“L’obiettivo è chiaro: soppiantare l’apparato farmacologico tradizionale con medicinali costruiti dal computer (basati sulla sequenza) dell’Rna (o Dna). Questa deriva è pericolosa, non solo perché pretende di rivoluzionare l’approccio farmacologico classico in assenza di validi fondamenti scientifici, ma perché finirebbe con il concentrare la possibilità di produrre farmaci nelle mani di poche multinazionali.”
Vaccini o farmaci? Le caratteristiche dei vaccini a MRna fanno di PfIzer e Moderna delle terapie geniche preventive, ossia farmaci somministrati a persone sane…
La domanda riveste interesse non solo accademico, ma anche giuridico.
Un vaccino – in prima approssimazione – è prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione, per la quale non si dispone di trattamenti efficaci. Un farmaco, invece, è un prodotto – di origine naturale o sintetica – che interviene sulla biochimica dell’organismo, capace di indurre modificazioni funzionali attraverso un’azione fisica o chimica.
I vaccini Pfizer e Moderna sono in realtà forme di “terapia genica”, dato che si basano sulla somministrazione di un acido nucleico – mRna o Rna messaggero – che, una volta penetrato nelle cellule umane, trasferisce un’unica informazione: quella necessaria a produrre grandi quantità di proteina Spike che, una volta riconosciuta come “estranea”, attiverà una corrispondente produzione di anticorpi. Si tratta quindi di un “trattamento” volto a modificare l’informazione e l’attività genica della cellula.
Grazie alla pandemia e all’introduzione (frettolosa) dei vaccini a Rna, gli ostacoli potrebbero essere aggirati per facilitare l’accettazione della nuova tecnologia (cfr. Harries L. “It’s time for scientists to shout about Rna therapies”. Nature. 2019 Oct; 574(7778)).
Che questi vaccini siano in realtà ben altro spiega così la ritrosia dei governi nell’imporre il cosiddetto obbligo vaccinale, che non potrebbe essere giustificato qualora si trattasse di “terapie”, (ndr La vigile attesa ha impedito ai medici di curare i malati»)finendo con l’esporre a gravi ripercussioni di ordine legale, se non penale.
In secondo luogo, la facilità con cui è possibile “costruire” in silico un vaccino a mRna sta seducendo molti ricercatori che già pensano di utilizzare tale strategia per preparare vaccini ad hoc per qualsiasi malattia. È stato scritto a chiare lettere che “I vaccini a mRna, sviluppati e approvati in pochi mesi, rappresentano una svolta nel campo della terapia genica, che aveva finora faticato ad ottenere le necessarie autorizzazioni a causa di un gran numero di scienziati scettici e conservatori e per le preoccupazioni inerenti la loro sicurezza […] Sebbene questi due vaccini non siano i primi farmaci approvati che utilizzano materiali genetici come ingredienti attivi, costituiscono ora una pietra miliare nella storia della medicina moderna e potrebbero cambiare per sempre l’approccio alla farmacologia. …
L’obiettivo è chiaro: soppiantare l’apparato farmacologico tradizionale con medicinali costruiti dal computer (basati sulla sequenza) dell’Rna (o Dna). Questa deriva è pericolosa, non solo perché pretende di rivoluzionare l’approccio farmacologico classico in assenza di validi fondamenti scientifici, ma perché finirebbe con il concentrare la possibilità di produrre farmaci nelle mani di poche multinazionali.
ARTICOLO INTEGRALE
https://www.ilsussidiario.net/news/covid-la-strana-rivoluzione-contenuta-nei-vaccini-a-mrna-di-pfizer-e-moderna/2261450/
Mariano Bizzarri (Roma, 1957), oncologo, è ricercatore presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma e direttore del laboratorio di Biologia dei sistemi presso il medesimo dipartimento. Sull’approccio sistemico alla biologia è stato il curatore di “Systems Biology” (2018). È stato presidente del Consiglio tecnico-scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). È autore di pubblicazioni scientifiche internazionali e di saggi divulgativi, fra l’altro, sull’eziogenesi multifattoriale del cancro e sui rischi della manipolazione genetica. È autore del primo dossier sugli effetti cancerogeni degli stabilimenti dell’Ilva di Taranto, nonché della relazione su quello della Goodyear di Cisterna di Latina che ha portato alla condanna della multinazionale per danni alla salute. Ha contribuito a sviluppare un nuovo tipo di sensore che unisce le caratteristiche del “naso elettronico” a quelle della “lingua elettronica” per il riconoscimento di patologie sulla base delle alterazioni biofisiche indotte su una matrice di sensori da parte di campioni volatili (respiro) o liquidi (sangue, saliva, etc.). È cofondatore dell’Italian Society for Space Biomedicine and Biochemistry e direttore editoriale della rivista scientifica “Organisms”.
Approfondimento:
Endless RNA (eRNA), oRNA e lo scenario futuro della terapia medica dopo i vaccini ad RNA messaggero (mRNA)
Data di pubblicazione: 09/06/2021
di Riccardo Bugliosi
Dopo l’avvento della pandemia da Sars-CoV-2 (COVID-19) è emerso chiaramente che le terapie basate sull’ RNA messaggero (mRNA) e nello specifico i vaccini basati su questa tecnologia sono l’oggi ed il futuro di una parte importante della farmacologia moderna.
Nello studio, realizzazione e quindi nella produzione di questi farmaci sono coinvolte scienze e tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale, la Biologia Computazionale, l’ Immunologia Computazionale e la Nanomedicina (solo per fare degli esempi).
A partire dall’ultimo decennio del secolo scorso i ricercatori hanno studiato la possibilità di utilizzare l’mRNA per stimolare l’organismo a produrre una risposta immunitaria contro antigeni correlati ad una vasta gamma di patologie. L’esempio classico sono alcune neoplasie di cui si occupa l’ Immuno Oncologia mediante vaccini mRNA.
Nel corso degli studi sono sorte grandi difficoltà legate sia alla risposta immunitaria indotta nell’organismo (che poteva portare ad una reazione abnorme) sia alle problematiche di veicolazione e durata nel tempo delle molecole stesse (l’mRNA viene degradato rapidamente).
In questo contesto i risultati attesi non si sono manifestati e quindi è stato necessario restringere il campo di sperimentazione alle ricerche nel settore dei vaccini per le patologie infettive. Tale settore era però considerato meno remunerativo dagli investitori e dalle case farmaceutiche. In poche parole l’investimento nella ricerca sui vaccini non era ritenuto appetibile economicamente perché aveva margini di guadagno ristretti… CONTINUA https://www.cassagaleno.eu/endless-rna-erna-orna-e-lo-scenario-futuro-della-terapia-medica-dopo-i-vaccini-ad-rna-messaggero-mrna/
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PROF. CHRISTIAN PERRONNE: ”NON SONO VACCINI, MA PRODOTTI DI TERAPIA GENICA.”
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