Di Franco Iacch 

Se un solo paese gestisse il servizio 5G, controllando una nuova Internet extraterritoriale, otterrebbe capacità di caos e sorveglianza di massa

Le costellazioni in orbita geostazionaria e le infrastrutture terrestri, trasmettono solo una frazione dell’immenso traffico dati che viaggia nei cavi in fibra ottica (e rispettivi ripetitori), ancorati nelle profondità oceaniche. L’inclusione di backdoor di spionaggio nella rete network sottomarina 5G, ad esempio, darebbe ad un attore ostile un’immagine preziosa del traffico internet mondiale. A sua volta, recidere un cavo di comunicazione significherebbe oscurare un paese, interrompere il commercio elettronico globale, il flusso di capitali ed innescherebbe un’apocalisse economica. Per concludere: i cavi sottomarini sono le infrastrutture critiche essenziali alla base dell’economia globale. La superpotenza che ottiene un vantaggio decisivo nella risoluzione delle numerose sfide tecnologiche, politiche e strategiche ed implementa con successo la rete 5G, probabilmente avrà un vantaggio economico significativo rispetto agli altri. La superpotenza che distribuisce con successo il 5G, potrebbe esercitare un’influenza geopolitica, economica e tecnologica sugli altri stati.

Guerra ibrida: spegnere un paese interrompendo il traffico internet

La nostra società si basa sull’accesso ad internet (diretto ed indiretto). Internet è la spina dorsale della moderna economia globale. Un attore ostile potrebbe interrompere o sfruttare tali linee dati vitali ancorate nelle profondità degli oceani, mettere a rischio l’economia ed il modo stesso di vivere di uno o più continenti. Non esiste un’alternativa reale o ridondante (in ambito civile) all’utilizzo dei cavi sottomarini. La tecnologia satellitare, ad esempio, non è in grado di gestire efficacemente i moderni requisiti della comunicazione e dell’economia digitale. Il 95% di tutti i dati ed il traffico vocale tra i continenti, viaggia all’interno di 380 cavi sommersi, la maggior parte dei quali costruiti ed installati dagli Stati Uniti e dai loro alleati. I cavi in fibra ottica, un vetro sintetico sottilissimo e purissimo attraverso il quale impulsi di luce codificati con decine di migliaia di gigabit di dati vengono inviati ogni secondo dai laser, ospitano quasi tutte le comunicazioni Internet per valore di trilioni di dollari al giorno. Sono stati collocati in modo “pulito” (privi di una capacità di spionaggio integrata), negli stessi corridoi sommersi utilizzati fin dal 1858 per il primo cavo telegrafico transatlantico.

La vulnerabilità dei cavi sottomarini in ​​fibra ottica è nota. In primo luogo sono molto fragili. Quelli vicino alla riva sono spesso danneggiati accidentalmente dalle navi o per cause naturali. Ovviamente, un danno prossimo alla riva è diverso da un intervento nelle profondità degli oceani. Un attore ostile, equipaggiato con una piattaforma sottomarina in grado di recidere i cavi in profondità, potrebbe causare danni catastrofici nel silenzio più assoluto. E’ un contesto da guerra ibrida, per azioni concepite per paralizzare o alterare il ciclo decisionale dell’avversario. L’obiettivo di una potenza X è quello di tentare di mappare la griglia militare sommersa di un paese Y e scoprire i punti in cui è più vulnerabile a profondità maggiori (in questo modo se ne rallenta la riparazione).

La rete 5G sarà il campo di battaglia del futuro

Il 5G non è solo un aggiornamento sulle reti 4G esistenti, è un nuovo mondo.

Le alte velocità delle rete 5G e la bassa latenza creeranno condizioni migliori per l’Internet of Things (insieme di sistemi connessi, qualsiasi dispositivo che abbia un indirizzo ip e la capacità di scambiare dati in modo indipendente). Ad esempio, una rete 5G potrebbe essere essenziale, grazie al suo flusso dati, per velocizzare le capacità di apprendimento o di screening in tempo reale, interconnessione e comando di una intelligenza artificiale (associata o meno ad un asset fisico di supporto). A livello strategico, il 5G può creare un cambiamento radicale nella consapevolezza situazionale e nel processo decisionale, integrando più sistemi in una rete che condivide velocemente grandi quantità di dati, con una minore latenza. Con la nuova tecnologia 5G, i dispositivi sul campo di battaglia avranno la capacità di sfruttare l’intelligenza artificiale, il calcolo quantistico, la crittografia ed il riconoscimento facciale. Tuttavia le velocità di trasmissione, il bassissimo tempo di latenza, la capacità di interconnessione ed interazione in tempo reale con uno più sistemi in remoto, sono aspetti “secondari” del 5G. I maggiori timori nascono sull’integrità e sulla sicurezza della nuova rete sommersa, per un futuro ambiente operativo con catena di distribuzione potenzialmente compromessa in quelle bande di spettro. Il problema della supply chain compromessa rappresenta una seria minaccia per la sicurezza globale. Vulnerabilità in reti e sistemi, che potrebbero essere sfruttati da un attore ostile per interrompere tutte le comunicazioni ed il flusso dati.

La diffusione di queste vulnerabilità creerà un ambiente sempre più instabile, a vantaggio di un’azione offensiva contro una indebolita posizione difensiva. Innovare significa testare e proteggere le informazioni che scorreranno nei cavi. Migliorare, quindi, la crittografia end-to-end in tutte le comunicazioni basate su Internet, così da rendere molto più difficile, ma non impossibile, il compito di compromettere la sicurezza delle informazioni sui cavi. L’entità che installa la fibra, infatti, può decidere quale apparecchiatura 5G sia autorizzata a connettersi fisicamente. Se un solo paese gestisse il servizio 5G, controllando il mercato dei dispositivi connessi alla rete in quella che diventerebbe una Internet extraterritoriale, otterrebbe capacità di caos e sorveglianza di massa. I dati sono potere. Se un solo paese gestisse il servizio 5G, potrebbe impegnarsi in attività proattive per estrarre informazioni ed utilizzarle a proprio vantaggio. Il problema del 5G non è semplicemente di natura tecnica o di sicurezza, ma avrà vaste implicazioni e ripercussioni economiche, politiche e militari. Le telecomunicazioni 5G sicure e resilienti sono vitali per la sicurezza e la prosperità globale.

Quando gli Stati Uniti spiarono per dieci anni una base sovietica

Nell’ottobre del 1971, il sottomarino a propulsione nucleare americano USS Halibut, trovò nel Mare di Okhotsk, a nord del Giappone, un cavo delle telecomunicazioni non criptato utilizzato dalle forze nucleari sovietiche. Il cavo collegava la base sottomarina di Petropavlovsk con il Cremlino. La missione, chiamata in codice Ivy Bells, è ancora oggi classificata. Per un decennio l’US Navy riuscì ad intercettare tutte le preziose informazioni tra la base sovietica e la terraferma: l’Halibut si recava nel Mare di Okhotsk un paio di volte l’anno per sostituire periodicamente i dispositivi di ascolto. L’eredita dell’USS Halibut è stata oggi raccolta dal Submarine Development Squadron Five formato dai sottomarini a propulsione nucleare classe Seawolf. La griglia militare sottomarina della Russia, è sopravvissuta al collasso dell’URSS, ricevendo finanziamenti anche durante gli anni ’90.

FONTE http://www.ilgiornale.it/news/mondo/rete-5g-sar-campo-battaglia-futuro-1679682.html

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