Di Davide Mazzocco martedì 17 novembre 2015

Dopo gli attacchi del 13 novembre l’organizzazione della COP21 deve ripensare la logistica dell’evento

Mancano due settimane alla COP21, un appuntamento cruciale per le sorti del Pianeta e della sua sostenibilità. L’importante Conferenza sul Clima vedrà confluire nella capitale francese 40mila delegati provenienti da 185 Paesi. Ma che cosa cambierà dopo gli attentati di venerdì scorso a Parigi?

I partecipanti al G20 di Antalya, in Turchia, hanno dichiarato ieri l’intenzione di rispettare l’obiettivo di limitare il riscaldamento climatico nei 2° C e la determinazione nel far sì che i timori suscitati dagli attacchi non facciano fallire gli obiettivi della COP21.

I capi di stato e di governo presenti all’appuntamento turco hanno sottolineato come gli accordi di Parigi debbano partorire un accordo giusto, equilibrato ambizioso, durevole e dinamico”.Manuel Valls ha fatto sapere che la COP21 sarà ridotta alla negoziazione: non ci sarà spazio, dunque, per il coinvolgimento della società civile: concerti e manifestazioni verranno annullate alla luce dei fatti dello scorso fine settimana. Alle stanze dei bottoni, infatti, avrebbero dovuto fare da contraltare iniziative culturali e sportive, manifestazioni, concerti, dibattiti in piazza e attività fra e per la gente da parte delleOng direttamente legate all’impegno sulle questioni ambientali.

Non è ancora stata annullata, ma è oggetto di discussione la grande marcia mondiale per il clima che dovrebbe svolgersi domenica 29 novembre.

François Hollande, il presidente che ha fatto della COP21 uno dei temi forti del proprio quinquennio, dovrà rivedere le manifestazioni collaterali perché le forze di sicurezza che avrebbero dovuto salvaguardare le delegazioni saranno occupate a mantenere la sicurezza sulle strade.

Barack Obama è stato il primo fra i 120 capi di Stato e di Governo a confermare la propria partecipazione all’evento.

I leader politici arriveranno in aeroporto e da lì saranno trasferiti direttamente a Bourget e circoleranno solamente nella zona blu nella quale il livello di sicurezza sarà massimo.
Oltre alla zona delle negoziazioni (dove arriveranno 22mila delegati) sono previste altre due aree: la 
Galerie des solutions (spazio per le aziende votate alla lotta al riscaldamento globale) e lo spazio Générations climat  (dove sono attesi 20mila rappresentanti della società civile). La situazione è ancora molto fluida e di certo qualche cambiamento verrà fatto.

Le associazioni ambientaliste, intanto, hanno incominciato a organizzarsi sin da sabato mattina con un solo imperativo: non arretrare di un metro. Il clima è una priorità e le vittime del riscaldamento globale, anche se invisibili e poco mediatiche, sono infinitamente superiori a quelle del terrorismo globale.


FONTE  http://www.ecoblog.it/post/160571/cop-21-cosa-cambia-dopo-gli-attentati-di-parigi

 

 

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