Oggi il 15 maggio alle ore 14.30, presso l’aula 1D del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre, si svolge l’incontro Comunicare le scienze. Dialoghi interdisciplinari in memoria di Paolo De Santis.

Paolo è stato membro fondatore di New Humanities e si vuole ricordare la sua figura di scienziato controcorrente e uomo appassionato attraverso un testo inedito – da scaricare qui

L’articolo rappresenta la “summa” degli ultimi dieci anni di riflessione di Paolo sulla conoscenza e sulla scienza. Sono parole pronunciate con eleganza, ma anche estrema chiarezza e coraggio, su questioni che segnano profondamente l’epoca che stiamo vivendo. Soprattutto troviamo in questo testo tutto l’amore di Paolo per gli esseri viventi — e la dolente preoccupazione per il destino dell’uomo. VEDI QUI

ESTRATTO

Conoscenza e Riduzionismo 

di Paolo De Santis 

In memoria e in onore di Giuliano Preparata ed Emilio Del Giudice, due grandi Scienziati della nostra epoca, che hanno vissuto la passione per la Scienza, non mediata da altri interessi, e senza mai scendere a compromessi. E per questo loro coraggio e determinazione, hanno pagato con l’isolamento da parte della comunità scientifica omologata. Alla loro passione incondizionata e alla loro libertà intellettuale si deve il grande contributo dato alla comprensione di molti fenomeni fisici che avvengono nella materia condensata, e del loro legame con la fisica dei sistemi viventi. 

Abstract 

La scienza sembra aver fallito la sua missione di ricerca della conoscenza e, in particolare, le scienze della natura sembrano essersi divise in settori specialistici e trasformate in efficienti macchine produttrici di schemi statici del sapere che, malgrado ciò, riescono a generare utili e celebrati paradigmi applicativi. Questa parcellizzazione della conoscenza finisce per creare delle cittadelle di potere, popolate di specialisti a una dimensione, che tendono ad essere auto-referenziali e che sono quasi sempre incapaci di generare innovazioni dinamiche. Tutto ciò sembra essere molto funzionale ai poteri militari-economici che ormai controllano i governi di tutti i paesi, che si sono andati sempre più accentrando, e che influenzano in modo pesante le scelte scientifiche dei gruppi di ricerca, sia in ambito accademico che fuori. Quindi, se da un lato assistiamo a un progredire apparentemente senza limite della tecnologia che quotidianamente e incessantemente ci viene offerta, dall’altro scopriamo che la scienza non riesce ancora a spiegare, e per la verità neanche se ne preoccupa, una grande quantità di fenomeni-paradossi, compresi alcuni tra quelli che ogni giorno cadono sotto i nostri occhi. Per meglio dire: chi non riesce a farsi carico dei paradossi è la scienza mainstream, che continua il suo cammino sui binari omologati e si guarda bene dall’esplorare nuovi percorsi. Esiste però una relativamente piccola comunità scientifica eretica, grazie alla quale sono state prodotte nuove visioni della natura, in grado di sciogliere i grandi nodi della conoscenza. Queste nuove visioni chiedono da tempo di poter essere ammesse agli onori della Scienza ufficiale, ma sono sistematicamente oscurate e, quando tentano di spuntare fuori, sono quasi sempre ridicolizzate con l’appoggio dei signori dell’informazione. 

 

“Il CDR è demenziale, il SRM è da museo degli orrori”

Geoingegneria

La parola Geoingegneria letteralmente significa ingegneria della Terra. Il termine, che inizialmente indicava le scienze geologiche applicate, ha nel 2011 acquisito il significato di “ingegneria climatica”, quando l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha organizzato a Lima il convegno Expert Meeting on Geoengeneering. Nel rapporto IPCC 2013 si legge: 

La geoingegneria – detta anche ingegneria del clima – è un vasto insieme di metodi e tecnologie che mirano ad alterare deliberatamente il sistema climatico al fine di alleviare l’impatto dei cambiamenti climatici. [….] 

Il messaggio è chiaro: attenzione, il riscaldamento globale – dando come acquisito il fatto che esso sia effettivamente in atto35 – quali che siano le cause che lo generano, può causare disastri imprevedibili nella biosfera: meglio correre ai ripari! Se siamo certi che questo dipende dalla CO2 prodotta dalle attività umane, allora praticheremo il Carbon Dioxide Removal (CDR), cioè elimineremo il surplus di CO2 che causa l’accresciuto effetto serra. Se invece avessimo dubbi sulle cause, allora abbiamo una tecnica favolosa, meno costosa e infallibile: il Solar Radiation Management (SRM) che, bloccando una parte dell’irraggiamento solare per mezzo di aerosol dispersi in troposfera, risponde mitigando sia un riscaldamento dovuto a un accresciuto effetto serra, che dovuto a un’aumentata attività solare: et voila!

Il CDR, del quale quasi non si parla più perché troppo costoso, in realtà è demenziale per almeno un motivo: ogni molecola di CO2 (quello che è presentato come il nemico da sconfiggere) sequestra in modo stabile una molecola di ossigeno O2, per riottenere il quale dovremmo fornire almeno la stessa energia che abbiamo ottenuto nella combustione dei fossili che hanno prodotto quella CO2. Se, come il CDR vorrebbe, riuscissimo a disfarci di questa CO2, allora significherebbe che avremmo gettato in discarica, insieme all’acqua-sporca-CO2, anche il bambino-ossigeno! L’unico modo economicamente praticabile per riottenere indietro l’ossigeno molecolare, è quello inventato dalla natura, cioè fornire questa anidride carbonica alle piante che, tramite il processo di fotosintesi clorofilliana, nel quale è il sole a pagare il conto energetico, libera O2 e usa il carbonio per produrre il legno di un albero o lo zucchero di un ottimo frutto 

Se il CDR è demenziale, il SRM è da museo degli orrori: se non riusciamo a togliere la “coperta serra” che fa riscaldare troppo il pianeta, allora semplicemente oscuriamo il sole con una opportuna tendina tecnologica. Questo oscuramento, nella logica perversa dei moderni alchimisti, può essere fatto per mezzo di aerosol rilasciati in troposfera, costituiti di sostanze che producono una diffusione della radiazione solare con angolo opportuno, al fine di diminuire la potenza della radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre. In alternativa a questa geniale idea, che fu proposta da Edward Teller nel 1997, si è fatta strada un’altra idea più “naturale”: provochiamo un’eruzione vulcanica che oscuri il sole, come è già accaduto nel 1991 con il vulcano Pinatubo nelle Filippine. Da notare che tutti gli aerosol ipotizzati nei lavori “scientifici” proposti sono in diversa misura dannosi per l’ambiente e la salute umana. Un solo esempio (ma ce ne sarebbero di più allarmanti): la SO2 – anidride solforosa – una delle prime sostanze ad essere proposta per la deposizione in troposfera, e presente in enorme quantità nelle eruzioni vulcaniche, che facilmente passa alla forma ossidata SO3 – anidride solforica – è una delle principali cause della forte acidità delle piogge, con conseguente abbassamento del pH degli oceani.

 Nel rapporto IPCC, per entrambe le tecniche si indicano una serie di possibili effetti collaterali (sembra di leggere la bolla che accompagna i farmaci), si analizzano i costi, ma non si mette in dubbio l’efficacia della “terapia”. Ora, nel caso della medicina, mi sono fatto l’idea, tutto sommato non troppo malvagia, che l’inganno scientifico di eliminare i sintomi senza arrivare a toccare le cause della patologia, anzi a volte aggravandola, abbia il profitto economico come fine principale. Anche nel caso della geoingegneria sussiste lo stesso inganno, visto che questa “scienza” non è chiamata ad agire sulla riduzione delle emissioni dei tanto demonizzati gas serra, riduzione che automaticamente comporterebbe anche uno stile di vita ambientalmente più sostenibile per la società umana. In questo caso tuttavia aleggia sulle sue finalità un tremendo sospetto, ormai purtroppo divenuto certezza, che riguarda qualcosa di molto più grave: una corsa al controllo del pianeta, tramite il controllo del clima, da parte dei detentori di queste tecnologie37. Altro che salvarci dal riscaldamento globale! Un imbroglio a fini di guerra e per il dominio assoluto del pianeta. 

ARTICOLO INTEGRALE PDF http://www.newhumanities.org/wp-content/uploads/2018/05/3_Paolo-de-Santis_article.pdf

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