Trump mette nel mirino le foreste dellʼAlaska: “Basta restrizioni”

Dopo aver invano tentato di comprare la Groenlandia dalla Danimarca, il presidente statunitense Donald Trump punta alla sua foresta: in Alaska basta restizioni allo sfruttamento economico del territorio. L’obiettivo del tycoon sarebbe quello di rimuovere le limitazioni in vigore, aprendo così a progetti energetici e minerari.


In pratica il capo della Casa Bianca vorrebbe allentare le restrizioni sul taglio e trasporto del legname imposte 20 anni fa sulla Tongass National Forest dell’Alaska, la maggiore foresta degli Stati Uniti. Nel mirino di Trump anche le norme che limitano la costruzione di nuove strade in quel territorio, e di conseguenza le possibilità di sviluppo industriale.

È il Washington Post a riportare la notizia, citando alcune fonti, secondo le quali il presidente, dopo una riunione nel suo Air Force One con il governatore dello Stato, avrebbe incaricato il segretario all’Agricoltura Sonny Perdue di eliminare le restrizioni al disboscamento nella grande foresta di Tongass. Circa 68.000 chilometri quadrati situati nel sud-est dell’Alaska che fanno gola al presidente americano.
Secondo il 
Washington Post che Trump ha un interesse personale e politico nella “gestione delle foreste”. Era stata l’amministrazione democratica di Bill Clinton a mettere la maggior parte dei limiti legislativi al disboscamento di quel territorio, pochi giorni prima di lasciare l’incarico nel 2001. 

FONTE

VIDEO

Ecco cosa succederà in Alaska se gli incendi dovessero continuare

C’è un’altra zona del mondo che sta soffrendo per gli incendi boschivi ed è l’Alaska.
Un nuovo studio, condotto dal Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia statunitense, ha preso in considerazione la possibilità, per nulla remota, che questi incendi continuino regolarmente e ha previsto le conseguenze che questa situazione potrebbe causare.

In combinazione con i cambiamenti climatici e con il riscaldamento globale in corso, l’aumento degli incendi nella zona dell’Alaska, secondo i ricercatori, spingerà sempre più ad una maggiore diffusione delle piante latifoglie caducifoglie a danno degli iconici alberi di conifere sempreverdi che caratterizzano la stessa Alaska.
Liberarsi delle foglie stagionalmente, infatti, potrebbe rappresentare un vantaggio evolutivo non indifferente se gli incendi dovessero diventare la norma.

Sempre secondo i ricercatori, entro il 2100 gli alberi di conifere sempreverdi diminuiranno in Alaska del 25%, così come diminuiranno le piante erbacee non legnose, come licheni e muschio. Il tutto a vantaggio delle latifoglie che diventeranno sempre più dominanti, quasi raddoppiando in numero.
Uno spostamento evolutivo del genere della vegetazione avrà poi conseguenze per l’ecosistema della regione e probabilmente per il clima dell’intero Nordamerica.

Come spiega Zelalem Mekonnen, Membro del Berkeley Lab e primo autore dello studio, “l’espansione delle foreste decidue di latifoglie in un clima più caldo può portare a numerosi feedback ecologici e climatici che influenzano il ciclo del carbonio degli ecosistemi settentrionali”.

Ad esempio un maggior numero di piante che perdono foglie in base alla stagione comporterà un maggior livello di decomposizione microbica del suolo ed una maggiore traspirazione a causa della perdita di umidità attraverso le stesse foglie cadute.
Si tratta di processi che, secondo i ricercatori, amplificano lo stesso riscaldamento climatico.
La ricerca è stata pubblicata su 
Nature Plants.

Approfondimenti

Articoli correlati

Highway travel in Southcentral Alaska right now can mean occasional road closures, limited visibility, and blowing embers. Visitors should get the latest updates before hitting the road.

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.