Non esiste un vaccino contro la malaria ampiamente diffuso, anche se lOMS ha comunicato che tre nazioni sono pronte a prendere parte a un programma pilota per un vaccino che inizierà nel 2018.

Vaccinati al volo con le zanzare 

C’è chi vorrebbe sconfiggere la malaria sterminando le zanzare, la prima via del contagio della patologia, tramite i raggi laser e chi pensa invece a trasformare questi fastidiosi insetti in una formidabile arma per diffondere più rapidamente i vaccini. L’idea è nata in un centro di ricerca giapponese e potrebbe funzionare, ma solleva numerosi problemi sul piano etico.

Per contrastare la malaria gli scienziati cercano da tempo il modo di sfruttare il DNA delle zanzare per disinnescare il meccanismo del contagio.  Alcuni hanno provato a modificare il codice genetico degli insetti per evitare il passaggio della malattia, mentre altri hanno escogitato alcuni sistemi per rendere sterili le zanzare ed evitare così la loro proliferazione, soluzione che potrebbe però compromettere sensibilmente alcuni ecosistemi.

I ricercatori giapponesi hanno, invece, deciso di seguire una strada innovativa e ancora poco percorsa: utilizzare le zanzare per diffondere il vaccino nelle aree disagiate del mondo dove prosperano i principali focolai della malaria. Mentre mordono le loro prede, le zanzare utilizzano la loro saliva per evitare che il sangue si coaguli. Il team guidato da Shigeto Yoshida (Jichi Medical University, Giappone) ha così provato a inserire nella saliva delle zanzare un composto chimico in grado di stimolare una reazione immunitaria simile a quella indotta dal vaccino per la malaria.

La saliva è stata modificata intervenendo sul corredo genetico della Anopheles stephensi-a, il principale vettore della malattia. In una prima serie di test, i ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione su SP15, un composto potenzialmente utile per sviluppare un vaccino contro la leishmaniosi. Nella saliva delle zanzare geneticamente modificate pare sia stata rilevata la presenza del composto. Alcune cavie di laboratorio vittime dei morsi delle zanzare hanno, inoltre, sviluppato gli anticorpi per contrastare SP15.

I livelli degli anticorpi si sono, però, rilevati bassi e forse insufficienti per evitare la comparsa della malattia in caso di contagio, scrivono gli autori dello studio da poco pubblicato sulla rivista scientifica Insect Molecular Biology. Seguendo il medesimo procedimento, il gruppo di ricerca ha anche realizzato alcune modifiche nel genoma delle zanzare per produrre un potenziale vaccino contro la malaria.

Il team giapponese ha dimostrato la possibilità di realizzare vaccini “volanti” tramite le zanzare, ma secondo numerosi detrattori la soluzione adottata troverà difficilmente un’applicazione reale. Il problema, al momento insormontabile, è costituito dall’esposizione al vaccino di ogni singolo individuo. Le zanzare non fanno certo distinzioni durante le loro battute di caccia, dunque singoli individui potrebbero ricevere centinaia di dosi di vaccino, mentre altri appena alcune decine insufficienti per indurre il loro organismo a produrre gli anticorpi per contrastare la malaria.

Oltre agli inconvenienti pratici, il nuovo sistema solleva non pochi interrogativi sul fronte etico Le persone verrebbero vaccinate senza essere informate e senza avere la possibilità di rinunciare alla terapia. La soluzione potrebbe essere, invece, adottata per alcune patologie che colpiscono solamente gli animali, riducendo le epidemie nel bestiame per esempio. Nel frattempo, lunga vita alle zanzariere. 

FONTE http://www.blogalileo.com/vaccino-zanzare-malaria-dna/

 

A Terni le zanzare di Atlanta geneticamente modificate: ecco ‘Target Malaria’ coi fondi di Bill Gates

Porte aperte al laboratorio del polo universitario: «Eccellenza internazionale: 4 camere che riproducono il clima tropicale»

di Massimo Colonna

«Queste sono zanzare che arrivano da Atlanta: sono nate in laboratorio e le prime generazioni di questa specie arrivano fino a sessanta anni fa». La giovane ricercatrice umbra, uno dei dodici dipendenti che lavorano al nuovo laboratorio, muove con naturalezza un piccolo contenitore trasparente al cui interno girano vorticosamente zanzare all’apparenza come quelle che abbiamo tutti in giardino. «Qui ricreiamo un clima tropicale in modo da poterle studiare». E’ uno dei passaggi della visita organizzata al nuovo laboratorio di Terni, nella facoltà di Medicina vicino all’ospedale. Occasione per conoscere il progetto ‘Target Malaria’, che vede il laboratorio di ecologia genetica del Polo d’innovazione di Genomica Genetica e Biologia come uno dei protagonisti della campagna internazionale per la lotta alla malaria, finanziato dalla fondazione Bill & Melinda Gates.

Struttura unica al mondo 

Venerdì mattina dunque l’apertura al pubblico della struttura, unica al mondo per dimensioni e caratteristiche tecniche, che svolge un ruolo chiave nello sviluppo di zanzare geneticamente modificate per la lotta contro la malaria e che pone la città di Terni al centro di un network internazionale. Al tavolo del convegno per presentare il progetto, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, esponenti del Polo Ggb, di ‘Target Malaria’, studiosi e tecnici, tra i quali il professor Andrea Crisanti, coordinatore per l’Italia e il Regno Unito del progetto.

La tecnologia 

A tirare le fila c’è dunque il Polo Ggb, un centro di alta specializzazione nato nel 2011 con l’obiettivo di sviluppare competenze e formazione nel campo delle scienze della vita. E’ partner di riferimento del progetto, svolge un ruolo strategico a servizio del consorzio di ricerca, avvalendosi di strutture all’avanguardia e di una tecnologia che punta a sviluppare nuovi metodi di eliminazione della malaria, alternativi ed efficaci in termini di costo e di sostenibilità ambientale.

La malaria 

«La malaria – è stato detto al convegno – è ancora una delle malattie più diffuse al mondo. L’infezione è causata da un parassita, il Plasmodium, trasmesso all’uomo dalla puntura di alcune specie di femmine di zanzare del genere Anopheles. Solo nell’ultimo anno la malaria ha provocato 438.000 decessi in tutto il mondo, di cui il 70% sono bambini con età inferiore ai 5 anni. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie genetiche per l’eliminazione delle sole specie di zanzare che trasmettono la malaria. La necessità di sviluppare  nuovi approcci origina dal fatto che gli attuali interventi, basati su trattamenti farmacologici, zanzariere e insetticidi, non si sono rivelati idonei alla eliminazione della malaria in Africa».

Il laboratorio 

Le quattro camere climatiche del laboratorio di Terni sono l’ultima frontiera della tecnologia per le sperimentazioni ecologiche sulle popolazioni di zanzara. «Polo GGB, Comune di Terni e l’Università degli Studi di Perugia hanno effettuato un importante investimento per realizzare il laboratorio di confinamento ecologico che ospita quattro camere climatiche, ognuna dotata di un avanzato sistema che permette la più precisa regolazione della temperatura, dell’umidità e della luce, con cicli alba – tramonto, così da simulare fedelmente il clima tropicale nel quale il ciclo biologico completo delle zanzare può naturalmente riprodursi. Le camere climatiche hanno dimensioni tali da poter ospitare da decine a migliaia di zanzare consentendo lo studio di grandi popolazioni». Il laboratorio è costato circa 5 milioni di euro, oltre la metà finanziati dalla fondazione Gates. Lo studio a Terni durerà almeno cinque anni.

Il sindaco

 «La presentazione di oggi – ha spiegato il sindaco Di Girolamo – è una pagina bellissima, per una struttura e per un progetto che pongono la nostra città al centro di una iniziativa internazionale che ha trovato anche il sostegno della fondazione Bill Gates e che darà risposte concrete nella lotta alla malaria che ancora oggi colpisce milioni di persone in più di un continente. Qui entra in funzione una struttura frutto della collaborazione di tre soggetti: il Polo di Genomica genetica e biologia, il Comune di Terni, l’Università degli studi di Perugia. E’ una cosa rara e specifica mettere insieme soggetti diversi per un obiettivo comune, in un’epoca nella quale prevalgono le divisioni, i particolarismi. Il Comune, insieme a due soggetti che hanno nella loro missione la ricerca scientifica, ha fatto questa scelta da molti anni, con un investimento complessivo rilevante di oltre 20 milioni di euro, considerando anche i contratti dei ricercatori e i progetti di studio. Questa struttura è stata una sfida per i tecnici comunali che hanno progettato e realizzato un qualcosa di estremamente avanzato, con soluzioni tecniche innovative, una sfida vinta».

FONTE http://www.umbria24.it/attualita/terni-le-zanzare-atlanta-geneticamente-modificate-target-malaria-finanziato-bill-gates

NOTE

Negli anni ’60 in Italia si mise in atto un programma coordinato dall’Euratom per debellare la malaria in Sardegna: in quel caso lo strumento erano le radiazioni ionizzanti. Grazie all’irraggiamento con materiale radioattivo si resero sterili milioni di maschi di zanzara anofele, che vennero poi disseminati sulle zone infestate dell’isola per spezzare la catena riproduttiva. (stiamo indagando)

Pentagon Document Revealed Aerial Vaccination Plans

In the Quarterly FunVax Review in June, 2007, the report lists the objective of a project listed as ID: 149AZ2 as a preparation of a viral vector that will inhibit/decrease the expression of a specific disruption gene (VMAT2) within a human population. It further indicates in the abstract that six method of virus dispersal were tested including high altitude release, water supply release, insect transmission, and various methods of diffusion.

Read the full article here: http://preventdisease.com/news/13/111513_Australia-Determined-To-Forcibly-Vaccinate-By-Intentional-and-Controlled-Release-Aerosolized-GMO-Vaccine.shtml

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ZANZARE USATE COME ARMI BATTERIOLOGICHE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

VIRUS ZIKA, CAOS IN BRASILE: AUTORIZZATI GLI ABORTI

1950 : COLEOTTERI COME ARMA BIOLOGICA SUI CAMPI DI PATATE IN GERMANIA ?

 

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