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Se ne parla ormai ogni giorno. La siccità … e quel che emerge dai dati statistici hanno qualcosa di allarmante. Basta cercare online la voce “geoingegneria” per rendersi conto che il dibattito è praticamente fermo, un problema reale sul quale si tace. E se la geoingegneria, fosse, attraverso alcune particelle, in grado di diminuire e disperdere la pioggia?

Per geoingegneria intendiamo l’insieme di tecniche volte in realtà a contrastare i cambiamenti climatici. La pioggia verrebbe dispersa dai metalli riflettenti usati che, bloccando la luce solare, ridurrebbero l’evaporazione. E potrebbe non essere solo la siccità, poiché a seguire ci sarebbero milioni di tonnellate di elementi chimici tossici che verrebbero così scaricati, quindi trasportati dall’atmosfera e depositati sul pianeta.

Basta fare caso al colore dei nostri cieli oramai non più azzurri, ma quasi argentei anche quando non ci sono irrorazioni evidenti. E sono proprio queste ultime ad essere sempre più frequenti. Persino quando per noi non c’è nulla di evidente al riguardo. A lanciare l’allarme un’immagine proposta dal Guardian nella quale sono segnalati i paesi in cui il pericolo della geoingegneria è più allarmante. Tra questi, anche l’Italia.

 

Ma a guardare bene sarebbero le attività chimiche, dunque, la principale causa della scarsità delle piogge in tutto il mondo. Se si confrontano le fotografie satellitari della Terra risalenti agli anni ’70 del secolo scorso, è possibile constatare come le superfici odierne siano meno estese e come abbiano lasciato spazio a pallide velature chimiche.

Si chiama global dimming“, inoltre, quel fenomeno di oscuramento globale per cui il 30 per cento dei raggi solari (ndr 20%) non raggiunge la superficie terrestre. Peraltro, anche di questo fenomeno se ne parla poco. Anzi, quanti denunciano la geoingegneria sono spesso destinati ad un’emarginazione dell’informazione……

Federica Vitale

FONTE

Oscuramento globale (wikipedia)

 Foto della NASA che mostra ‘scie di condensazione’ di aerei e nuvole.

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ALAN ROBOCK

Lo scienziato è da collocare in prima fila tra i più noti esponenti della geoingegneria. In un rapporto intitolato 20 Reasons why geoengineering may be a bad idea” Alan Robock descrive le motivazioni che lo inducono ad affermare che la geoingegneria NON è consigliabile per interferire nel complesso sistema climatico del pianeta. Robock e colleghi hanno realizzato nuovi modelli computerizzati per affinare le previsioni sugli effetti planetari della geoingegneria. Il risultato delle simulazioni ha indicato che nubi di solfato introdotte potrebbero indebolire i monsoni estivi asiatici e africani riducendo la pioggia che irriga le colture alimentari di miliardi di persone. “Immaginate se innescassimo siccità e carestia mentre tentiamo di raffreddare il pianeta” ha detto Robock in una conferenza sulla geoingegneria. 

20 RAGIONI PER DIFFIDARE DELLA GEOINGEGNERIA

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