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Di Maria Heibel


L’introduzione può sorprendere: inizia con il Festival di WOODSTOCK, che è già stato ricordato in una panoramica più ampia. WOODSTOCK doveva essere un  grande evento per la pace. La resistenza contro la guerra in Vietnam era diventata enorme.

Oggi ci chiediamo spesso perché non succede nulla o poco, perché la gente non scende in piazza in massa per manifestare contro la guerra. Dov’è il movimento di oggi? Dove sono i  cantanti? 

Ebbene, diventa subito chiaro il motivo per cui è stato scelto questo titolo. Il campo visivo si apre ancora di più, non solo su WOODSTOCK.

Il Festival di Woodstock, quei tre giorni dell’agosto 1969, è stato molte cose. Innanzitutto, fu un evento musicale senza precedenti. Il momento clou fu Jimi Hendrix, che trasformò la sua Fender Stratocaster in una mitragliatrice mentre suonava l’inno nazionale americano, in un momento di forte protesta contro la guerra in Vietnam. Morì un anno dopo. Qualcuno accusò la CIA. VEDI QUI

Cinquecentomila persone occuparono un luogo progettato per non più di duecentomila.
Poi le droghe: LSD, anfetamine.

Ricky Hopkins, morto nel 1994, sosteneva che Woodstock fosse un esperimento della CIA per disfarsi di droghe tralasciando la sicurezza e l’igiene, e Red Ronnie lo sosteneva:
Un indizio a sostegno di questa teoria mi è stato fornito da Joe Cocker, Santana e altri protagonisti di Woodstock: tutti mi hanno detto che non ricordano nulla di quel periodo perché appena arrivati gli fu somministrato dell’acido, che li mandò fuori di testa.

Persino La Repubblica fornisce qualche dato in merito VEDI QUI 

Donald Phau era uno dei giornalisti che sostenevano che  i giovani furono drogati e sottoposti a un lavaggio del cervello in una fattoria. Le vittime furono isolate, immerse nella sporcizia, riempite di droghe psichedeliche e tenute sveglie per tre giorni di fila; il tutto con la piena complicità dell’FBI e dei funzionari governativi.

Scrive Phau: Il 1967 segnò una significativa escalation nella guerra culturale aperta contro i giovani degli Stati Uniti. L’anno vide l’inizio dei concerti rock di massa all’aperto. Nei due anni successivi, oltre 4 milioni di giovani parteciparono a una serie di quasi una dozzina di questi “festival”, diventando vittime di una sperimentazione di droghe pianificata e su larga scala. Durante questi concerti venivano distribuite liberamente droghe allucinogene che distruggevano la mente, come il PCP, l’STP e l’LSD promosso dai Beatles. Questi milioni di partecipanti sarebbero poi tornati alle loro case per diventare i messaggeri e i promotori della nuova cultura della droga, o di quella che venne chiamata “New Age”.

Fu la fine del movimento hippie: del make love not war?

Da qualche settimana è disponibile su Netflix un film del 2009 sul backstage di Woodstock che non è privo di interesse. 

La diffusione clandestina di droghe su scala ampia, che divenne poi nota, aveva già avuto luogo negli anni Cinquanta.

DROGHE IN ARIA – GUERRA CHIMICA – LA CIA DROGÒ UN INTERO VILLAGGIO CON L’LSD?


Il festival di Woodstock offriva molteplici possibilità di sperimentazioni. La manipolazione del tempo è una di queste. È abbastanza ovvio che il luogo dell’evento sia stato infangato da piogge abbondanti artificiali.

Ulteriori spunti di riflessione su questo festival vengono offerti da un’operazione della CIA iniziata nel 1967: l’operazione Chaos.

I collegamenti sembrano evidenti. 

L’operazione MH/CHAOS era il nome in codice di un progetto di spionaggio interno condotto dalla Central Intelligence Agency tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, incaricato prima dal presidente Lyndon Johnson e poi da Richard Nixon di trovare intelligence straniera, organizzazioni terroristiche o contatti governativi che controllassero o influenzassero gli attivisti della guerra in Vietnam o gli estremisti neri americani che protestavano, bombardavano e svolgevano altre attività antigovernative, illegali o illecite negli Stati Uniti. L’obiettivo del programma era smascherare possibili influenze straniere sul movimento studentesco contro la guerra. In Operazione MH/CHOAS, Frank J. Rafalko, ex ufficiale della CIA, confuta le accuse mosse dal New York Times e dal Washington Post all’epoca in cui questo programma di spionaggio nazionale fece notizia, e si schiera contro le conclusioni della Commissione Rockefeller e del Comitato Church. Racconta come è nato il Gruppo per le Operazioni Speciali, come era composto il personale e come è stato trasformato in un’unità antiterrorismo prima di cessare l’attività. Rafalko descrive in dettaglio le informazioni raccolte dal Gruppo Operazioni Speciali contro la Nuova Sinistra e gli estremisti neri e spiega che il programma MH/CHAOS era giustificato, perché la CIA era l’agenzia più logica per condurre la raccolta e le conseguenze subite in seguito dal controspionaggio americano a causa di queste indagini.
Fonte: Nielsen Book Data

L’Operazione CHAOS era completamente illegale. Se oggi il mondo è a conoscenza del programma è solo grazie a delle gole profonde che, nel 1974, si rivolsero al giornalista investigativo Seymour Hersh per denunciare quanto accaduto negli anni precedenti.

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La mano della CIA e il piano CHAOS

… Stando a un lavoro del Wall Street International, si riporta che la prima fase si svolge proprio negli USA tra il 1967 ed il 1969. La CIA, diretta all’epoca da James Angleton nel 1967, elaborò un piano denominato CHAOS, rientrante tra le operazioni “false-flag”, il quale violava le leggi USA visto che la CIA non può operare sul territorio nazionale, che resta di competenza esclusiva dell’FBI anche per quanto concerne le attività di controspionaggio. Le false-flag sono le operazioni condotte in modo da essere attribuite ad altri stati o ad altre organizzazioni.

L’operazione CHAOS era finalizzata, almeno inizialmente, ad accertare, tramite una capillare infiltrazione negli ambienti giovanili della contestazione, l’influenza di comunisti stranieri e di maoisti, ma, nonostante i notevoli sforzi e l’allargamento della ricerca anche in alcuni paesi europei, i risultati furono sostanzialmente negativi. In una seconda fase l’operazione ebbe lo scopo contenuto nel suo nome, di generare una situazione di caos incontrollato all’interno della contestazione giovanile di qualunque genere (e in quel periodo la più temuta era il rifiuto di partire per combattere la guerra in Vietnam), mediante agenti infiltrati al fine di provocare atti di estrema violenza, incidenti e disordini. Da documentazione, proveniente direttamente dal governo degli Stati Uniti, emerge che alla convention hippy di Chicago svoltasi dal 25 al 30 agosto 1968, che degenerò in numerosi episodi di guerriglia, ben il 17 per cento dei partecipanti apparteneva ad agenzie federali e organismi di intelligence.

A tale progetto si affiancava quello di demoralizzare e rendere temporaneamente incapaci gli avversari con l’uso di droghe psicotrope e immobilizzanti. Furono diffuse a tale scopo sostanze come l’LSD e lo STP (un’amfetamina psichedelica, acronimo di “Serenità, Tranquillità e Pace”). La massiccia diffusione raggiunse un grado di controllo così avanzato da consentire di avviare una strategia di immissione massiccia di droghe pesanti. L’enorme diffusione di eroina nei ghetti neri fu tra le principali cause della sconfitta e della successiva dissoluzione dei movimenti rivoluzionari afroamericani come le Pantere Nere.

La diffusione in Italia

Nel 1974 si chiudeva l’Operazione CHAOS negli USA al fine di estendere l’operazione in Europa, la produzione di tali sostanze fu spostata nel Vecchio Continente.

Veniamo alla situazione specifica italiana.

1973: Il Corriere della Sera in prima pagina riporta una nota dell’ambasciata americana che intima i suoi cittadini in viaggio per l’Italia a non acquistare droghe in piazza perché distribuite da spie delle forze dell’ordine.

1974: la narcotici arresta più di duemila persone per utilizzo di marijuana. La morfina sparisce. In quest’anno compare ufficialmente nelle piazze l’eroina. Dall’anfetamina alla morfina, i dipendenti da sostanze stupefacenti non hanno avuto altra via da percorrere se non quella del consumo dell’eroina per placare l’astinenza.

1975: a Roma l’unico sequestro di eroina venne fatto dal commissario Ennio Di Francesco, che quel giorno stesso per una decisione presa dall’alto venne misteriosamente trasferito; le indagini, sempre misteriosamente, vennero bloccate.

1975-1980: il consumo di eroina non conosce limiti, e il fenomeno inizia a dilagare a macchia d’olio.

Dal ’75 in poi il numero delle morti per la sostanza crescerà vertiginosamente.

L’incubo durerà fino ai primi anni novanta.

Un’intera generazione svuotata dei propri ideali, la trasformazione politica giovanile distrutta da operazioni sovversive al fine di sconfiggere il nemico anticapitalista e comunista si rivelano vere e proprie stragi di Stato.

ARTICOLO INTEGRALE https://informareonline.com/la-diffusione-della-eroina-il-piano-chaos-della-cia/

La consapevolezza della popolazione che protestava doveva essere cancellata, le idee specifiche dell’opposizione dovevano essere ridotte al minimo. Sono stati i servizi segreti americani a dare il via a questa massiccia distruzione del pensiero e della cultura. I metodi utilizzati oggi sono molti e vari oggi. Dobbiamo comprenderli.

CONTRO LA GUERRA E PER LA PACE NEL MONDO – C’ERA UNA VOLTA WOODSTOCK E MOLTO ALTRO ANCORA

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