Putin  nel 2017: L’intelligenza artificiale è il futuro, non solo per la Russia, ma per tutta l’umanità. Chiunque diventi il leader in questo campo diventerà il sovrano del mondo” 

Lyndon B. Johnson nel 1958 sul futuro: “Dallo spazio sarà possibile controllare il clima terrestre, causare siccità e inondazioni, cambiare le maree e innalzare il livello del mare, rendere gelidi i climi temperati”. 

Una roadmap tracciata da tempo: il dominio del mondo. 

Il dominio totalitario, al pari della tirannide, racchiude in sé i germi della propria distruzione.“ —  Hannah Arendt

 

 

NICK BOSTROM: “LA VERA MINACCIA È L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, NON IL CAMBIAMENTO CLIMATICO”

L’intelligenza artificiale, se incontrollata, può rappresentare una minaccia concreta, più del cambiamento climatico. Nick Bostrom, professore di filosofia all’Università di Oxford e tra i massimi esperti di Intelligenza artificiale, avverte del pericolo, sottolineando lo stretto rapporto con i sistemi di informazione.

Di Tim Pentangelo

“La più grande minaccia per l’umanità non è il cambiamento climatico ma l’Intelligenza artificiale”. A dirlo è Nick Bostrom, professore di filosofia all’Università di Oxford, uno dei massimi esperti in materia. L’intervento arriva in un momento particolarmente delicato, in cui sembra inarrestabile il progresso della tecnologia. Bostrom, filosofo e autore di libri come “Superintelligenza. Tendenze, pericoli e strategie”, ha confidato la sua preoccupazione a Business Insider.

È improbabile che il cambiamento climatico porti a un buon risultato, ma se lo sviluppo di IA dovesse rivelarsi negativo, sarà molto peggio dei cambiamenti climatici: l’intelligenza artificiale potrebbe rivelarsi come una cosa davvero positiva per l’umanità, ma potrebbe anche avere conseguenze molto gravi.

Le ricerche di Bostrom sull’Intelligenza artificiale
Il filosofo Nick Bostrom studia da anni i rischi dell’Intelligenza artificiale e nelle sue ricerche è stato appoggiato sia da Elon Musk che da Bill Gates, due figure che hanno idee ben diverse nei confronti dell’argomento. Per Musk l’IA potrebbe rappresentare l’apocalisse, mentre Bill Gates sostiene da sempre la tecnologia, anche se ha ribadito più volte di voler procedere cautamente. Nel suo confronto tra l’IA e i cambiamenti climatici Bostrom sottolinea come siano imprevedibili le reazioni dei robot. Anche se si tratta di macchine programmate, non è detto che non decidano di comportarsi diversamente, una volta che abbiano acquisito una certa competenza. Il rischio è che possano danneggiare le persone. In un articolo del 2003 Bostrom aveva evidenziato una situazione pressoché paradossale, portando alle estreme conseguenze il suo ragionamento e immaginando dei robot che, pur di massimizzare la produzione di graffette, finissero col trasformare la Terra in un unico grande impianto industriale.

La ragione per cui l’intelligenza artificiale è spesso rappresentata come un robot malvagio nei media è perché ciò serve a raccontare meglio la storia: i robot sono visivamente più convincenti di un chip all’interno di una scatola nera: puoi vederli e sentirli in un modo che non puoi fare con un chip. Ma la malvagità non è il problema, è la possibilità che le IA siano indifferenti agli obiettivi umani.

Intelligenza artificiale: minaccia reale nell’informazione?

Secondo Bostrom, l’unico modo per arginare derive negative dell’Intelligenza Artificiale sta nel controllarle, indirizzando i loro obiettivi senza farsi sopraffare dall’automatismo delle macchine. Per il filosofo la minaccia non è così lontana nel tempo, ma si nota già in alcuni comportamenti riscontrati nei sistemi di informazione. È giusto che le aziende vendano la tecnologia di riconoscimento facciale agli organismi governativi? E come vengono filtrate le notizie?

I modi più pesanti in cui l’IA può avere un impatto negativo sono i ruoli dei sistemi di informazione, come la selezione di notizie che confermano i pregiudizi delle persone o che agiscono come sistemi di sorveglianza. FONTE

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