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La UE sta lavorando su un nuovo sistema di armi con il quale sarà possibile fermare i veicoli i cui conducenti non sono “disposti a collaborare”. Si basa su impulsi elettromagnetici, microonde per bloccare l’elettronica dell’auto.

Il progetto si chiama SAVELEC

 

Presentazione del progetto:

SAVELEC (controllo di sicurezza dei veicoli non cooperativi attraverso mezzi elettromagnetici) si propone di fornire una soluzione per il controllo sicuro ed esterno di un veicolo non cooperativo senza conseguenze alle persone all’interno del veicolo o ad altre persone e oggetti nelle vicinanze. La soluzione proposta si basa sull’uso di mezzi elettromagnetici, impulsi elettromagnetici (EMP) e microonde ad alta potenza (HPM), al fine di perturbare il corretto comportamento dei componenti elettronici all’interno del veicolo, che porterà a rallentare e fermarsi.
L’approccio SAVELEC si basa sul presupposto di ottenere una soluzione ottimizzata in termini di intensità di campo. In questo senso, saranno eseguiti esperimenti di compatibilità elettromagnetica su componenti chiave di automobili per valutare l’effetto di differenti tipi di segnali. Le conseguenze dell’esposizione umana ai segnali scelti saranno valutati nel contesto della legislazione europea al fine di garantire la sicurezza dei passeggeri all’interno del veicolo e dell’ambiente nonché dell’utilizzatore della tecnologia.Tra gli obiettivi di SAVELEC c’è anche il risultato dell’esposizione a questo tipo di segnale in atmosfere pericolose. Un ambiente simulato sarà utilizzato per valutare le reazioni del conducente umano, in diverse situazioni e condizioni di guida, una volta che la macchina reagisce con comportamento anomalo in conseguenza all’influenza del segnale elettromagnetico.
Studi legali per l’utilizzo di questa tecnologia da parte delle Forze di Sicurezza europee saranno effettuati e un quadro normativo sarà proposto e promosso. Particolare attenzione sarà rivolta alle misure necessarie per garantire un uso controllato e sicuro di questo tipo di dispositivo.

Tradotto da NoGeoingegneria

FONTE

NEL 2001: MICROONDE DESTINATE AD UN USO “CIVILE”  

Armi alle microonde (2001) Come se non bastassero quelle convenzionali, i militari sono sempre alla ricerca di nuove armi, più o meno intelligenti. L’ultimo ritrovato per disperdere le folle è un fascio di microonde che scalda la pelle di chi viene colpito. I test di questa nuova arma sono appena stati completati presso l’Air Force Research Laboratory, in Nuovo Messico, su alcuni volontari umani . Ora l’Air Force vorrebbe usare la sua Active Denial Technology (ADT), come è stata battezzata l’arma, per controllare le rivolte a grande distanza, forse anche mediante aerei che volino a bassa quota. L’ADT fa uso di un’antenna parabolica di 2 metri di diametro che produce un sottile fascio di microonde, che può essere mosso a caso su una folla o indirizzato verso un singolo individuo. La lunghezza d’onda emessa da ADT penetra nella pelle per soli 0,3 millimetri, scaldando la superficie oltre i 45°C, sopra la soglia del dolore. Secondo gli esperti, a 50°C le persone si allontanano istintivamente, per evitare il rischio di una vera e propria scottatura. Secondo l’Air Force la nuova arma è perfettamente sicura, ma molti critici sostengono invece che i livelli di radiazione sono sufficienti a provocare ferite. Inoltre, se il fascio dovesse raggiungere gli occhi potrebbe facilmente danneggiare la cornea, più sensibile della pelle.

http://www.lescienze.it/news/2001/10/30/news/armi_alle_microonde-590416/

 

ARMI AD ENERGIA DIRETTA IN UNA VIDEO-INCHIESTA

Una video-inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci per Rai News 24 su nuove armi invisibili e silenziose, sperimentate dalle forze armate statunitensi in Iraq e in Afghanistan.

VIDEO

PDF DELL’INCHIESTA

 

 

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