La Groenlandia si scioglie, ma non tutta l’acqua finisce in mare

Forse sovrastimato l’innalzamento del livello dei mari

Nuovi studi sullo scioglimento dei ghiacciai antartici rivedono al ribasso le proiezioni peggiori sull’impatto che potrebbero avere a fine secolo sulle città costiere.

 

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Un canyon nascosto sotto i ghiacci della Groenlandia. È la nuova scoperta (ndr 2013) realizzata sotto i ghiacci perenni e che, per conformazione e imponenza, ricorda molto quello più famoso dell’Arizona. Si estende per 750 chilometri e, in alcuni punti più profondi, raggiunge gli 800 metri.

I ricercatori della Bristol University, del British Antarctic Survey e della Nasa, dunque, si sono imbattuti nel canyon quando un radar aereo ha raccolto, nel corso degli anni, una serie di dati e di immagini del paesaggio sotto il ghiaccio. Il team ritiene che la vallata sepolta, in ogni modo più lunga del Grand Canyon americano, potrebbe ancora contenere acqua e funziona da importante canale di fusione sotto i ghiacci.Si pensa che questo canyon groenlandese sia stato scolpito da un fiume serpeggiante, più di quattro milioni di anni fa. In pratica, nel momento in cui il ghiaccio copriva l’intera area e gli esseri umani avevano appena cominciato ad evolversi.

Questo canyon si snoda dal centro della Groenlandia, precisamente da un profondo fiordo sulla costa settentrionale, e l’acqua che vi corre al suo interno giunge nell’Oceano Artico da sotto i ghiacciai. Gli scienziati sostengono che questo probabilmente spiegherebbe il motivo per cui non si sono trovati laghi sotto la calotta di ghiaccio, mentre questi in Antartide sono relativamente comuni.

Prima che il ghiaccio coprisse la Groenlandia, il canyon probabilmente ospitava un possente fiume che riversava l’acqua in mare. Gli scienziati hanno spiegano che tale scoperta suggerisce la possibilità che possano esserci altri e ben più impressionanti paesaggi nascosti ancora da trovare e proprio sotto le lastre di ghiaccio presenti in varie zone del mondo. Una ricerca simile, eseguita in Antartide, ha anche rivelato che enormi laghi e intere catene montuose sono letteralmente bloccate sotto il ghiaccio.

Il professor David Vaughan, coordinatore dell’ice2sea presso il British Antarctic Survey di Cambridge nonché uno degli autori dello studio, ha dichiarato:una scoperta di questa natura indica che la Terra non ha ancora rinunciato a tutti i suoi segreti. Un canyon di 750 km conservato sotto il ghiaccio per milioni di anni, è una splendida scoperta in sé, ma questa ricerca è importante anche per favorire la nostra comprensione del passato della Groenlandia”. Perché lo “strato di ghiaccio di questa zona contribuisce all’innalzamento del livello del mare e questo lavoro può aiutarci a comprendere i cambiamenti in corso direttamente nel loro contesto“.

Il canyon è stato scoperto dopo che gli scienziati hanno messo insieme migliaia di dati provenienti da indagini radar. I ricercatori hanno sorvolato la Groenlandia nel corso degli ultimi due decenni e sono numerosi i dati rilevati direttamente da sotto il ghiaccio grazie alle onde radio. Alle frequenze giuste, infatti, il ghiaccio risulta trasparente alle onde radio, ma viene riflesso dal substrato roccioso solido del ghiaccio che vi giace al di sopra. Le indagini aeree costruiscono così scorci dettagliati del paesaggio sotto il ghiaccio e possono poi essere messe insieme per formare una dettagliata mappa tridimensionale.

Il professor Jonathan Bamber, della scuola di scienze geografiche dell’Università di Bristol ed autore principale dello studio, ha detto che i ricercatori sono rimasti sorpresi quando hanno appurato le reali dimensioni del cosiddetto “mega-canyon”, una volta che i dati erano stati assemblati. “È davvero enorme ed è stata una vera sorpresa per tutti noi constatare fosse davvero lì”, dichiara Bamber. “Siamo stati molto eccitati e sorpresi quando abbiamo scoperto questo enorme canyon segreto“.

Ed ha aggiunto: “Con Google Streetview disponibile per molte città di tutto il mondo e le mappe digitali, si potrebbe supporre che il paesaggio della Terra sia stato completamente esplorato e mappato. La nostra ricerca dimostra che c’è ancora un sacco da scoprire“.

Federica Vitale

FONTE  http://www.nextme.it/scienza/natura-e-ambiente/6192-grand-canyon-ghiacci-groenlandia

Will Gadd scende nel ghiaccio della Groenlandia

L’alpinista canadese Will Gadd si è recato in Groenlandia con il professore Jason Gulley per studiare come l’acqua si muove sotto la calotta glaciale.

“Sono stato in alcuni dei posti più pazzi della terra e ho salito alcune cose davvero folli, ma questo è un altro livello.” L’alpinista canadese Will Gadd riassume così, senza giri di parole, la sua recente esplorazione dentro la calotta glaciale della Groenlandia, effettuata insieme a Jason Gulley, glaciologo e professore dell’Università della Florida.
Il progetto prevedeva di scendere nella calotta glaciale nella regione di Paakitsoq della Groenlandia e poi, una volta raggiunta la falda all’interno del ghiacciaio, di immergersi con le bombole da sub per cercare di capire meglio come si sciolgono le calotte polari.
Dopo un primo viaggio nell’agosto 2018 per identificare un moulin, ovvero un pozzo all’interno del ghiacciaio che trasporta l’acqua dalla superficie al substrato roccioso, sono tornati ad ottobre quando il fiume estivo si era trasformato in ghiaccio, consentendo ai due di calarsi per la prima volta. Con loro grande sorpresa invece del scendere 200 metri come previsto dai modelli scientifici, si sono imbattuti in un’enorme caverna ghiacciata a soli 80 metri di profondità.
A questo punto continuare era troppo pericoloso ed una immersione semplicemente impossibile, ma ciò nonostante Gadd considera questo come uno dei suoi viaggi più riusciti della sua vita. 

FONTE https://www.planetmountain.com/it/notizie/alpinismo/will-gadd-scende-nel-ghiaccio-della-groenlandia.html

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