La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici rappresenta una grave minaccia per la salute globale e la sicurezza alimentare, dato che l’uso di antibiotici continua a crescere. Ora un team di ricercatori del Quebec e della Francia sostiene che i batteri con geni resistenti agli antibiotici possono diffondersi anche attraverso le nuvole.

Lo studio, pubblicato il mese scorso sulla rivista Science of The Total Environment, ha preso in esame campioni prelevati dalle nuvole del Puy de Dôme, situato a 1.465 metri di altezza in cima a un vulcano inattivo nella Francia centrale.

L’analisi dei campioni ha rilevato da 330 a oltre 30.000 batteri per millilitro di acqua delle nuvole, con una media di circa 8.000 batteri.
“Questo è il primo studio che dimostra che le nuvole ospitano geni di resistenza agli antibiotici di origine batterica in concentrazioni paragonabili a quelle di altri ambienti naturali”, ha dichiarato l’autore principale Florent Rossi dell’Université Laval in un comunicato stampa. “Questi batteri di solito vivono sulla superficie della vegetazione o del suolo. Vengono aerosolizzati dal vento o dalle attività umane e alcuni di essi salgono nell’atmosfera e partecipano alla formazione delle nuvole”.

I ricercatori hanno rilevato la concentrazione di 29 sottotipi di geni resistenti agli antibiotici e hanno scoperto che le nuvole presentavano una media di 20.800 copie di questi geni per millilitro di acqua delle nuvole.
“Le nuvole oceaniche e quelle continentali hanno ciascuna la propria firma di geni resistenti agli antibiotici. Per esempio, le nubi continentali contengono più geni resistenti agli antibiotici usati nella zootecnia”, ha detto Rossi.

La resistenza agli antibiotici può verificarsi nel momento in cui i batteri sono esposti agli antibiotici e sviluppano un’immunità a questi farmaci, soprattutto con l’aumento dell’uso degli antibiotici nell’assistenza sanitaria e nell’agricoltura.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la crescita dei batteri resistenti agli antibiotici ha reso più difficile il trattamento in un numero crescente di infezioni batteriche, come la polmonite, la tubercolosi e le malattie di origine alimentare, con conseguenti degenze ospedaliere più lunghe, costi medici più elevati e aumento della mortalità.

Il nostro studio dimostra che le nuvole sono un’importante via di diffusione dei geni dell’antibiotico-resistenza a breve e lungo raggio. Idealmente, vorremmo individuare le fonti di emissione derivanti dalle attività umane per limitare la dispersione di questi geni”, ha detto Rossi.

Traduzione a cura di Nogeoingegneria

FONTE https://www.ctvnews.ca/climate-and-environment/clouds-can-spread-antibiotic-resistant-bacteria-canadian-french-study-finds-1.6374740

I BATTERI CHE PRODUCONO LA PIOGGIA

Da tempo gli scienziati sanno che i microscopici cristalli di ghiaccio che costituiscono le nubi, e che sono la “materia prima” di neve e piogge, si formano attorno a nuclei costituiti da particelle inerti, spesso microscopici granelli di pulviscolo atmosferico. Quello che lo studio ha dimostrato è che spesso queste particelle sono di origine biologica: sono batteri, attorno a cui si cristallizzano i fiocchi di neve o le gocce di pioggia. «Lo studio», spiega Christner, «ci permetterà di prevedere con maggiore accuratezza l’evolversi dei mutamenti climatici e non è escluso che grazie a questa scoperta un giorno sarà addirittura possibile far piovere nei luoghi più colpiti dalla siccità.»  

‘BIOPRECIPITAZIONI ‘- BATTERI DAL CIELO!

 

 

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