Cosa sappiamo sulle armi segrete svelate da Putin

Putin conferma i progressi sullo Status-6 e sul Sarmat, svela un nuovo missile ipersonico e fornisce dettagli sulla “meteora” Avangard

Franco Iacch 

La nuova postura nucleare degli Stati Uniti consente l’impiego di asset strategici in risposta ad un attacco convenzionale. La Russia, in base alla nostra dottrina, si riserva il diritto di utilizzare le armi strategiche solo se attaccata. È mio dovere chiarirlo: qualsiasi utilizzo di armi nucleari contro la Russia o i suoi alleati su piccola, media o larga scala (il riferimento è rivolto al concetto scalare previsto dalla NPR di Trump), sarà trattato come attacco preventivo.”

E’ quanto ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin durante l’annuale discorso alle Camere riunite dell’Assembla Federale.

“La rappresaglia termonucleare sarà immediata e con tutte le conseguenze del caso. A qualsiasi tipo di attacco nucleare, convenzionale o con armi di distruzioni di massa che minaccia l’esistenza stessa dello Stato, risponderemo con una rappresaglia termonucleare. Nessuno ci ha ascoltato prima. Ascoltateci adesso”.

Voglio dire a tutti coloro che hanno alimentato la corsa agli armamenti negli ultimi 15 anni cercando di ottenere vantaggi unilaterali sulla Russia ed introducendo sanzioni illegali volte a contenere lo sviluppo del nostro paese che avete fallito. Abbiamo sviluppato un missile da crociera, un drone sottomarino ed un sistema ipersonico che non hanno equivalenti in altre parti del mondo. La difesa missilistica della Nato guidata dagli Usa è inutile e rappresenta la fine effettiva degli sforzi occidentali che hanno tentato di ostacolare lo sviluppo della Russia”.

Le armi svelate da Putin

Nella prima parte del discorso letto davanti a centinaia di alti funzionari e legislatori, Putin è stato coadiuvato da video ed immagini computerizzate trasmesse su gigantesche piattaforme interattive in una sala conferenze vicina al Cremlino. Putin ha promesso di aumentare l’aspettativa di vita di 10 anni, aumentare il PIL della Russia del 50% entro il 2025 e dimezzare il tasso di povertà. Nella seconda parte del discorso, il leader russo si è servito delle piattaforme interattive per mostrare le ultime armi della Russia. Alcune di queste sono state svelate al pubblico per la prima volta.

“Dovrai adesso convincervi che questo non è un bluff? Fidatevi di me, non lo è affatto. Nessuno al mondo ha qualcosa del genere”.

Le conferme sull’ICBM RS-28 Sarmat

Putin ha confermato il primo test del missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat, anche se le capacità effettive del nuovo Icbm non sono state mostrate. Nel video trasmesso in computer grafica, le testate rilascite dal Sarmat colpivano la Florida.

Cosa sappiamo sul Sarmat

La Russia ha testato il 27 dicembre scorso il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat denominazione Nato SS-X-30 Satan 2. Il test d’eiezione del primo stadio è avvenuto dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca. Il test d’eiezione è necessario per validare il meccanismo che consente al razzo di lasciare il silo in sicurezza con avviamento del primo stadio del motore. Il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat dovrebbe trasportare fino a quindici testate Mirv/Marv con configurazione variabile per una resa di 150 kt/ 1 Megatone. Dovrebbe entrare in servizio con sette reggimenti delle Forze Missilistiche Strategiche della Federazione Russa con prima consegna prevista nel 2020. Il primo stadio del motore del missile Sarmat è stato testato con successo nell’agosto del 2016: i problemi tecnici individuati in precedenza sarebbero stati risolti. Denominato PDU-99, dovrebbe essere una versione modificata del motore a razzo liquido RD-274 utilizzato sugli ICBM RS-36M. Non vi sono altre informazioni.

Il primo test di volo del Sarmat era stato fissato per il 2015. Le enormi dimensioni del missile hanno richiesto dei lavori di ristrutturazione dei silos che sono stati completati lo scorso anno presso il centro spaziale di Plesetsk, nel nord-ovest della Russia. I problemi riscontrati, ma non rivelati, riguardavano il prototipo. I russi continueranno a validare le caratteristiche in diverse prove reali così da evitare spiacevoli inconvenienti, come avvenuto per i missili UR-100: questi ultimi, messi già in servizio, si rivelarono incapaci di colpire obiettivi a lungo raggio per l’eccessiva vibrazione dello scafo che ne distruggeva la struttura. La leadership del Paese si dimenticò di testare il missile alla sua massima gittata, autorizzando la produzione seriale di un sistema non in grado di colpire il bersaglio a lungo raggio. Il missile super–pesante termonucleare da oltre cento tonnellate a propellente liquido è in fase di sviluppo dal 2015 in risposta al sistema americano Prompt Global Strike. E’ destinato a sostituire l’intera linea deterrente formata dal sistema SS-18 Satan, il più grande missile balistico a propellente solido intercontinentale del mondo mai realizzato ed entrato in servizio nel 1967. Il Sarmat ha un’autonomia stimata di oltre dodicimila km. È stato progettato per raggiungere Mach 20 e rilasciare dieci testate pesanti o quindici leggere a rientro multiplo indipendente su traiettorie circumpolari. Si parla del bombardamento orbitale frazionale: i veicoli di rientro entrerano brevemente nell’orbita bassa “diventando freddi”, rendendo cioè difficile il loro tracciamento. Probabilmente, quando entrerà in servizio sarà dotato esclusivamente di testate Marv.

Svelato il missile ipersonico Kinzhal

Il leader russo ha affermato che il nuovo missile ipersonico Kinzhal armato con testata nucleare vola a dieci volte la velocità del suono ed è in grado di superare qualsiasi tipo di sistema anti-missile esistente e futuro.

 

 

Putin ha affermato che il Kinzhal ha superato tutti i test ed è già operativo nel Distretto militare meridionale della Russia che confina con l’Ucraina ed il Mar Nero. La sua autonomia è di 2.000 chilometri. Nel video trasmesso, il missile a lungo raggio è stato sganciato da un MiG-31 Foxhound. Il Ministero della Difesa russo ha reintegrato in servizio attivo le due piattaforme Izdeliye-976 che sappiamo essere utilizzate per testare i nuovi missili a lungo raggio.

Cosa sappiamo del Kinzhal

Del missile ipersonico Kinzhal non conosciamo altri dettagli. Fino a poche ore se ne ignorava la sua stessa esistenza. Potrebbe semplicemente essere una versione aria-aria derivata dal missile anti-nave ipersonico Zircon lanciato dal mare.

Putin ha utilizzato la parola Kinzhal, pugnale, per il nuovo missile ipersonico: è un fatto curioso. I russi utilizzano già tale parola per identificare la versione navale del sistema Tor (identificazione NATO SA-15 Gauntlet) chiamata proprio 3K95 Kinzhal (SA-N-9 Gauntlet). Probabilmente il Kinzhal è il nome non ufficiale del Progetto 9M730 sviluppato da NPO Novator

Confermato lo Status-6

Putin ha ufficialmente confermato l’esistenza del “drone sottomarino ad alta velocità in grado di trasportare una testata nucleare progettato per colpire sia le portaerei che le strutture costiere”. “Per profondità operativa e velocità è immune all’intercettazione nemica”. Putin ha aggiunto che le prove sul reattore nucleare per alimentare il nuovo drone sono state completate lo scorso autunno. Nel video in computer grafica mostrato, una coppia di Status-6 vengono rilasciati da uno speciale compartimento a prua di un sottomarino della classe Oscar II modificato.

Cosa sappiamo dello Status-6

E’ uno dei sistemi che studiamo con attenzione fin da quando è stato svelato

Lo Status-6 (Статус-6), nome in codice Kanyon, sarebbe stato testato il 27 novembre del 2015 durante un’operazione segreta. Il test dovrebbe essere stato eseguito da un sottomarino classe Sarov, progetto 20120. Il Progetto 20120, ispirato progetto PL 877B, implementa una propulsione radicalmente diversa da qualsiasi altro sottomarino in servizio. Alla propulsione diesel-elettrica standard è associato un reattore nucleare ausiliario designato VAU-6, evidentemente progettato per consentire al sottomarino tempi di immersione maggiori, grazie alla fonte di energia di backup. Il B-90 deriva chiaramente dalla classe Kilo, ma è un banco di prova sperimentale per sistemi d’arma e nuovi reattori. Lo Status-6 è considerata una reliquia della Guerra Fredda: è stato progettato come sistema missilistico automatico di rappresaglia da piattaforme sottomarine senza equipaggio. Il sistema d’arma è uno dei veicoli subacquei senza equipaggio (необитаемым подводным аппаратам) sviluppati dalla Russia nel programma di sviluppo degli НПА. Un’arma nucleare strategica in grado di contaminare i target economici delle coste nemiche come le aree di pesca ed i giacimenti di petrolio offshore. Il Kanyon è classificata come “arma del giorno dopo”, concepita cioè per affamare dal mare i sopravvissuti ad un olocausto nucleare creando delle zone radioattive morte a lungo termine.

I dati aggiornati sullo Status-6

Nelle ultime settimane, i siti specializzati russi hanno diffuso ulteriori dettagli tecnici sullo Status-6. Costruito dal Rubin Design Bureau, il drone dovrebbe avere un’autonomia di diecimila km. Lo Status-6 dovrebbe avere un diametro di 1,6 metri, una lunghezza di 24 e sarebbe in grado raggiungere una profondità operativa di mille metri. Emergono nuovi dettagli sul reattore. Si tratterebbe di un piccolo reattore nucleare raffreddato a metallo liquido da otto Megawatt, che consentirebbe allo Status-6 di raggiungere una velocità di crociera di 55 km/h. Tuttavia è interessante il secondo dato sulla velocità.

Secondo i siti russi, lo Status-6 potrebbe accelerare fino a raggiungere una velocità di 185 km/h.

Se tali dati fossero corretti, il siluro russo sarebbe certamente in grado di bypassare qualsiasi sistema di difesa della Nato esistente. Il siluro Mark-48, principale sistema offensivo della US Navy, ha una portata massima di 55 km ed una profondità operativa di 800 metri. Ciò significa che se lo Status-6 operasse in prossimità della sua profondità massima (mille metri) alla velocità di 185 km/h, l’arma primaria della Marina Usa non potrebbe raggiungerla e distruggerla.

La velocità massima del dispositivo gli consente di fuggire da qualsiasi siluro nemico esistente. Il drone opera in modo indipendente per velocità e manovra” (Максимальная скорость аппарата позволяет уйти от любой существующей торпеды противника. Выбор скоростного режима и маневрирование дрон осуществляет самостоятельно). I siti specializzati russi confermano la classe Megaton per la testata. Il siluro radioattivo guidato da intelligenza artificiale è armato con una testata nucleare di classe Megaton (мегатонного класса).

“E’ una testata da 100 Mt con una sezione di cobalto per la massima contaminazione radioattiva di un vasto territorio” (Боеголовка – с кобальтовой секцией, для максимального радиоактивного загрязнения громадной территории). Lo strato di cobalto-59 alla detonazione si trasmuterebbe in cobalto-60 altamente radioattivo. A seconda della posizione e delle condizioni meteorologiche prevalenti, una tale esplosione potrebbe anche trasportare grandi quantità di radiazioni nell’entroterra.

Attualmente dovrebbero essere tre le piattaforme sottomarine progettato per lo Status-6. Il K-139 Belgorod Progetto 09852, evoluzione della classe Oscar II Progetto 949A, potrà trasportarne quattro. Il B-90 classe Sarov dovrebbe essere in grado di trasportarne due. Del sottomarino Khabarovsk, progetto 09851, simile alla classe Borei, non sappiamo quasi nulla. Gli Status-6 dormienti nelle profondità degli oceani, infine, saranno collegati a Perimeter, il sistema automatizzato russo per la rappresaglia termonucleare.

Status-6, progettato per provocare danni inaccettabili

In base alle informazioni ufficiali del Ministero della Difesa russo sappiamo che lo Status-6 “è stato progettato per provocare danni inaccettabili, contaminando vaste zone costiere nemiche rendendole completamente senza vita per lunghi periodi di tempo”. Numerosi siti specializati russi riportano che l’arma può essere diretta anche contro basi navali e gruppi di battaglia delle portaerei, ma lo scopo primario dello Status-6 resta l’attacco nucleare contro le infrastrutture costiere del nemico.

I dubbi sull’Ocean Multipurpose System

I russi hanno compiuto enormi progressi nella super-cavitazione, ma quella tecnologia è stata poi impiegata sui sistemi Shkval. I siluri Shkval sono comunque armi tattiche progettate per affondare le navi. Lo Status-6 è invece un’arma nucleare strategica. Ci si chiede come lo Status-6 possa navigare in sicurezza a mille metri di profondità ed a quella velocità. Gli Stati Uniti, riconoscendo l’esistenza del sistema russo nella NPR 2018, dovranno concentrare risorse sufficienti per implementare nuovi ConOps (Concept of Operations) e modificare (o sviluppare) delle capacità per individuare e distruggere la minaccia Status-6 prima che quest’ultima diventi operativa. Parliamo quindi di una efficace griglia di rilevazione (matrici acustiche e pattuglie MPA) ed una Kill Chain ridondante in grado di assicurare la distruzione dell’obiettivo in mare aperto, ponendo al riparo la costa degli Stati Uniti dalla contaminazione nucleare provocata dalla testata da 100 megatoni che armerebbe il Kanyon.

Putin: “Scegliete i nomi”

Dopo aver presentato al pubblico in visibilio il nuovo missile da crociera ipersonico ed il drone sottomarino, Putin ha annunciato che gli attuali nomi non sono definitivi e che il Ministero della Difesa organizzerà una competizione nazionale per scegliere i migliori.

Nuovi dettagli sul missile balistico RS-26 Avangard: Programma 4202

Putin ha poi parlato del missile balistico RS-26 del programma Avangard.

Secondo il leader russo “il missile punta al bersaglio come un meteorite”. Putin ha utilizzato la parola Avangard per definire il missile RS-26 precedentemente noto come Rubezh. Quest’ultimo è da intendere quindi come il nome ufficiale del missile balistico.

Cosa sappiamo sull’Avangard

L’Avangard è un missile balistico intercontinentale a combustibile solido da 80 tonnellate (la fase di spinta è inferiore a cinque minuti). I test di questo missile sono iniziati nel 2011 e nel 2015 le autorità russe hanno annunciato di aver effettuato con successo quattro lanci. La produzione in serie sarebbe iniziata all’inizio del 2016 per una tempistica alquanto insolita. La 29a divisione missilistica nei pressi di Irkutsk dovrebbe essere stata la prima a ricevere il nuovo sistema d’arma. Il peso dell’RS-26 è quasi un terzo inferiore a quello del missile Yars da 120 tonnellate. L’Avangard trasporta quattro testate Mirv da 300 kilotoni. Tuttavia riferendosi alle testate dell’Avangard i russi parlano di “brusche manovre ed in grado di cambiare ripetutamente direzione e altitudine”. Sono caratteristiche Marv, non Mirv. Gli aggiornamenti sull’Avangard sono stati interrotti alla fine del 2016. Lo scorso settembre i russi hanno dichiarato di aver testato un missile Topol RS-12M con un “carico di combattimento avanzato”: potrebbe essersi trattato di un prototipo Avangard

Avangard: l’importanza delle testate Marv

La tecnologia Multiple reentry vehicle, Mrv, si basa sulla capacità di conferire ai missili balistici un maggiore letalità, pur mantenendone invariato il numero. Le testate Mrv conferiscono al missile la capacità di colpire con diversi vettori un singolo bersaglio. Il concetto si è poi evoluto nelle testate Mirv o Multiple independently targetable reentry vehicle. Le testate Mirv, a differenza delle Mrv, colpiscono diversi bersagli invece di massimizzare la loro efficacia su un solo obiettivo. Le testate Marv o Maneuverable reentry vehicle, infine, rappresentano l’ultima evoluzione delle Mirv. Le Marv sono ritenute in grado modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre così da ingannare i sistemi anti-balistici.

Russia: il Programma 4202

Il Sarmat, ritenuto due volte più leggero dell’RS-36M, sarà anche utilizzato come vettore per il Programma 4202 che prevede lo sviluppo di sistemi HGV, Hypersonic Glider Vehicle. Proprio l’RS-28 dovrebbe essere armato con il sistema Yu-74, già testato da Mosca sui missili balistici intercontinentali RS-18A.

I sistemi HGV del Programma ipersonico 4202 sono regolarmente testati dalla base missilistica di Dombarovsky, nella regione di Orenburg (qualsiasi sistema d’arma che raggiunge o supera una velocità superiore a Mach 5 è considerata ipersonica). Ogni aliante ipersonico Yu-74 è concepito per essere armato con una testata nucleare, probabilmente da 750 kilotoni. Un singolo Sarmat può trasportare fino a 24 alianti ipersonici Yu-74 in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa esistente. E’ una precisazione superflua, ma necessaria: nessun sistema missilistico di difesa (USA/Russia) potrebbe azzerare un attacco di saturazione di una potenza nucleare. L’attuale tecnologia non è semplicemente in grado di arrestare un massiccio attacco missilistico. Il programma BMD statunitense ad esempio: è stato progettato per sperare di intercettare una manciata di missili provenienti dall’Iran o dalla Corea del Nord. Non esiste uno scudo di difesa antimissile in grado di azzerare una minaccia stratificata di proiezione lanciata da una potenza nucleare. Ed è un dato inconfutabile.

Il regime ipersonico

Un giorno, le piattaforme ipersoniche riscriveranno il modo stesso di concepire una difesa antimissile. La rilevazione iniziale, il tracciamento e la soluzione di fuoco richiede comunque del tempo (parliamo sempre di secondi) che però potrebbero essere troppi considerando il regime ipersonico. La contromisura anti-balistica per le testate a rientro convenzionale è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l’atmosfera delle testate multiple indipendenti. Il problema dell’elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente, con l’impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. La velocità ipersonica annulla tale fase critica, rientrando nell’atmosfera in planata ad altissima velocità ed avvicinandosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta.

Sia il Sarmat che il Satan sono più potenti dei Minuteman Usa che resteranno in servizio almeno fino al 2030 con una serie di aggiornamenti. Le divisioni equipaggiate con il Sarmat, che sostituirà dopo 28 anni il sistema R-36M2 Voyevoda, saranno in servizio deterrente nel Territorio di Krasnojarsk, in Siberia orientale e nella regione di Orenburg, negli Urali del sud. L’R-36M2 Voyevoda resterà in servizio fino al 2022.

FONTE http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cosa-sappiamo-sulle-nuove-armi-svelate-putin-1500059.html

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