Il Senatore Bernie Sanders, ex-candidato alla presidenza americano, in un editoriale scritto sul Guardian scrive: : “Sono estremamente preoccupato quando sento i familiari tamburi a Washington, la retorica bellicosa che viene amplificata prima di ogni guerra, chiedendo che dobbiamo “mostrare forza”, “diventare duri” e non impegnarci nella “pacificazione”. Un semplicistico rifiuto di riconoscere le complesse radici delle tensioni nella regione mina la capacità dei negoziatori di raggiungere una soluzione pacifica. Uno dei fattori precipitanti di questa crisi, almeno dal punto di vista della Russia, è la prospettiva di un rafforzamento delle relazioni di sicurezza tra l’Ucraina e gli Stati Uniti e l’Europa occidentale, compresa quella che la Russia vede come la minaccia dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza del Trattato del Nord Atlantico (Nato ), un’alleanza militare originariamente creata nel 1949 per affrontare l’Unione Sovietica. È bello conoscere un po’ di storia. Quando l’Ucraina è diventata indipendente dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, i leader russi hanno chiarito le loro preoccupazioni sulla prospettiva che gli ex stati sovietici entrassero a far parte della NATO e posizionassero forze militari ostili lungo il confine della Russia. I leader statunitensi hanno riconosciuto queste preoccupazioni come legittime all’epoca. Sono ancora preoccupazioni legittime. 

UN BREVE VIDEO CON GIULIETTO CHIESA https://www.youtube.com/watch?v=fuAs2zKSq-M

Il seguente appello, che risale al 2018, riguarda i bambini in Ucraina, ma è valido non solo per i bambini in zone di guerra con le bombe. Gli ultimi due anni hanno ferito profondamente l’anima dei bambini di tutto il mondo. L’appello di oggi dovrebbe valere anche per i bambini dei paesi ricchi dove la guerra sembrava un ricordo lontano. Tuttavia, mentre alcuni bambini vivevano sotto la minaccia quotidiana di morte nel Donbass, i nostri figli potevano praticare la guerra con i videogiochi nell’isolamento domestico.

Oggi, come ieri, i bambini in Ucraina sono minacciati di morte, ma una nuova pagina si è aperta anche per i nostri bambini, la paura di una guerra finale si sta diffondendo. Invece di porre fine a questa guerra, ci presentiamo da salvatori, così come abbiamo fatto nelle precedenti guerre contro la Jugoslavia, l’Iraq, l?Afghanistan, la Libia, e cosa facciamo? Il governatore russo è stato stilizzato come un demone per anni e ora si sta inserendolo nella schiera dei nuovi Hitler, come è successo prima con Milosevic, Saddam e Gheddafi, ed in questo modo sono stati giustificati gli attacchi militari.

Abbiamo saputo la verità, chiunque voleva poteva apprenderla. Le guerre erano basate su bugie e sugli interessi di pochi. Ci furono uccisioni e distruzioni. Ma no, siamo di nuovo da parte dei buoni. Applauso ai nostri governi che inviano armi all’Ucraina. il gioco continua, un gioco mortale. Altri bambini moriranno, la gente morirà, come succede da anni. Perché la guerra non è iniziata oggi, la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014.

L’Italia cessi di essere inerte verso la catastrofe umanitaria del Donbass

Lettera aperta del Presidente dell’associazione «Aiutateci a Salvare i Bambini” Ennio Bordato al Presidente del Consiglio del nuovo governo italiano

Egregio Presidente,
dal 2014, nel cuore dell’Europa, è in corso una terribile guerra contro la popolazione civile inerme del Donbass. I dati, probabilmente sottostimati, sono sconvolgenti:
– 1,750 milioni di profughi di cui oltre 1 milione nella Federazione Russa;
– oltre 10mila le vittime, 25mila i feriti;
– 223 bambini uccisi, centinaia i feriti, gli invalidi ed i mutilati;
– oltre 4 milioni e mezzo di abitanti colpiti dal conflitto e 3milioni 400mila di questi necessitano di costante aiuto. Il 60% di costoro sono donne e bambini, il 40% anziani;
– 200mila persone che vivono nella “zona grigia di contatto”, una delle zone più minate del mondo, dipendono unicamente dall’aiuto umanitario esterno.
Una sistematica distruzione delle infrastrutture civili: – 25mila abitazioni civili bombardate, distrutte o gravemente danneggiate, oltre 100 le strutture medico ospedaliere distrutte, 600 scuole, asili, istituti d’istruzione, orfanotrofi non più agibili.
La popolazione civile dopo 4 anni di quotidiani bombardamenti e distruzioni, che hanno messo in ginocchio l’intera economica delle regioni un tempo più ricche dell’Ucraina, sta sopravvivendo unicamente grazie agli aiuti umanitari della Russia ed in minima parte alla solidarietà della nostra piccola associazione di volontariato e di gruppi organizzati di cittadini italiani ed ucraini residenti in Italia.
Dall’inizio della guerra l’Italia non solo ha evitato di assumere un ruolo di promotrice del dialogo, ma alcuni suoi rappresentanti politici ed istituzionali, anche a livello europeo, hanno sostenuto la parte ucraina più avversa alla pace che esprime posizioni politiche più estremistiche ed ostili verso la popolazione delle aree del sud-est del Paese.
In questo contesto, sempre più drammatico, serve assumere un concreto ruolo politico che faccia cessare per prima cosa i bombardamenti sui civili e sappia riportare il dialogo al centro delle relazioni fra Kiev ed i rappresentanti delle autoproclamate Repubbliche Popolari di Donezk e Lugansk.
Serve altresì sviluppare, con la massima urgenza, un’ampia iniziativa umanitaria volta a soccorrere le fasce più deboli della popolazione (bambini, donne ed anziani) con un programma straordinario di aiuti umanitari.
Infine chiediamo al Governo italiano di farsi promotore di una campagna di consapevolezza dell’opinione pubblica tenuta all’oscuro in questi anni allo scopo di non ostacolare l’attività di quelle forze che, anche attraverso la guerra in Donbass, vogliono provocare una frattura insanabile con la Federazione Russa danneggiando irrimediabilmente le relazioni internazionali e mettendo in grave pericolo la pace in Europa e nel mondo. 

Con stima

Ennio Bordato

Presidente «Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus»
«Operatore onorario della clinica pediatrica RDKB di Mosca»
«Cittadino onorario della città di Beslan»

Fonte

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Quando i bambini sono arrivati al campo estivo, in una zona boscosa presso Kiev, hanno ricevuto una bella T-shirt gialla su cui sono stampate due sagome di bambini armati di fucile, con l’emblema del battaglione Azov ricalcato da quello delle SS Das Reich, e sullo sfondo il «Sole Nero» del misticismo nazista. I bambini (anche di 6 anni) e ragazzi che hanno frequentato il campo a gruppi di 30-40 – riporta il quotidiano Kiev Post – «non hanno giocato ai soldati, ma hanno ricevuto un reale addestramento militare da istruttori del battaglione Azov». Ossia dai neonazisti che hanno compiuto atrocità contro i civili di nazionalità russa nell’Ucraina orientale.
Questo e altri battaglioni neonazisti fanno parte della Guardia nazionale ucraina, legata da una partnership con la Guardia nazionale della California e addestrata da istruttori statunitensi e britannici per condurre l’«operazione anti-terrorismo» nel Donbass. Il campo estivo costituisce il primo stadio del reclutamento di bambini soldato, scrive Michel Chossudovsky in un documentato articolo corredato da foto (v. link qui sotto)….

Dietro quelle foto di bambini

PER I BAMBINI DEL DONBASS

8 anni di guerra. Un documento video che colpisce allo stomaco ed urla nella testa per aprire gli occhi. Il film documentario del regista italiano Luca Belardi e della regista ungherese Maya Nogradi non cerca colpevoli, ma ti fa vedere la realtà, l’amaro frutto del gioco cinico di pochi sulla pelle di tanti. La storia è narrata da un professore italiano, antropologo specializzato in storia delle relazioni tra Russia e Ucraina, testimone del Maidan e che ha visitato il Donbass dal 2014 al 2016.

 

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