Osservazioni e supposizioni sul fenomeno “scie”
Libro di Giulio Antonio Brianza Troisi
Riassume Antonio Troisi: Questo libro raccoglie osservazioni e riflessioni personali su un fenomeno atmosferico artificiale ormai dibattuto da decenni. Dapprima nato come impressioni confidenziali su un blog, lentamente ha preso la struttura di uno studio vero e proprio non solo in riferimento al fenomeno aereo, ma anche e soprattutto alle sue ipotetiche implicazioni sul clima, e non da ultimo sull’ambiente in genere e la salute umana. L’idea di trasformare in libro queste trattazioni del blog Ma guarda e passa deriva dal fatto che a distanza di due anni dalla loro stesura, il quadro ancora oggi osservabile nei nostri cieli può riconfermare praticamente le stesse osservazioni e riflessioni. In attesa di conferme ufficiali a tante supposizioni, valeva la pena quindi concretizzare in una opera fisica un certo lavoro che forse vano non è stato o non sarà.
Considerazioni dell’autore
L’angoscia esistenziale tocca l’estremo qualora le fonti ufficiali delle autorità infatti esprimono il contrario di ciò che osserviamo e viviamo. E’ sorprendente come l’istinto umano collettivamente sia vincolato ancora alle leggi di sopravvivenza del branco. Le autorità ufficiali (governi, eserciti, informazione pubblica) rappresentano il capobranco. Credere alle autorità è questione di vita o di morte. Anche qualora dicessero il contrario di ciò che si sperimenta nella quotidianità, a loro viene attribuita la verità in nome di un istinto di sopravvivenza. E la fiducia innata verso le fonti informative ufficiali è così insindacabile che la reazione istintiva verso chi la contraddice (anche alla luce di dati di fatto osservati e vissuti in prima persona) esita in intolleranza, scherno e accuse, oppure totale indifferenza al confronto per negare l’evidenza a se stessi. Queste due reazioni sono a tutti gli effetti la legge istintiva del mordi o fuggi.
Ma un atteggiamento onesto verso certe evidenze non sarebbe semplice neppure per le autorità. Scatenerebbe qualche problema di opinione pubblica sia se ammettessero un intervento climatico a causa di un imminente tracollo, sia se affermassero che sono esperimenti per un controllo climatico fine a se stesso. Quindi la strategia più opportuna per le autorità, appare la medesima attuata nella gestione pluricentenaria dell’impatto ambientale del progresso industriale:somministrare il fenomeno progressivamente fino ad abituare la popolazione al suo accadimento. Che è esattamente la strategia dell’assuefazione (vedi Noam Chowsky). Essa consiste in una operazione passiva di essere indifferenti alle domande dell’opinione pubblica (non rispondere) e in un operazione attiva adoperando l’informazione pubblica affinchè le domande il pubblico non se le ponga proprio. E i modi perché ciò avvenga sono ben collaudati da molti decenni dalle autorità.
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PER AMOR DEL CIELO
INDICE
SCIE DI CONDENSA
SCIE DA DEFINIRSI
SCIA visibile in EMISSIONE
SCIA visibile in ESPANSIONE
INBIANCAMENTO Blanketing
COLTRE
CONCLUSIONI
Di cosa è costituita l’atmosfera?
Struttura microscopica dell’atmosfera
Struttura macroscopica dell’atmosfera
Note
IL FENOMENO ATMOSFERICO
IL FENOMENO SCIA
COLTRE STABILIZZATA
COLTRE CATALIZZATA IN PIOGGIA
ELEMENTI CHIMICI USATI COME CALIZZATORI
CATALIZZATORI METEOROLOGICI? ECOLOGICI? CLIMATICI?
CONCLUSIONI ,,PER AMOR DEL CIELO”
Considerazioni personali
Approfondimenti bibliografici
ALCUNI ESTRATTI
Per amor del cielo, non chiamatele scie chimiche.
(ndr: e siamo pienamente d’accordo e ne avevamo parlato )
Chimica, è un termine riferito alla struttura microscopica di tutta la materia (organica e inorganica). Quindi tutto è “chimico” nella sua ultrastruttura. Anche noi abbiamo una struttura “chimica”. E’ solo questione di osservazione a piccole dimensioni.
Anche usando il termine “chimico” come sinonimo di “artificiale, sintetico” si commette sempre un grosso errore.
Anche le scie emesse dalla combustione del carburante sono chimiche. In quanto i combustibili fossili sono sostanze chimiche artificialmente ottenute dal petrolio (substrato naturale).
Precisiamo già, e lo ripeteremo ancora, che le scie di combustione degli aerei sono emesse costantemente dagli aerei, non solo quando condensandosi con l’atmosfera in determinate condizioni atmosferiche (perciò dette scie di condensazione) risultano visibili all’occhio umano.
Se vogliamo compiere uno studio per definire se riferendosi a scie di condensa e alle famigerate “scie chimiche” si sta parlando dei medesimi fenomeni o di cose diverse, dobbiamo osservare caratteristiche riferibili esclusivamente all’una o all’altra cosa, o ad entrambe. Per valutare una possibile definizione adatta a questi fenomeni, dobbiamo quindi prima analizzare cosa stiamo osservando.
SCIE DA… DEFINIRSI
Vista la natura chimica artificiale di queste scie al pari di quelle di condensa, non le definirò più scie chimiche da qui in avanti, ma scie spray. Questa infatti è la tecnica usata per formarle sempre osservabile ad occhio nudo (mentre sono emesse o mentre si espandono) e che le contraddistingue nettamente dalle scie di combustione (raramente visibili ad occhio nudo). Analisi sul contenuto, sulle conseguenze meteo, e infine sugli scopi di queste scie spray, non sono invece ufficialmente segnalate.
Sono solo ipotesi da osservazioni riferite in fonti di libera informazione (ossia internet).
(ndr: avevamo proposto di adoperare la terminologia ufficiale di brevetti, ricerche e operazioni in questo campo)
CATALIZZATORI METEOROLOGICI? ECOLOGICI? CLIMATICI?
Se partiamo dal presupposto di trovarci in un contesto di condizioni meteo “naturali”, le scie spray fungerebbero da catalizzatori meteorologici. Regolano cioè la formazione di eventi atmosferici naturali. Ma se partiamo dal presupposto che le condizioni climatiche naturali già non esistono più poiché l’inquinamento ambientale umano le ha compromesse (smog, buco dell’ozono, surriscaldamento, acidità di mari e oceani inquinati, correnti oceaniche alterate da isole di spazzatura) allora si parte già da una condizione compromessa che si tenta di ripristinare. Le scie spray risultano quindi catalizzatori ecologici.
… prospettiva, più estrema e azzardata, è sostenere che queste immissioni siano fatte non solo per effetti immediati, ma anche per il lungimirante scopo di modificare sul lungo periodo la struttura chimica vera e propria di una parte dell’atmosfera (nella fattispecie la tropopausa) al fine di stabilizzarla e renderla controllabile. Si perseguirebbe cioè la modificazione dei cicli stagionali così come avvengono tradizionalmente da un paio di miliardi di anni, per indurre i fenomeni meteo artificialmente indotti in base alle esigenze umane. Potremmo definirla una catalizzazione climatica.
Tutte queste sono solo ipotesi. Ribadiamo ancora che non è dato sapersi in modo ufficiale quale sia la funzione di queste immissioni spray a quanto pare pluridecennali dal punto di vista sperimentale o applicato. Questa situazione lascia così spazio purtroppo anche alle interpretazioni estreme di complottismi internazionali di ogni genere, dalle manovre di bioingegneria (tipo vaccinazioni-infezioni di massa) ai piani di sterilizzazione delle colture per monopolizzare la vendita di sementi. ..
Per amor del cielo (prima parte) abbiamo analizzato come si manifestano visibilmente le varie scie nel nostro amato cielo (scie di condensa e scie spray, indistintamente chimiche).
Per amor del cielo (seconda parte) abbiamo analizzato come è strutturata miscroscopicamente e macroscopicamente l’atmosfera, ossia il “mare d’aria” in cui la vita ha trovato il cammino evolutivo dopo essere comparsa nei mari d’acqua.
Ora quindi, presa consapevolezza del fenomeno naturale “atmosfera” e del fenomeno artificiale “scia” vediamo cosa si osserva dal loro mix. E azzardiamo alcune ipotesi sul significato di questo mix.
Partiamo dal fenomeno naturale. Il FENOMENO ATMOSFERICO….
La fascia di passaggio tra una zona atmosferica e l’altra è un punto dagli equilibri molto delicati. Queste fasce sono interfaccia di zone diverse dal punto di vista fisico-chimico (ossia energetico-materiale).
E’ infatti in una di queste zone ad esempio (la stratopausa) che si forma l’ozono, strato di ossigeno elettrostaticamente instabile a causa dell’assorbimento dei raggi UV cosmici. L’ozono è uno schermo fondamentale alla sussistenza della vita nel Pianeta poichè funge da schermo a queste radiazioni cosmiche.
L’inquinamento da chimica sintetica dell’uomo (epoca post-industriale) a dosi massicce (giustificato damassiccia produzione industriale consumistica a scopo finanziario svincolata dalla mera produzione di beni in sé) ha fortemente destabilizzato questo strato. Compromettendo con questo e altri aspetti gli equilibri stagionali e biologici in genere sul Pianeta.
Ma la zona più determinante parlando di cicli stagionali e di riflesso biologici (ritmi sonno-veglia, cicli ormonali, metabolismo basale e peso corporeo) è la troposfera.
Nella troposfera infatti avvengono i fenomeni meteorologici quotidiani, ed è l’interconnessione fisico-chimica di questa fascia dell’atmosfera con le maggiori correnti marine e oceaniche, ad influire sui cambi stagionali. …
Ripetiamo quello che abbiamo sottolineato nella prima parte: l’impatto ambientale delle emissioni aeree fin dal primo volo (1903) è stato stratosferico. In tutti i sensi. Tonnellate di idrocarburi emessi poco sopra la troposfera in milioni di voli da più cento anni sui cieli di tutto il Pianeta hanno reso la stratosfera una pattumiera. Una discarica a cielo aperto… in tutti i sensi. Non ci scandalizziamo di questo scempio perché quella pattumiera non la tocchiamo e non la vediamo pur pagandone le conseguenze sanitarie. Soprattutto non ci scandalizziamo venendone a conoscenza perché quei voli li associamo al nostro benessere, ad un’esigenza umana esistenziale. Diciamo “così va il mondo”. Giustificazione ipocrita e falsa: così non va il mondo ma va la società umana che con il mondo ha a che fare relativamente. L’uomo è comparso 1,5 milioni di anni fa in un mondo che ha ospitato la vita per tre miliardi di anni, con leggi di adattamento naturale completamente diverse dalle leggi del più forte dell’economia finanziaria umana. L’uomo in pochi decenni per soddisfare esigenze finanziarie di appena 100 mila persone su sei miliardi ha trasformato il cielo in una pattumiera. E così andrà sempre fino ad una ovvia tragica fine, se quei sei miliardi di persone non cominceranno ad interrogarsi su come funziona il mondo, e come funziona invece il patto sociale sul suo governo.
E’ assodato che le attività umane degli ultimi tre secoli abbiano influito sul clima stravolgendo il meteo. Il surriscaldamento, nonché l’impregnamento progressivamente massiccio di acqua e aria con sostanze sintetiche ha senza dubbio stravolto molte dinamiche.
Queste attività sono classificabili in:
1- emissioni per la sussistenza (consumi domestici per alimentarsi e scaldarsi)
2- emissioni da produzione primaria (agricolo-zootecnico)
3- emissioni industriali (produzione secondaria)
4- emissioni aeree (militari, commerciali, turistiche)
5- emissioni da sperimentazioni militari (nucleari, chimiche, biochimiche)
(ndr: sono da aggiungere le emissioni/ generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad esempio il campo elettrico generato da un fulmine).
Negli ultimi due decenni dunque a fianco alle scie aeree da idrocarburi, su scala globale sono comparse scie spray
Potrebbero servire a:
a) reagire con l’inquinamento già presente dovuto alla combustione per farlo precipitare
b) controllare il clima in modo mirato
c) introdurre sostanze per modificare i cicli vitali terrestri vegetali e animali
Sono solo ipotesi. Nessuna precisazione ufficiale delle autorità in merito. Ma riflettiamo comunque più approfonditamente sull’impatto osservabile della scia spray.
Abbiamo visto come dall’emissione intensiva delle scie si sussegua l’espansione di un imbiancamento che esita nella formazione di una coltre.
CONCLUSIONI ,,PER AMOR DEL CIELO“
Eccoci dunque alla conclusione di un’analisi attuata per puro e semplice amor del cielo. Come ogni forma d’amore si prefigge, lo scopo qui è apprezzare non disprezzare. Purtroppo per i poteri governativi non è considerato un diritto dei popoli essere informati sulla verità del loro operato. I governi devono poter agire in modo top secret e questo è permesso da un’informazione di massa che celi e distragga dal loro vero operato. Ormai è palese che il vero potere nell’era atomica globalizzata non è più la detenzione di armi, ma il controllo della psicologia di massa possibile tramite mass-mediapassivi (tv e radio). Vige una dittatura triangolare piramidale di poteri finanziari (politico, militare, religioso) fondato sulla menzogna stampata: il denaro, e l’informazione politica, militare, religiosa. Il denaro stesso è un accordo globale basato su una manovra psicologica di massa. Miliardi di cittadini addestrati fin dalla nascita a dare valore alla realtà rappresentandola con della carta. Imprinting di un accordo così forte che non è messo in discussione neppure davanti alla disperazione esistenziale, arrivando al suicidio qualora del denaro ci si ritrova privati per pura volontà governativa. Chi è lucido di questa fenomenologia ha il dovere etico di far emergere ed informare sulla verità di questi fatti. Questo è l’unico scopo di questa disamina in tre parti: apprezzare (dare il vero prezzo?) ciò che accade dentro dentro e fuori di noi.
Parlando di ciò che siamo costituiti chimicamente e facendo emergere la stretta connessione tra ciò che siamo e ciò che accade fuori di noi, attraverso la chimica dell’atmosfera.
Per amor del cielo, siate coscienti dell’essenza della vostra esistenza. Non c’è forza più contagiosa della verità. E ciascuno deve (perché può) esserne padrone in prima persona, non più schiavo della verità dettata da altri. Tanto meno quando gli altri sono personaggi incapaci di intendere e volere al comando, grazie ad imbrogli, di una società fondata sull’imbroglio.
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