Nelle ultime giornate, l’attenzione mondiale è stata indirizzata sull’India, dove il Nipah metteva in stato d’allarme le autorità locali. Il Nipah ha un tasso di mortalità del 40-75%. Sono state adottate misure di emergenza. A quanto pare ci sono state chiusure, mascherine, test, tracciamento dei contatti e così via a causa del virus Nipah. In breve, sembrerebbe la replica del C19.
La normalità sta lentamente tornando a Kozhikode dopo le restrizioni imposte al distretto in seguito al terzo episodio di Nipah. I nostri giornali non informano ancora su questo.
Un “vaccino” a base di mRNA contro il virus Nipah è stato sviluppato a Bethesda, nel Maryland, negli Stati Uniti. Si potrebbe dire che hanno precorso i tempi.
VEDI QUI https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S004268222300171X
Il virus Nipah è un agente patogeno altamente contagioso che può causare gravi malattie sia negli esseri umani che negli animali. Il suo nome deriva dal villaggio di Sungai Nipah in Malaysia, dove è stato identificato per la prima volta nel 1998 durante un’epidemia di encefalite e polmonite.
I sintomi del virus Nipah includono febbre, mal di testa, stanchezza estrema, confusione mentale e disturbi neurologici. In alcuni casi, l’infezione può progredire verso un’encefalite grave, che può portare a convulsioni e coma. La trasmissione avviene attraverso il contatto stretto con secrezioni respiratorie o fluidi corporei di individui infetti.
La prevenzione si basa sulla riduzione del contatto con la principale fonte del virus, ovvero i pipistrelli infetti, e sull’isolamento delle persone infette per impedirne la diffusione. Attualmente, non esiste un vaccino specifico per il virus Nipah, il che rende questa malattia estremamente pericolosa, con tassi di letalità che possono variare, ma possono arrivare anche al 75%. VEDI QUI https://biomedicalcue.it/virus-nipah-mette-allarme-india/53621/
Una domanda sorge spontanea: il virus fa parte dell’arsenale di guerra biologica?
L’uso intenzionale di organismi viventi o di materiali infetti da essi derivati è avvenuto per secoli in tempo di guerra e di pace da parte di eserciti, Stati, gruppi e individui. Un’ampia gamma di microrganismi può essere utilizzata come arma biologica. Pochi microrganismi, tuttavia, possono essere utilizzati per la produzione di armi di distruzione di massa. Gli agenti ammissibili devono soddisfare criteri quali la disponibilità, la facilità di diffusione, la stabilità e il potenziale di elevata morbilità e mortalità per essere considerati armi di distruzione di massa Il Nipah fa parte di questa categoria? VEDI QUI
Il virus Nipah rappresenta uno degli esempi più eclatanti di virus emergente. Prima del 1998 non era stata segnalata alcuna malattia della fauna selvatica, degli animali domestici o dell’uomo che potesse essere considerata un’infezione da virus Nipah. Non c’era quindi nulla che preannunciasse l’improvvisa comparsa di questo virus, il che è di per sé sorprendente vista la regolarità dei focolai da quando è comparso. VEDI QUI
Il virus Nipah: un potenziale agente di bioterrorismo?
Il virus Nipah, un nuovo paramyxovirus mortale isolato durante un’ampia epidemia di encefalite virale in Malesia, ha molti degli attributi fisici per essere un potenziale agente di bioterrorismo. L’epidemia ha causato panico e paura diffusi a causa dell’elevata mortalità e dell’incapacità di controllare inizialmente la malattia. Si sono verificati notevoli disagi sociali e un’enorme perdita economica per un’importante industria di allevamento di suini. Questo virus altamente virulento, che si ritiene sia stato introdotto negli allevamenti di suini dai pipistrelli della frutta, si è diffuso facilmente tra i suini ed è stato trasmesso all’uomo che è entrato in stretto contatto con gli animali infetti. Dai suini, il virus è stato trasmesso anche ad altri animali come cani, gatti e cavalli. Il virus Nipah può essere considerato un agente di bioterrorismo. VEDI QUI
Manuale di preparazione alla guerra biologica
Agenti virali, compresa la minaccia delle infezioni virali emergenti
Astratto
Con i progressi della tecnologia, i modi di uccidere e terrorizzare le persone sono passati dalle armi metalliche alle bombe microbiche contenenti batteri o virus. La pratica delle armi biologiche non è nuova: è iniziata nell’antichità, prima che entrasse in vigore la teoria germinale delle malattie. Essendo economiche e facili da maneggiare, sono considerate “armi dei poveri”. I virus come armi biologiche sono stati utilizzati fin dal XVI secolo e sono stati classificati come potenziali agenti di minaccia biologica dal CDC. Sebbene virus come il vaiolo e i virus della febbre emorragica abbiano rappresentato una minaccia per la società fin dall’antichità, il virus Nipah, gli Hantavirus e il virus Ebola sono considerati minacce virali emergenti. L’alto tasso di diffusione e trasmissione dei virus, la mancanza di tecniche diagnostiche efficienti e la disponibilità di terapie limitate li rendono la principale arma biologica scelta dai gruppi terroristici o dai servizi militari. L’elevato rischio di interruzione del sistema sanitario della popolazione e l’impatto socioeconomico degli attacchi virali richiedono programmi di assistenza sanitaria pubblica e un’intensa attività di ricerca per sviluppare tecniche diagnostiche sensibili e terapie efficaci. Il presente capitolo si concentra su vari agenti virali impiegati come armi biologiche nel corso della storia o potenzialmente utilizzabili in futuro, sui segnali per l’identificazione del bioterrorismo virale, sulle tecniche diagnostiche e sulle prospettive future dei virus come agenti di minaccia biologica.
FONTE https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/B9780128120262000049
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