NUBI INNOCENTI

Di Giuseppina Ranalli 

Pubblicato su gentile concessione da parte dell’autrice

Ingegnere chimico e attivista ambientale indipendente si interessa, in particolare, dell’inquinamento dei cieli causato dal traffico aereo.VEDI anche QUI 

In un incontro organizzato dal giornalista Giorgio Bianchi sulla questione climatica, uno spettatore ha posto una domanda sulla geoingegneria al prof. Franco Prodi.

Nel corso della risposta (al minuto 56:26), il professore ci ha tenuto a puntualizzare che le scie prodotte dagli aerei “sono nubi innocenti”.

L’aggettivo “innocenti”, utilizzato per qualificare le nubi prodotte dagli aerei, è del tutto inadeguato.

Il termine appropriato è “artificiali”.

Le nuvole prodotte dagli aerei sono infatti provocate dall’intervento umano sull’ambiente e quindi sono artificiali. Dal punto di vista tecnico il fenomeno è riconducibile all’ingegneria climatica, seppure indiretta e (forse) non voluta.

Nel caso degli aerei è inesatta anche l’affermazione che le emissioni siano costituite praticamente da vapore acqueo. Tale fandonia è sostenuta da alcuni divulgatori scientifici ed esperti, ed è curiosamente avallata dai complottisti delle scie chimiche. Per quest’ultimi, infatti, le scie degli aerei sarebbero “innocue” se segretamente non si aggiungessero altre sostanze chimiche.  

La verità incontrovertibile è un’altra.

Gli aerei bruciano cherosene, una miscela di idrocarburi, a cui si aggiungono, per motivi di sicurezza ed efficienza, svariati additivi chimici.

La combustione di un idrocarburo produce numerose sostanze in forma gassosa, come vapore acqueo, anidride carbonica, ossidi di azoto e di zolfo, monossido di carbonio, ozono; produce inoltre sostanze liquide sotto forma di aerosol, prevalentemente idrocarburi incombusti, e, infine, particelle solide finissime, come fuliggine e metalli.

Quando le condizioni atmosferiche di temperatura e pressione lo consentono, le particelle solide fungono da nuclei di condensazione per il vapore acqueo favorendo la formazione di scie persistenti le cui caratteristiche fisiche sono analoghe a quelle dei cirri d’alta quota.

I cirri, formazioni nuvolose di basso spessore, hanno una caratteristica: non riflettono la maggior parte della luce solare, perché troppo sottili, mentre al contrario, intrappolano il calore riscaldando così l’atmosfera.

In conclusione, anche accettando come vera la falsità che le scie prodotte dagli aerei siano solo vapore acqueo, dovremmo comunque parlare di ingegneria climatica o geoingegneria perché esse sono nuvole “artificiali”. 

Tenendo conto che l’impatto climatico è enormemente potenziato dalla presenza di fuliggine e metalli, che favoriscono la persistenza di tali formazioni artificiali, non si può fare a meno di parlare di una consistente operazione di ingegneria climatica che si è fortemente potenziata dagli anni ‘90 in poi con l’incremento dei voli low cost.


(1)https://www.youtube.com/watch?v=kO6SDLFfLN0&t=5s

(2) https://www-pm.larc.nasa.gov/sass/pub/journals/ConcirtrendJC03.pdf

Il professore delle nuvole – è’ dal 1966 che esamina…

FRANCO PRODI: “IL FENOMENO È MOLTO PIÙ COMPLESSO RISPETTO A COME CE LO PRESENTANO”

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