Di Barry Brownstein

Il rovente romanzo russo, Life and Fate, di Vasily Grossman è una delle più grandi analisi sul totalitarismo mai visti. Sulla base delle sue esperienze sotto Stalin, Grossman descrive come l’umanità appassisce sotto la tirannia. Il libro di Grossman non è un romanzo distopico, ma pochi libri insegnano meglio come viene usata la forza per controllare una popolazione non solo limitandone la libertà, ma anche sfruttando le debolezze della natura umana.

Lungo un fianco del fronte di Stalingrado, due colonnelli parlano del terribile impatto dei burocrati e della burocrazia. Un colonnello racconta questa storia:

C’era un distaccamento di fanteria che era stato circondato. Gli uomini non avevano niente da mangiare. Ad uno squadrone fu ordinato di paracadutare loro del cibo. Poi però il furiere si rifiutò di distribuire il cibo. Disse che aveva bisogno di una firma sulla bolla di consegna e come potevano gli uomini in basso firmare per ciò che era stato lanciato con il paracadute? E non si sarebbe smosso. Alla fine ricevette un ordine dall’alto.

L’altro colonnello dice: “La burocrazia può essere molto più terrificante di così”. Quindi condivide la sua di storia:

Ricordi l’ordine: “Non un passo indietro”? C’era un posto dove i tedeschi stavano falciando i nostri uomini a centinaia. Tutto quello che dovevamo fare era ritirarci oltre il ciglio della collina. Dal punto di vista strategico non avrebbe fatto alcuna differenza e avremmo salvato i nostri uomini e le nostre attrezzature. Ma gli ordini erano “Non un passo indietro”. E così gli uomini morirono ed il loro equipaggiamento fu distrutto.

La conversazione continua, e poi Grossman fa pronunciare ad un colonnello la battuta finale: “Ciò che è veramente terrificante è quando ti rendi conto che la burocrazia non è semplicemente una crescita nel corpo dello Stato. Se fosse solo questo, potrebbe essere tagliata. No, la burocrazia è l’essenza stessa dello Stato”.

Le forze che rendono la burocrazia arbitraria, capricciosa e insensibile alla ragione – “l’essenza stessa dello Stato” – sono le stesse in America come lo erano nell’Unione Sovietica di Grossman. Abbiamo tutti le nostre storie riguardo l’indifferenza burocratica; e ora durante il Covid l’indifferenza è diventata crudele. Basta chiedere all’ex-Governatore Cuomo riguardo le case di riposo, o agli ex-“angeli della medicina” che hanno ottenuto l’immunità naturale e che ora rischiano il licenziamento per aver rifiutato l’obbligo di vaccinazione.

Nel suo libro Bureaucracy, Ludwig von Mises spiega: “La base ultima di un sistema burocratico è la violenza”. Per quanto riguarda i burocrati che fanno le regole, Mises osserva: “Chi non è idoneo a servire i suoi concittadini vuole governarli”.

Oggi l’ordine “non un passo indietro” è diventato “se salva una vita…”.

Egyppius è un critico delle politiche Covid e di recente ha esplorato come la mentalità del “non un passo indietro” abbia plasmato le decisioni in materia Covid:

Tutte le politiche di contenimento, dal marzo 2020, scaturiscono da due premesse fondamentali, che insieme formano una Dottrina Pandemica: 1) Tutti i contagi sono deplorevoli e da prevenire. 2) È possibile controllare le pandemie tramite la tecnologia sociale o medica. Prima del 2020 nessuno da nessuna parte credeva a nessuna di queste cose, a causa della lunga esperienza con focolai di influenza pandemica semi-regolari.

Egyppius esplora i motivi delle “azioni autonome di un milione di burocrati senza nome e senza volto, che nessuno può più controllare:”

Da allora tutto è stato la forza autonoma della Dottrina Pandemica e delle sue terribili esigenze. Poiché le politiche di contenimento hanno fallito, una dopo l’altra, hanno lasciato dietro di sé un vortice di aspettative non confermate, trasformando i primi sostenitori politici e burocratici del contenimento in fanatici squilibrati. Le politiche stesse, sebbene siano poco più che atti di fede, hanno poco o nessun effetto nel mondo reale, e questo ha avuto curiose conseguenze. È diventato importante per tutti i Paesi fare quante più cose inutili possibili e più o meno le stesse cose inutili di tutti gli altri. Le burocrazie che hanno rifiutato una misura specifica hanno rischiato di essere incolpate di quello che è successo dopo. E senza controlli, il fallimento del contenimento potrebbe essere riscritto sempre e per sempre come successo: “Immaginate quante più morti avremmo avuto, se non abbiamo mai chiuso”.

I burocrati di San Francisco chiedono che i bambini di 5 anni vengano vaccinati per essere ammessi nei luoghi chiusi. I genitori di bambini di 4 anni dovranno portare con sé certificati di nascita per dimostrare che il loro figlio/a non abbia cinque anni? I burocrati della scuola chiedono che i bambini con bisogni speciali e con problemi respiratori siano collocati in cubicoli di plexiglass.

A livello federale i burocrati dell’OSHA emanano regole che autorizzano un nuovo gruppo di ispettori ad infliggere multe di $13.600 per lavoratore in quelle aziende che violano gli obblighi di vaccinazione; obblighi che non fanno nulla per controllare la diffusione del Covid.

Mentre i servizi essenziali continuano a deteriorarsi e gli scaffali continuano a svuotarsi, i burocrati cambieranno le loro linee guida? Egyppius prevede che il dentifricio totalitario del Covid “non tornerà mai più nel tubetto”.

Di fronte a questo attacco illiberale da parte di politici e burocrati, sembra che possiamo fare ben poco se non piangere disperati. Dopotutto, cosa può fare una persona? Mises è chiaro: una mentalità così disfattista viene meno ai propri doveri civici.

Bureaucracy venne scritto nel 1944 e, naturalmente, Mises non aveva nulla da dire sulla burocrazia Covid. Tuttavia il suo consiglio sull’opposizione alla burocrazia socialista è applicabile ancora oggi.

Lezione 1: opporsi con vigore ai burocrati ma evitare insulti

Mises evidenziò il “trucco della propaganda” di coloro che promuovono il socialismo nei Paesi occidentali. I promotori del socialismo “esaltano le benedizioni che il socialismo ha in serbo per l’umanità […] [ma] non hanno mai tentato di dimostrare i loro dogmi fallaci e ancor meno di confutare le obiezioni sollevate dagli economisti”. Invece “insultano i loro avversari e […] gettano sospetti sui loro motivi”.

Oggi politici e burocrati usano la stessa strategia per infangare gli oppositori delle politiche fallite contro il Covid. È cambiato qualcosa da quando Mises disse: “Il cittadino medio non riesce a vedere oltre questi stratagemmi”?

Se siete influenzati dalla propaganda che incoraggia gli insulti e le divisioni “noi contro voi”, allora venite manipolati affinché facciate ricorso agli angoli più oscuri della vostra mente.

Lezione 2: incoraggiare gli altri ad ampliare le loro letture e ad andare oltre l’ortodossia

Per combattere il socialismo, Mises raccomandava gli studi economici come dovere civico. Non è necessario diventare economisti per vedere attraverso la propaganda. Mises disse:

Solo un uomo che ha dimestichezza con i principali problemi dell’economia è in grado di formarsi un’opinione indipendente sui problemi coinvolti. Tutti gli altri ripetono ciò che sentono dire. Sono una facile preda di truffatori demagoghi e ciarlatani idioti. La loro creduloneria è la minaccia più seria per la conservazione della democrazia e della civiltà occidentale.

Mises chiarì poi: “Lo scopo della divulgazione degli studi economici non è fare di ogni uomo un economista. L’idea è quella di dotare il cittadino delle sue funzioni civiche nella vita della comunità”. “Non c’è speranza”, avvertì Mises, “di fermare la tendenza alla burocratizzazione con la semplice espressione di indignazione e con una nostalgica glorificazione dei bei vecchi tempi”.

Applicando questa lezione oggi, non è necessario essere un medico o un epidemiologo per acquisire dimestichezza con i problemi di base del Covid. La propaganda ufficiale potrebbe affermare che questa è una pandemia di non vaccinati, che l’immunità naturale non esiste e che vostro figlio di 5 anni ha urgente bisogno di una vaccinazione contro il Covid, ma potete guardare le prove di persona.

Lezione 3: opporsi ad ogni censura

La propaganda, ci avvertì Mises, “è uno dei peggiori mali della burocrazia”. La propaganda è piena di “bugie, errori e superstizioni”. Mises aggiunse queste parole preveggenti: “I bugiardi devono avere paura della verità e sono quindi spinti a sopprimerla […]. Lenin e Hitler sapevano molto bene perché abolirono la libertà di pensiero, parola e stampa, e perché chiusero le frontiere del loro Paesi a qualsiasi importazione di idee dall’estero”.

Non importa quale sia il vostro schieramento nella questione Covid, la libertà ed il progresso scientifico dipendono dalla vostra opposizione alla censura delle opinioni opposte. I censori in America non sono guidati da motivazioni migliori di Stalin, Hitler, o Mao. I censori vogliono abolire il pensiero critico e aprire la strada all’imposizione, senza opposizione, di qualsiasi programma ritengano necessario.

Lezione 4: opporsi ad un governo di tecnici elitari

Se i burocrati del Covid si sono scatenati, la colpa è dei “cittadini creduloni”: “I cittadini semplici sbagliano a lamentarsi che i burocrati hanno poteri arrogati; essi hanno semplicemente abbandonato la loro sovranità. È la loro ignoranza circa i problemi fondamentali dell’economia che ha conferito poteri spropositati ai burocrati”. Mises ha messo in guardia contro un governo di “esperti”:

Ma la democrazia diventa impraticabile se gli eminenti cittadini, i capi intellettuali della comunità, non sono in grado di formarsi una propria opinione sui principi sociali, economici e politici. Se i cittadini sono sotto l’egemonia intellettuale dei professionisti burocratici, la società si divide in due caste: i professionisti al potere da un lato, i bramini ed i cittadini creduloni dall’altro. Allora emerge il dispotismo, qualunque sia la formulazione delle costituzioni e delle leggi.

Mises concluse il suo libro così:

Come possono le persone determinare i propri affari se sono troppo indifferenti per farsi un proprio pensiero, un giudizio indipendente, sui problemi politici ed economici fondamentali? La democrazia non è un bene di cui le persone possano godere senza problemi. È, al contrario, un tesoro che deve essere quotidianamente difeso e riconquistato con uno sforzo strenuo.

Guardare la CNN o la Fox ripetere “Loro dicono…” non è lo sforzo faticoso suggerito da Mises. Anzi, lui ci metterebbe in guardia se le voci coraggiose che mettono diligentemente in discussione l’ortodossia venissero costantemente censurate. L’imprenditore Steve Kirsch è un esempio di voce coraggiosa che alcuni non identificherebbero come professionista della salute qualificato e che quindi non dovrebbe avere voce in capitolo. Si può arrivare ad una conclusione diversa.

Se abbiamo il dovere civico di conoscere l’immunità, le pandemie e la salute, abbiamo anche un dovere morale altrettanto importante.

Lezione 5: abbiamo il dovere morale di vedere l’umanità negli altri

Di recente ho parlato con un amico medico la cui politica è progressista, ma che si considera sostenitore dei valori liberali. Ho accennato a quanto fossi turbato dall’attuale demonizzazione da parte di burocrati e politici di coloro che hanno scelto di non vaccinarsi. Il mio amico mi ha confessato che tutto questo è davvero deplorevole, ma mi ha anche castigato: “Devi capire il contesto, quelli che demonizzano stanno cercando di salvare vite”. Sebbene lui stesso abbia subito un danno dal vaccino contro l’H1N1 del 2009, non ha fatto altro che recitare la propaganda burocratica sulle attuali politiche sanitarie. Per mantenere la sua posizione nella comunità medica, valuta attentamente i pericoli per la sua carriera e non si allontana troppo dalla narrativa ufficiale. Si preoccupa per i pazienti, ma i legami con la sua tribù medica ne compromettono il giudizio.

Se dite devo sfamare la mia famiglia, non posso oppormi agli obblighi, nessuno vi biasimerà. Se dite non ho tempo per studiare la questione e dare il mio giudizio, potete comunque prendere una posizione morale contro la coercizione e la demonizzazione degli altri. Potete difendere lo stesso l’umanità ed evitare gli odi tribali, non c’è bisogno di molestare gli altri cooperando con fetidi burocrati.

Nella sua opera più nota, I and Thou, il filosofo viennese Martin Buber evidenziò due modi fondamentali di vedere il mondo: “Io-Tu” o “Io-Esso”. Attraverso la lente “Io-Esso” gli altri sono considerati inferiori a noi, sia come oggetti che ci aiutano sia come ostacoli che ci si frappongono. Il tribalismo guarda il mondo attraverso gli occhi “Io-Esso”.

Nel grande romanzo russo, I fratelli Karamazov, Dostoevskij racconta di Fëdor Pavlovitch, che desidera “vendicarsi di tutti per la propria sconvenienza”. Pavlovitch ricorda che gli è stato chiesto: “Perché odi così e così tanto?” Al che rispose: “Ve lo dirò. Non mi ha fatto del male, ma gli ho giocato un brutto scherzo e da allora l’ho odiato”.

Oggi quelli che una volta chiamavamo angeli, operatori sanitari, dipendenti delle compagnie aeree, primi soccorritori, cassieri di negozi di alimentari che ci hanno servito mentre altri lavoravano a casa su Zoom, si vedono giocare “brutti scherzi” contro di loro. Se rifiutano gli obblighi, vengono licenziati.

È nella natura umana sperimentare la dissonanza quando ci comportiamo male. Prestate attenzione a quel momento in cui vi sorprendete a vedere il mondo attraverso gli occhi “Io-Esso”, quando non riuscite a vedere l’umanità in un altro. Successivamente potreste notare che c’è un prurito che dovete grattarvi via. Il prurito è un bisogno sentito per giustificare il vostro pensiero “Io-Esso”. Potreste alleviare il prurito esultando per una dichiarazione propagandistica che ritrae i non vaccinati come una minaccia. Uff, potreste pensare, non sono davvero una cattiva persona; mi sto solo difendendo da coloro che vorrebbero farmi del male. Nel giustificare il pensiero “Io-Esso”, il dovere morale viene abbandonato.

Ora siamo ad un bivio. Come risolveremo la nostra dissonanza quando non riusciamo a vedere l’umanità negli altri? Un percorso è quello di scalfire il bisogno di sentirsi innocenti e virtuosi. Come spiegò Dostoevskij, tendiamo ad indignarci per coloro che abbiamo danneggiato.

L’altra strada è risolvere la nostra dissonanza guardando alle nostre azioni e non giustificarle. In tale spazio sorgono chiarezza e coraggio morale. Il nostro dovere civico e morale ci impone di resistere a tutti i demonizzatori disumani che professano che c’è solo una via e che loro sono i custodi di quella via.

Nella sua opera fondamentale, Human Action, Mises scrisse: “Un uomo che sceglie tra bere un bicchiere di latte ed un bicchiere di una soluzione di cianuro di potassio non sceglie tra due bevande; sceglie tra la vita e la morte. Una società che sceglie tra capitalismo e socialismo non sceglie tra due sistemi sociali; sceglie tra la cooperazione sociale e la disintegrazione della società”.

Nello spirito di Mises, offro questo monito: una società che abbraccia scelte mediche forzate ha scelto un percorso lontano dalla cooperazione sociale e verso la disintegrazione della società.

[*] traduzione di Francesco Simoncellihttps://www.francescosimoncelli.com/

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PDF: BUREAUCRACY BY LUDWIG VON MISES

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