Marco Pizzuti ci racconta la sua inquietante “Evoluzione non autorizzata”

INTERVISTA CON MARCO PIZZUTI

Vi ricordate la celeberrima sequenza del film Matrix in cui Neo, dopo aver preso la pillola rossa della consapevolezza, si risveglia ritrovandosi all’interno di un utero artificiale in un incubatoio per essere umani governato dalle macchine?
Secondo Marco Pizzuti, ricercatore indipendente, autore di numerosi libri e conferenziere, l’inquietante affresco tratteggiato dagli sceneggiatori della celeberrima trilogia è un’imminente realtà. In un’inchiesta che spazia dalla scienza alla medicina, dall’economia alla geopolitica Pizzuti offre al lettore l’immagine di un mondo in cui gli oscuri poteri sovranazionali che muovono lo scacchiere globale hanno un impatto sempre più evidente sulle nostre vite.
Sta a noi svegliarci dal sogno della Matrix e riprendere in mano le redini delle nostre esistenze. Come? Ricercando l’informazione libera e indipendente. Magari partendo proprio dall’ultimo libro di Pizzuti.
 

I tuoi libri, dal primo uscito nel 2009 Rivelazioni non autorizzate hanno suscitato sempre grande interesse da parte del pubblico: le tue ricerche spaziano in tutti i campi del sapere e della storia umane, dall’archeologia alla medicina, passando per l’alimentazione e la scienza.
Qual è il filo rosso che lega tutte queste pubblicazioni e che guida la tua attività di ricercatore e di divulgatore?

Ho sempre avuto una grande passione per la conoscenza in tutte le sue forme e dopo anni di ricerche personali ho compreso che quasi tutto quello che avevo studiato sui banchi di scuola era parziale, distorto, palesemente falso o sapientemente manipolato. Mi sono inoltre reso conto che ogni cosa in natura è in relazione con l’altra e che lo studio ortodosso per compartimenti stagni è un ostacolo insormontabile contro il vero progresso del genere umano. Per questo motivo, il filo rosso che accomuna i miei libri è senza dubbio l’insofferenza per le distorsioni e le verità di comodo.

C’è stato un evento particolare accaduto nella tua vita che ti ha portato verso la strada della contro informazione?

Quando avevo trent’anni vivevo ancora come una specie di dottor Jeckill e mister Hide. Da un lato, ero segretamente attratto dalla ricerca e dalle contemplazioni solitarie, mentre dall’altro cercavo di apparire come volevano vedermi gli altri, per avere una vita sociale soddisfacente. Tutto quello che studiavo però era in netta contrapposizione con il pensiero unico dominante e per non andare sempre contro tutto e contro tutti, preferivo fingere di condividere i luoghi comuni. Ogni tanto esplodevo e facevo sanguinare le orecchie dei miei interlocutori con “anatemi” contro i poteri. Ma questo essere due persone in una mi costava una sofferenza e una fatica tremenda che non sopportavo più. Sempre più spesso mi capitava di diventare protagonista di gaffe clamorose a causa del mio continuo estraniarmi completamente da quelle conversazioni per le quali non avevo nessun reale interesse. Mi sentivo come un animale addomesticato disposto ad accettare qualsiasi condizione solo per non compromettere la mia posizione sociale. Poi si sono verificati una serie di eventi che mi hanno scosso profondamente e che mi hanno dato la forza per saltare lo steccato della mentalità borghese. Sapevo che una volta uscito allo scoperto la mia vita si sarebbe trasformata in un attacco kamikaze contro poteri forti, convenzioni, benpensanti, utili idioti e debunker professionisti, ma ho preferito rischiare tutto per sentirmi vivo piuttosto che morire dentro, lentamente. Da allora, ho gettato la maschera rispettabile del dottor Jeckill per essere finalmente il “mister Hide” della controinformazione che desideravo essere e nel 2008 ho fatto “outing” scrivendo di getto i miei primi due libri.

È appena uscito il tuo ultimo libro dal titolo “Evoluzione non autorizzata. Dall’uomo 2.0 alla matrice universale della coscienza”. Ci spieghi brevemente cosa intendi per uomo 2.0?

Fino a qualche anno fa l’uomo ha utilizzato la tecnologia solo per modificare l’ambiente, migliorare le proprie condizioni di vita, viaggiare, comunicare e creare ogni genere di confort o di divertimento possibile. Adesso invece, alcuni illustri scienziati assoldati da grandi multinazionali come Google, stanno lavorando al preciso scopo di modificare l’uomo stesso, al fine di potenziarne le facoltà fisiche e mentali mediante modifiche del DNA e fusioni con le macchine. Questo tipo di “progresso” tecnologico è inarrestabile e credo che molti lettori cadranno dalla sedia appena sapranno quello che gli scienziati sono già in grado di fare. Per l’umanità che conosciamo oggi è iniziato il conto alla rovescia e entro 30 anni al massimo, l’uomo che conosciamo verrà sostituita dall’uomo 2.0, la sua evoluzione artificiale e autodiretta. L’uomo 2.0 non nascerà più dal grembo materno di una madre e come padre avrà una macchina, perché i suoi genitori tradizionali verranno sostituiti dalle fabbriche degli uomini.

Leggendo il tuo libro vengono alla mente tanti film e libri che tu stesso citi: da Terminator alla fortunata serie anni Settanta L’uomo da un milione di dollari, dai libri di Orwell al film Metropolis, da Matrix a Star Wars. Sono opere che al tempo in cui uscirono preconizzavano un futuro abitato da uomini, cyborg e robot. Un mondo in cui le macchine possono assumere qualsiasi forma e in cui gli uomini nascono in uteri artificiali. Quanto è lontano ora nel 2017 questo futuro?

Quel futuro a cui hai accennato è già qui ma nessuno sembra essersi accorto di ciò che sta succedendo nei laboratori di ricerca. Tutti gli esperimenti base per la realizzazione di quanto abbiamo visto nei più celebri film di fantascienza, sono già stati eseguiti con successo e nel 2018 inizierà l’era dei “personal android”. Entro il 2023 sarà avviata la produzione industriale di serie delle macchine robotizzate che si autopilotano e nei due o tre decenni che seguiranno vedremo l’applicazione di tutte le tecnologie che fino a ieri ritenevamo impossibili.

Sono oggi disponibili tecnologie che permettono il controllo mentale collettivo? È veramente possibile governare il cervello umano?
I centri di ricerca più avanzati già dispongono della tecnologia per il controllo e la manipolazione mentale sia individuale che collettiva. Non ha ancora un alto grado di efficienza ma la raggiungerà a breve e possiamo ragionevolmente presumere che la ricerca militare sia almeno 20 anni avanti ai risultati raggiunti nei laboratori civili. In pratica è stato scoperto che il cervello umano funziona come un computer biologico che può essere letto, programmato e manipolato artificialmente mediante la ricetrasmissione di informazioni costituite da particolari impulsi elettrici delle onde elettromagnetiche.

Solo per dare un assaggio ai nostri lettori, ci spieghi brevemente che cos’è Brainet?
Brainet è un’interfaccia neurale che consente di collegare insieme il cervello di diversi esseri umani per creare una mente alveare più potente di quella dei singoli individui che ne fanno parte. Si tratta insomma della tecnologia per la creazione di una super mente biologica artificiale in cui può essere rinchiusa l’umanità intera. Vi ricordate il celebre film Matrix del 1999 in cui gli esseri umani venivano allevati artificialmente dalle macchine che ne sfruttavano l’energia vitale come se fossero delle batterie elettriche? Nella prima versione del film i cervelli umani venivano usati come processori biologici da collegare a una mente virtuale collettiva (Matrix) ed è esattamente ciò che oggi può fare Brainet.

Che cosa sono i biochip?
Fin da piccolo, sono stato abituato a vedere i computer e gli esseri viventi come due cose completamente opposte e distinte tra loro. Le nuove scoperte hanno invece evidenziato che il miglior materiale per archiviare informazioni e elaborare dati è proprio il DNA utilizzato da madre natura per dare vita alle sue creature. Ciò significa che le cellule sono computer biologici hi tech e per questo motivo, anche i computer e i robot più avanzati del mondo vengono costruiti con filamenti di DNA che li rendono incredibilmente simili a noi. Tale somiglianza diverrà una copia perfetta degli esseri viventi non appena la tecnologia dei biochip avrà compiuto ulteriori progressi.

Abbiamo davvero a disposizione la tecnologia per creare macchine intelligenti che possono sostituire gli uomini?
Lo tsunami tecnologico in arrivo sta per avere un impatto devastante sulla nostra società poiché non esiste ancora nessuno strumento di controllo legislativo in grado di porvi un argine. Le grandi multinazionali stanno lavorando in fretta e nella massima discrezione per automatizzare la produzione di beni e servizi prima che le masse possano accorgersi delle loro vere intenzioni su scala globale. La nuova generazione di robot industriali ha ormai un costo molto inferiore a quello di un lavoratore cinese o indiano e i colossi come Amazon hanno già robotizzato quasi tutto il loro sistema di vendita e di consegna. Il passo che resta per raggiungere la completa indipendenza dal lavoro umano è molto breve e non si tratta di un risultato che riguarda una singola azienda, ma del trend generale del processo produttivo di beni e servizi. Ciò significa che diversamente da quanto già visto nel corso della storia moderna, i posti di lavoro persi a causa delle nuove tecnologie non torneranno mai più. Le case automobilistiche stanno per invadere il mercato con auto robot che si autopilotano e appena saranno in commercio vedremo restringersi e poi scomparire del tutto, intere categorie di lavoratori come gli autisti dei taxi, dei camion e dei mezzi pubblici. La distruzione dei posti di lavoro è già iniziata nel massimo riserbo e non riguarda solo i lavori manuali perché i progressi compiuti nel campo dell’intelligenza artificiale consentono per la prima volta di rimpiazzare anche i mestieri dei colletti bianchi. Nonostante sia poco noto, già oggi la metà degli articoli dei quotidiani online di medie dimensioni viene pubblicato da software intelligenti, mentre grandi studi legali internazionali stanno sostituendo interi staff di avvocati con professionisti virtuali che in meno di un secondo possono consultare migliaia di leggi e di sentenze emesse in tutti gli stati del mondo. Le prime professioni che vedremo sparire sono i call center, poiché i nuovi operatori virtuali sono in grado di rispondere alle chiamate con una naturalezza, una competenza e un costo talmente basso da risultare irraggiungibili dai propri colleghi in carne ed ossa. Nessun settore lavorativo può considerarsi al riparo poiché nel 2015, in America è stata inaugurata anche una catena di ristoranti low cost completamente robotizzata e priva di personale umano: i clienti devono semplicemente digitare il loro menù e aspettare che si apra uno sportello per la consegna delle pietanze selezionate. Medici, avvocati, assicuratori, bancari, commercialisti, venditori, operatori di borsa, operai, autisti, piloti, ristoratori e ogni altra categoria di mestiere è destinata ad essere sostituita dai robot e dall’intelligenza artificiale. Ciò che sta per accadere insomma, coglierà tutti di sorpresa e avrà un impatto sociale epocale.

È già possibile manipolare il DNA umano per selezionare individui con particolari caratteristiche?
Ovviamente sì, quello che è già stato fatto sugli animali geneticamente modificati può essere ripetuto sull’uomo. Gli unici ostacoli a questo tipo di sperimentazione non sono di ordine tecnico ma di tipo etico-legislativo e l’industria sa come aggirarli con il pretesto di correggere i difetti e i danni del nostro genoma. Inoltre, sono le stesse coppie di aspiranti genitori che ricorrono alla procreazione assistita a chiedere sempre più spesso ai medici di poter avere un figlio con determinate caratteristiche genetiche (ad esempio un alto quoziente intelligente o una notevole prestanza fisica).

Quali sono i poteri, le élites, che stanno finanziando e spingendo queste ricerche?
Dietro tutte queste ricerche ci sono le multinazionali leader nel settore della genetica e dell’informatica che aspirano a brevettare e a diventare proprietarie esclusive di tali tecnologie. Tuttavia non si tratta solo di una questione economica: i tecnocrati dell’élite finanziaria globale sono in preda a un delirio di onnipotenza e pensano di avere il diritto di imporre il tipo di ordine sociale e di evoluzione della specie a loro più congeniale. In pratica stiamo entrando nell’era dell’eugenetica 2.0 che trasformerà le vecchie generazioni di umani in una specie in via di estinzione.

FONTE 

Marco Pizzuti è nato a Roma nel 1971, ex ufficiale dell’esercito, dottore in Legge, conferenziere, scrittore (più di 200.000 copie vendute solo in Italia), ricercatore scientifico e sceneggiatore di cinema e teatro, ha lavorato presso le varie più istituzioni dello Stato (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Consiglio di Stato) ed è spesso ospite delle emittenti radio-televisive in qualità di esperto in controinformazione.

LIBRO INDICE

Leggi un estratto dal libro di Marco Pizzuti “Evoluzione non Autorizzata”

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