Scritto da Domenico Fiormonte
Fonte: https://infolet.it/2019/07/30/lalgoritmo-che-imprigiona-la-ricerca/
La notizia ha scatenato l’entusiasmo di scienziati di tutto il mondo: in India, presso la Jawaharlal Nehru University, un gruppo di ricercatori guidati dall’informatico Carl Malamud, ha creato un archivio digitale di circa 73 milioni di articoli accademici pubblicati dal 1847 a oggi. Le potenzialità di una tale ‘biblioteca’ per la ricerca scientifica sono enormi, ma Malamud e i suoi per il momento non possono mettere a disposizione di tutti questo tesoro. E la ragione è semplice: gli editori delle riviste sono già pronti a dare battaglia per proteggere la proprietà intellettuale dei ‘propri’ contenuti.
Ma partiamo dall’inizio. Negli ultimi dieci anni, pochi grandi editori commerciali, quelli che pubblicano le riviste accademiche di maggior impatto a livello mondiale, sono riusciti a piazzarsi, attraverso imponenti acquisizioni, nei gangli strategici dell’infrastruttura della produzione e distribuzione del sapere accademico.
Una ricerca del 2015 ha mostrato che i cinque principali colossi rappresentano più del 50% di tutti gli articoli pubblicati e determinano a proprio piacimento i prezzi delle riviste, ricavando enormi profitti a danno delle università, dei centri di ricerca e (non da ultimo) dei contribuenti che sovvenzionano la ricerca pubblica. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Ciò che il grande pubblico ignora è che questi editori, attraverso il meccanismo del ranking delle università, stabiliscono indirettamente i criteri per valutarle. I ranking hanno uno scopo (e un effetto) simile ai tristemente noti rating delle banche internazionali, fornendo una valutazione basata su criteri fortemente discutibili. E nondimeno rettori e amministratori di grandi e piccole università di tutto il globo attendono queste “classifiche” come i governi del mondo attendono ogni anno il verdetto di Moody’s o Standard & Poor’s sui titoli sovrani. Uno sguardo alle mappe della distribuzione dei ranking universitari e a quella dei rating sovrani ci mostra che questa comparazione è molto più di una metafora. Se qualcuno crede ancora alla favola che “con la cultura non si mangia”, sovrapponga le due mappe qui sotto: egemonia geopolitica ed egemonia culturale ed epistemica sono due facce della stessa medaglia.
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.