessuti umani, che può essere usato su pacemakers o messo su defibrillatori  o articolazioni artificiali.

Può essere iniettato usando una siringa ed usato come un codice a barre per applicazioni di sicurezza. E’ visto come una via semplice per innestare chips con delle iniezioni… usabile quindi facilmente con i vaccini o antiinfluenzali. 

Verichip funziona come una microchip di glucosio che determinerebbe quindi i livelli di glucosio: non sarebbe più necessario fare prelievi di sangue per controllare il livello del glucosio nel sangue, basta che il medico legga il microchip inserito nella persona…
Zarlink ha sviluppato la prima capsula-cinepresa ingeribile che usa il trasmettitore RF della Zarlink per dare immagini in tempo reale del tratto gastrointestinale.


Ma quali sono i problemi con queste nuove tecnologie?


Le chips invadono la privacy. C’è un sito che si chiama Spychips.com di Katherine Albrecht: qui fanno ricerca sull’uso dei RFID nelle diverse aziende. In questo sito si allertano le persone anche perchè le chips che hanno dati economici o sulla salute, possono essere rubati.

Si è scoperto anche che una volta inserite negli umani, le chips possono danneggiare la salute. C’è anche il pericolo dei virus; conosciamo tutti il problema dei virus con i nostri computers: figuriamoci cosa sarebbe un virus nel microchip, che cancella tutti i dati…Se le chips possono disseminare medicina, possono disseminare anche altre cose; tutto ciò che inserite nel microchip può essere attivato da un segnale: il controllo subliminale della mente può essere più che possibile.

Sono andato su Google e ho fatto una ricerca sul controllo della mente: interessante, potete fare voi stessi la ricerca. Ci sono brevetti per il controllo della mente.

Le persone che avranno un chip saranno monitorate in ogni istante e ovunque siano. Ed è plausibile pensare che i loro corpi saranno manipolati e controllati, poiché questa tecnologia viene costantemente raffinata. Anche le loro menti saranno manipolatesaranno indotti certamente a seguire ciò che qualcuno vorrà fargli fare. Concepibile anche che verrà  detto loro di condannare Dio…

tratto da: http://www.michaeljournal.org/articles/technologies/item/an-introduction-to-new-technologies-part-i?/newtechno.htm

FONTE 

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