Il comitato dell’alto riconoscimento, come si legge nella motivazione, ha così inteso ricompensare gli sforzi dell’organismo dell’ONU volti a combattere la fame nel mondo.

In lista per il Nobel per la pace di quest’anno erano ben 318 candidature: 211 a livello individuale e 107 legate a organizzazioni. Il più meritevole è stato quindi il PAM (Programma Alimentare Mondiale), l’organizzazione dell’ONU. Questo premio (e non solo il premio per la  pace) invita a una visione sistemica delle connessioni tra salute, nutrizione, natura, scienza, tecnologia, finanza, economia e politica. 

NELLE SUE filiere di distribuzione, PAM non usa cibo qualunque. Si avvale di una vasta gamma di specialized foods, cibo fortificato, polveri con micronutrienti, alimenti pronti all’uso e biscotti energetici prodotti da poche multinazionali che ne detengono il brevetto. Insomma, nulla di più lontano dalla nozione di sovranità alimentare che il mondo dovrebbe perseguire, per riscattarsi finalmente dal modello di agricoltura industriale e intensiva che uccide il pianeta, con uso di pesticidi, abbattimenti di foreste, ricorso massiccio ad antibiotici e sfruttamento animale. Il prossimo anno si terrà a New York il summit sui Sistemi del Cibo voluto dal segretario generale dell’Onu. In teoria, una grande opportunità per attaccare le cause della fame nel mondo e creare i presupposti della sicurezza alimentare. C’è un problema però: la rappresentante Onu del Summit è Agnes Kalibata, presidente di Agra, il grande partenariato pubblico-privato finanziato dalla fondazione Rockefeller e dai Gates per promuovere il modello intensivo dell’agricoltura in Africa. Se questi sono i presupposti, non andremo lontani.  VEDI QUI

Gli ‘sforzi di Bill Gates per combattere la fame’ gli sono valsi un premio del Programma alimentare mondiale. Nel 2011 il World Food Program USA aveva conferito a Bill Gates e a Howard Buffett, il George McGovern Leadership Award

LEGGI QUI  https://www.huffpost.com/entry/bill-gates-wins-world-foo_n_1030705

ESTRATTO DEL DOSSIER: GATES TO HEAVEN OR TO HELL- PORTE DEL PARADISO O DELL’ INFERNO? (2)

Nel 2006 la Bill & Melinda Gates Foundation e la Rockefeller Foundation hanno creato la Alliance for a Green Revolution in Africa (AGRA), organizzazione per lo sviluppo in Africa, “basata su una visione condivisa secondo cui investire nell’agricoltura è la via più sicura per ridurre la povertà e la fame in Africa. AGRA si basa sulle lezioni apprese durante quasi un secolo di lavoro sullo sviluppo agricolo e sulla povertà rurale. L’iniziativa mirava ad affrontare il problema dell’agricoltura africana attuando un uso più diffuso di varietà di colture ad alto rendimento. Il lavoro supplementare si sarebbe concentrato sulle combinazioni di sementi produttive, sull’aggiunta di nutrienti per il suolo da fertilizzanti migliorati e sul coinvolgimento degli agricoltori nell’allevamento, nei test e nella selezione di sementi adatte alle varie regioni dell’Africa” spiega la Rockefeller Foundation .

Sono quindi passati 14 anni. Secondo uno studio recentissimo, la situazione di molti piccoli agricoltori è molto peggiorata. Lo studio False promesse: L’Alleanza per una rivoluzione verde in Africa (AGRA)” , che può essere scaricato qui è pubblicato da: Biba (Kenya), Bread for the World (Germania), FIAN Germany, Forum on the Environment and Development (Germania), INKOTA (Germania), IRPAD (Mali), PELUM Zambia, Rosa Luxemburg Stiftung (Germania e Sudafrica), Tabio (Tanzania) e TOAM (Tanzania). Un documento di lavoro di Timothy A. Wise, pubblicato dal Global Development and Environment Institute della Tufts University, è disponibile qui: https://sites.tufts.edu/gdae/files/2020/07/20-01_Wise_FailureToYield.pdf

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ALLEANZA PER UNA RIVOLUZIONE VERDE IN AFRICA (AGRA)

AGRA è stata creata grazie a una partnership tra la Fondazione Gates e la Fondazione Rockefeller. Il suo programma di punta per la politica dei Semi dell’Africa sostiene la produzione e l’adozione delle cosiddette varietà “migliorate” di semi, mentre il Soil Health Program è incentrato sui fertilizzanti.

AGRA è stata controversa sin dall’inizio. Molti gruppi di agricoltori nel continente si sono opposti attivamente all’iniziativa, sottolineando gli impatti ambientali e sociali negativi della prima rivoluzione verde in Asia e in America Latina.

L’inizio della rivoluzione verde si fa comunemente risalire al 1944, quando la Rockefeller Foundation fondò un istituto per incrementare la produttività agricola delle fattorie messicane.  

Nota a parte: Henry Kissinger sentenziò all’epoca: «Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla le popolazioni». Rockefeller offrì a Kissinger di lavorare nella Fondazione Rockefeller con il titolo di direttore degli studi speciali. L’uomo che lanciò Kissinger nella politica governativa fu Nelson Rockefeller, miliardario, persona di potere e di grande prestigio, repubblicano e collaboratore del presidente Eisenhower.

Dalla fondazione di AGRA nel 2006, scienziati e leader mondiali hanno acquisito una crescente consapevolezza dei limiti dei sistemi agricoli ad alta intensità.

Nel 2019, un gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha documentato i molti modi in cui l’agricoltura industrializzata contribuisce al caos climatico (per loro “cambiamento climatico”). Sì, l’agricoltura intensiva influenza fortemente l’equilibrio della biosfera, e quindi il tempo e il clima. Inoltre c’è una importante connessione con la realtà delle manipolazioni meteorologiche: ci sono valanghe di brevetti, progetti, dati e fatti che sono tuttora argomento tabù.

La Bill & Melinda Gates Foundation è diventata uno dei principali attori dell’“aiuto internazionale all’agricoltura”. Solo nel 2015, la fondazione ha distribuito oltre 450 milioni di dollari in sovvenzioni per l’agricoltura e lo sviluppo in tutto il mondo. La fondazione è nota per l’utilizzo del suo denaro per promuovere l’agricoltura “verde”.

La “rivoluzione verde” in Africa ottenne risultati ben precisi, vennero diffusi semi ibridi dalle rese molto alte ma con due caratteristiche peculiari: la prima è che questi semi non si riproducono e la seconda che dipendono, per la loro crescita e protezione, dal massiccio utilizzo di sostanze chimiche: fertilizzanti, pesticidi, anticrittogamici, ecc. Il tutto rigidamente brevettato. Di conseguenza il contadino viene a dipendere dalle multinazionali per l’acquisto dei semi, e per quello dei prodotti chimici, in altre parole, da Monsanto, Sygenta, Dupont e dagli altri soliti noti.

In pratica AGRA favorisce l’acquisizione dell’agricoltura africana da parte delle grandi aziende. Questo programma quindi va in gran parte a beneficio delle aziende agricole che dominano i mercati. La Fondazione Gates investe nelle stesse aziende che sostiene attraverso i suoi programmi di sviluppo, tra cui appunto Monsanto, BASF, Coca-Cola, PepsiCo, Unilever e molti altri.

AGRA ha anche influenzato la revisione delle leggi sulle sementi in Africa e gestisce alcune delle sovvenzioni della Gates Foundation alle associazioni africane sostenendo gli interessi delle grosse aziende sementiere private.

Le pressioni di AGRA per introdurre leggi sulle varietà vegetali e diritti di proprietà intellettuale, a scapito delle piante tradizionali, l’uso e lo scambio di varietà di sementi di cui viveva la maggior parte degli agricoltori, li ha costretti a dipendere dalle sementi commerciali.

Molti progetti di ricerca sugli organismi geneticamente modificati (OGM) sono rivolti al mercato africano: Gates ha finanziato il progetto Water Efficient Maize for Africa, una collaborazione di ricerca con la Monsanto che ha intrapreso sperimentazioni sul campo in Kenya e cerca di facilitare l’accettazione delle colture geneticamente modificate in Africa. Gates ha anche concesso milioni di dollari alla African Agricultural Technology Foundation (AATF), che coordina la ricerca sulle biotecnologie ed è un potente sostenitore degli OGM nel continente. Diverse sovvenzioni della Gates Foundation sono specificamente orientate verso il patrocinio dell’AATF a favore delle biotecnologie agricole.

ARTICOLO INTEGRALE https://www.nogeoingegneria.com/timeline/personaggi/gates-to-heaven-or-to-hell-porte-del-paradiso-o-dell-inferno-2/

Spiccano i nomi di tre fondazioni : Warren Buffet, Bill&Melinda Gates Foundation e i Rockefeller.

VEDI QUI https://www.un.org/millenniumgoals//2008highlevel/pdf/pr/WFP%20Gates%20Foundation.pdf

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