La forza delle maree potrebbe battere le prestazioni dell’energia nucleare. Nel Pentland Firth, lo stretto che divide la Scozia dalle isole Orcadi, il progetto MeyGen sta dando dei risultati straordinari e sembra ben avviato in questa direzione, sia per il grado di efficienza che per la costanza e la prevedibilità del rendimento. MeyGen è il più avanzato fra gli esperimenti in corso in giro per il mondo, che puntano a sfruttare la potenza dei movimenti marini per produrre energia elettrica. LEGGI QUI

E’ solo una impressione oppure sono in aumento gli uragani in zona?

E dal mare nacque l’elettricità pulita

La Gran Bretagna guida la corsa all’energia del futuro. Nelle isole Orkneys, al largo della Scozia, è stata testata con successo la più potente turbina a flusso di marea galleggiante mai realizzata. In un anno ha immesso nella rete oltre 3 GWh

Potenzialmente, è la più grande riserva di energia pulita al mondo. Non a caso dal lontano 1799 si cerca, con fortune alterne, di produrre elettricità dal moto ondoso. I primi furono un padre e un figlio – i francesi Girard – e da allora si è perso il conto del numero di brevetti depositati. Un lungo percorso che ha registrato una decisa impennata negli ultimi anni, alla luce dell’interesse sempre crescente per le energie rinnovabili. Di fatto, le onde rappresentano una forma concentrata di energia eolica, in grado di percorrere grandi distanze con perdite energetiche minime: i cosiddetti Wave Energy Converters (WEC) riescono a catturarla per creare elettricità, anche quando il vento ha smesso di soffiare da alcune ore.

Si stima che entro il 2050 l’Europa riuscirà a sfruttare 100 GW di capacità proveniente dalle maree e delle onde, una quantità equivalente a circa il 10% del consumo attuale di elettricità nel Vecchio Continente. Quanto basta insomma per compensare, in assenza di vento e in presenza di nuvole, l’eolico e il solare, che costituiranno la spina dorsale del futuro sistema energetico dell’Ue. Non a caso appartiene a società europee circa la metà dei brevetti mondiali riguardanti questo tipo di tecnologie, con una maggiore concentrazione lungo le coste atlantiche, sulle quali si abbattono le grandi onde che solcano l’oceano.

Con 1.287 MW di impianti installati alimentati dalle maree e 10 MW da moto ondoso, il Regno Unito è saldamente in testa in questa particolare graduatoria. E l’occhio è già rivolto al futuro: per il 2025 risulta pianificata una nuova capacità installata da moto ondoso pari a 180 MW, e ai 2.000 lavoratori attualmente impiegati nel settore se ne potrebbero aggiungere altri 21.000 nei prossimi vent’anni; oltretutto, queste opportunità occupazionali si verrebbero a creare in zone costiere a forte rischio di spopolamento proprio a causa della scarsa offerta di lavoro.Ovviamente in ballo non ci sono solo il benessere dell’ambiente e la possibilità di favorire nuovi impieghi, ma anche una montagna di soldi: nel 2050 questo settore industriale potrà arrivare a valere 76 miliardi di sterline. E al momento la concorrenza latita, perché nel solo Regno Unito risultano installati più impianti che in tutto il resto del Mondo. MeyGen, il più grande impianto di turbine eoliche sottomarine del Pianeta, ha mosso i primi passi in Scozia nel 2010; pur con qualche ritardo sulla tabella di marcia, ha via via migliorato le performance di produzione, e le 60 turbine che saranno installate entro il prossimo anno forniranno elettricità a 42.000 abitazioni. Entro il 2030, parte dell’energia prodotta sarà convogliata anche nel riscaldamento e nei trasporti.

FONTE https://www.lastampa.it/tuttogreen/2019/08/22/news/e-dal-mare-nacque-l-elettricita-pulita-1.37140292

Elettricità: l’idea cinese è svilupparla sfruttando le maree

Un generatore di corrente realizzato sfruttando il flusso delle maree. A realizzarlo è stata la Harbin Electric Machinery Company parte della Harbin Electric Corporation uno dei maggiori produttori di apparecchiature per centrali elettriche in Cina. Il generatore ha la maggiore capacità per singola unità del Paese, di 600 chilowatt, superando i test di approvazione del Ministero delle Risorse Naturali

Nel corso dei 10 anni di sviluppo, l’azienda ha compiuto progressi nelle tecnologie chiave, compreso il sistema di trasmissione, così come l’elevata capacità anticorrosiva e antivegetativa del generatore, che ha migliorato la sua capacità di funzionare in modo sicuro e stabile e di far fronte a condizioni ambientali difficili come i tifoni.

Secondo la società, il generatore ha completato 720 ore di operazioni di prova, con un’efficienza di conversione dell’energia idroelettrica fino al 37%. Le correnti di marea dell’oceano sono in grado di fornire energia stabile in quanto fonte di elettricità pulita.

Il generatore nazionale è di grande importanza per risolvere i problemi di approvvigionamento energetico del Paese e fornire energia ai monitor marini subacquei.    Secondo la società, il generatore può inoltre contribuire alla commercializzazione dello sfruttamento delle correnti di marea.

ARTICOLO INTEGRALE http://www.popsci.it/elettricita-lidea-cinese-e-svilupparla-sfruttando-le-maree.html

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