Di Jochen Ziegler
Al momento, la gente è convinta che la SARS-CoV-2 sia un agente patogeno molto pericoloso. Non c’è più nessuna domanda, ma solo una discussione su quali misure debbano essere prese contro il COVID.
Secondo le cifre delle Nazioni Unite sulla popolazione mondiale presentate a Macrotrends, nell’”anno della pandemia globale” 2020 (Media ufficialmente qualificati), sono morti 7,61 su 1.000 cittadini del mondo (circa 59 milioni di persone a livello globale). Nel 2019, erano 7,59. Nel 2014, erano 7,64. Quindi il numero di morti per 1.000 persone nel 2020 era nella gamma di fluttuazione a medio termine. Nel caso di una pandemia globale, questo numero dovrebbe aumentare significativamente, a 15, 50 o 100 morti per 1.000 persone nel mondo, a seconda della gravità della pandemia. Dato che questo non è successo, non abbiamo avuto una pandemia nel 2020, ma in termini medici un anno come gli altri precedenti, in cui alcune persone sono morte anche di polmonite virale – come hanno sempre fatto.
Ora, si potrebbe pensare che solo il lockdown abbia evitato altre morti. Ma probabilmente questo non è vero: in primo luogo, nel 2020 la maggior parte delle persone non viveva affatto in condizioni di isolamento – i paesi poveri, dove vive la maggior parte della popolazione mondiale, non possono permettersi o imporre un lockdown. In secondo luogo, le misure di blocco possono essere inefficaci. Questo è ciò che il rinomato epidemiologo John Ioannidis e il suo team hanno dimostrato. Un modello SIR è un modello matematico per la diffusione di una malattia contagiosa. Nessuno dei modelli SIR per la SARS-CoV-2 dell’Imperial College che Ioannidis ha utilizzato, può spiegare in modo soddisfacente i dati reali sulla diffusione del virus negli Stati Uniti e in Europa. I modelli che meglio corrispondono ai dati reali presuppongono che il lockdown sia inefficace.
Dal momento che la maggior parte delle persone non ha vissuto dentro il lockdown e che il lockdown non è rilevabile nel suo effetto, i numeri di morte per il 2020 sono probabilmente i numeri di morte naturale e non inferiori per effetto di un lockdown. Questi rientrano nel trend di oscillazione a medio termine e non sono affatto aumentati. Quindi in questo senso non c’è stata alcuna pandemia nel 2020.
Un problema di psicologia di massa
E la letalità del virus? In un metastudio appena pubblicato, John Ioannidis mostra in modo molto convincente che il virus non porta a 2-3 morti per 1.000 persone infette (tasso di fatalità dei casi), come inizialmente ipotizzato da lui e da molti altri scienziati sulla base dei dati, ma solo a 1,5 per 1.000. Questo lo rende significativamente meno letale di molti ceppi influenzali, che portano a 2 o 3 morti per 1.000 persone infette.
Che cosa significano allora gli attuali rapporti sui decessi in massa in Brasile?
Praticamente non vi muoiono più persone del solito. Come in Italia, negli Stati Uniti e in molti altri paesi, anche i decessi del tutto normali vengono a quanto pare rietichettati come vittime del COVID. Nel frattempo, qui in Germania, la “seconda ondata” sta finendo, non muore quasi nessuno per la SARS-CoV-2.
Ancora più importante, da un punto di vista medico, non c’era una prima o una seconda ondata che potesse essere distinta dalle normali ondate che vediamo ogni anno. Perché l’anno scorso non sono morte più persone di quanto ci si potesse aspettare nella tendenza a lungo termine. Il contagio degli agenti patogeni delle infezioni influenzali è andato il suo corso regolare come ogni anno.
Torniamo alla popolazione mondiale. John Ioannidis stima che da 1 a 2 miliardi di persone nel mondo siano già state infettate dalla SARS-CoV-2 a febbraio. Questa stima non è precisa, tuttavia è corretto almeno l’ordine di grandezza: Il virus è endemico, avendo già infettato ben oltre il 10% di tutte le persone. In termini rigorosi, si tratta di un non-evento medico. Quello che osserviamo nella nostra società nella gestione della SARS-CoV-2 ha cause culturali. Non abbiamo un problema medico sostanziale, ma un problema psicologico di massa.
Traduzione Nogeoingegneria
Fonte https://www.achgut.com/artikel/eine_frohe_botschaft_fuer_die_ostertage
Il prof Giulio Tarro, 30 marzo: Il virus da pandemico è ormai diventato endemico ed abbiamo il 90-95% asintomatici positivi, che non sono contagiosi, come ribadisce anche l’OMS.
E Facebook lo censura: “Informazioni false che possono anche causare violenza fisica” Facebook censura il noto virologo Giulio Tarro: non c’è più il suo post in bacheca.
Ecco il post integrale: “Il virus da pandemico è ormai diventato endemico ed abbiamo il 90-95% asintomatici positivi, che non sono contagiosi, come ribadisce anche l’OMS. Seguendo i dettami del virologo francese Didier Raoult e di altri medici si tratta di una malattia che si può curare usando l’idrossiclorochina e l’azitromicina senza bisogno di un ricovero ospedaliero. L’anno scorso al centro e al sud Italia sono morti meno che nelle regioni settentrionali usando subito cortisone ed eparina che hanno evitato le trombo embolie. Cure inadeguate e posti di terapia intensiva tagliati negli anni scorsi: questi due aspetti non devono essere dimenticati quando si contano i numeri dei morti. È stato necessario un parere del consiglio di stato per usare l’idrossiclorochina. Deve essere chiaro un concetto: la Covid-19 si può curare”.
VEDI QUI
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Una mera analisi comparata negli anni dei dati Istat conferma quanto già indirettamente emergeva dall’esame dei dati dell’Osservatorio Europeo della Mortalità.
I dati dei morti attribuiti a Covid-19 diffusi giornalmente in Italia sono inaffidabili perché pesantemente sovrastimati. La decisione di tenere “tutto chiuso” non ha dunque a che fare con “la scienza” ma è una decisione politica.
ANCORA CHIUSURE, MA I CONTI NON TORNANO. L’ANALISI DEI DATI ISTAT – Paolo Becchi e Giovanni Maria Leotta
E’ DIMOSTRATO: IL LOCKDOWN È INUTILE
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